
London Wine Fair, un tiepido ritorno

Le più grandi fiere del vino sono tornate. Dopo Parigi, Verona, Düsseldorf è arrivato il turno di Londra. La 40esima edizione della London Wine Fair si è tenuta al centro espositivo Olympia dal 7 al 9 giugno, in date riprogrammate in seguito alla sovrapposizione con ProWein, a sua volta rimandata da marzo a maggio a causa della diffusione della variante Omicron nei primi mesi del 2022.
Per approfondimenti: Meininger’s Wine Business International, The drinks business, Vitisphere e Harpers.Co.Uk
Slittamenti e polemiche non hanno dunque giovato alla riuscita della fiera, durante la quale in molti hanno notato una mancanza di entusiasmo e una carenza di partecipanti, in particolare dall’estero. “È un evento che ha perso slancio da molto tempo”, afferma il giornalista Robert Joseph su Meininger’s Wine Business International. Che spiega: “La Brexit e l’isolamento che ha creato hanno semplicemente ampliato fratture già evidenti”.
Il ruolo di Londra nel mondo del vino è cambiato
L’evento è stato definito da Joseph come un “ritorno tranquillo“, in occasione del quale si è comunque respirata un’atmosfera molto piacevole con un buon numero di degustazioni e conferenze su vari argomenti di attualità. Secondo lo stesso giornalista sarebbero, però, lontani i tempi d’oro – ovvero gli anni Novanta – in cui il Regno Unito rappresentava il cuore del commercio mondiale del vino e ProWein era considerata una rassegna locale. Nonostante alcuni stand internazionali, in particolare dall’est Europa, il ruolo cruciale di Londra e della sua fiera sembra decisamente cambiato rispetto a venti o trent’anni fa.
-33% di visitatori: pochi, ma buoni
Più ottimista è il racconto del magazine britannico The drinks business, dove si legge il commento di Patrick McGrath MW, il quale ha definito la London Wine Fair “davvero fantastica”, nonostante l’evidente riduzione del numero di visitatori. A rendere l’evento un successo sarebbe stata la buona presenza degli operatori del settore più qualificati e dunque l’alta qualità degli incontri. I numeri rilasciati dagli organizzatori parlano di un -33% di presenze rispetto alla precedente edizione di maggio 2019, per un totale di 8.822 persone (tre anni fa erano 13.260). A fronte di cifre più basse, al termine della manifestazione gli organizzatori e i partecipanti hanno evidenziato molti punti positivi (Vitisphere).
Il calo era previsto, ma si guarda al 2023
La responsabile della fiera Hannah Tovey ha affermato di aver raggiunto un risultato “molto positivo”. Ha anche aggiungendo che il calo dei visitatori rispetto ai livelli pre-pandemia era stato ampiamente previsto. Inoltre, le restrizioni sui visti e sui viaggi per i visitatori internazionali e uno sciopero della metropolitana, non hanno contribuito alla migliore riuscita dello show. Ciononostante, “in 15 anni di questo mestiere non ho mai vissuto un evento come questo. Ci sono stati molti alti e bassi, ma il team di London Wine Fair e i suoi espositori hanno realizzato qualcosa di molto speciale”, ha dichiarato Hannah Tovey. E conclude: “Il feedback degli espositori è stato straordinariamente positivo – molti hanno già prenotato nuovamente i loro stand per il 2023”. L’anno prossimo la rassegna tornerà al suo consueto periodo e si svolgerà dal 15 al 17 maggio (Harpers.Co.Uk).
Foto di apertura: la London Wine Fair ha registrato un caldo del -33% di pubblico rispetto al 2019 © J. Koletić – Unsplash
Tag: Harpers.Co.Uk, london wine fair, Meininger Wine Business International, The drinks business e Food & Wine, Vitisohere© Riproduzione riservata - 16/06/2022
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