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L’Etna Rosso Masseria Setteporte incontra Battiato

19 Luglio 2017 Luigi Marchioni
Quei muri bassi di pietra lavica arrivano al mare… Sciara delle Ginestre esposte al sole passo ancora il mio tempo a osservare i tramonti e vederli cambiare. Secondo Imbrunire, Franco Battiato
Ho sempre immaginato che queste parole di Franco Battiato avessero trovato ispirazione nei paesaggi catanesi che da sud-ovest dell’Etna si arrampicano verso la sommità del vulcano. Qui la vita sembra rarefatta, come l’aria che si respira a Biancavilla, il grande centro urbano che domina incontrastato questa porzione di Sicilia. Una zona indubbiamente singolare e capace, in virtù delle particolarissime condizioni pedoclimatiche, di generare un terroir unico e ancora tutto da sfruttare.

Nerello Mascalese e Cappuccio per un Etna insolito

Proprio qua, in questa regione vitivinicola molto antica ma rivalutata soltanto di recente, l’elevata altitudine, l’esposizione costante al sole e la fertilità dei terreni sabbiosi di origine lavica, hanno permesso la nascita di vini dai connotati sempre più decisi. È il caso di Masseria Setteporte che da anni ha fatto del biologico e del duro lavoro in vigna, il proprio cavallo di battaglia.     Così già per il suo Etna Rosso, un sapiente “blend” di Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio, capaci insieme di dare vita a quel vino che non ti aspetti. La limpidezza del rosso rubino chiaro accompagna un naso fresco, pulito, con sentori netti di frutta rossa e aromi secondari di humus. Un vino elegantemente terragno, in grado di farmi chiudere gli occhi e riportare alla mente parole...
Vagavo per i campi del Tennesee come vi ero arrivato chissà non hai fiori bianchi per me, più veloci di aquile i miei sogni attraversano il mare La Cura, Franco Battiato

Il gusto armonico di una Sicilia diversa

Seguendo l’impronta lasciata dal naso, la bocca si apre alla stessa moderata finezza, al medesimo charme composto e piacevole. L’Etna Rosso Masseria Setteporte ci rivela così la sua storia, che parla di terre riarse e mani esperte. Il lavoro dell’agronomo Giovanni Merletta, che dal 2002 coadiuva quello del proprietario Piero Portale, c’è tutto, e si avverte bene. Il vino è caldo, asciutto, mai impettito o ridondante. Rotondo e delicato, dal corpo leggero. Sapido, sicuramente minerale, con tannini presenti e giustamente svolti. Un vino immediato, quindi, schietto, che dice ciò che pensa senza quei sofismi che lo renderebbero diverso, forse troppo, da ciò che deve essere ed è.

Franco Battiato, un poeta da meditazione

Seduto sotto un albero a meditare mi vedevo immobile danzare col tempo come un filo d’erba che si inchina alla brezza di maggio o alle sue intemperie. Haiku, Franco Battiato
Indiscutibilmente Franco Battiato è un cantautore capace di librarsi in voli pindarici e poesie talmente profonde da lasciare senza fiato. Nei suoi testi si muove di continuo l’innata fertilità di quella terra, la Sicilia, “senza la quale l’Italia non lascerebbe alcuna immagine nello spirito” (W. Goethe). L’accostamento a Masseria Setteporte nasce dall’idea che ogni vino è strettamente legato alla propria regione, a quell’insieme non soltanto di ricette gastronomiche, ma anche e soprattutto di espressioni artistiche, culturali e storiche che accompagnano l’evolversi di un popolo. Ne diviene, per così dire, sinonimo caratterizzante, termometro ideale in grado di dirci tanto di un luogo e di chi lo vive.

Non solo regionalità

Degustando quest’Etna Rosso mi è venuto spontaneo trovare nelle frasi di Battiato espressioni immediatamente riconducibili a esso. Un abbinamento basato in prevalenza sul criterio di regionalità, ma non solo. In fondo tutto è partito proprio da una manciata di parole che mi ronzava in mente da qualche tempo e che si è schiusa in tutta la sua genuina freschezza quando ho assaggiato il vino della Masseria. Come dire, è stato spontaneo trovare in queste due realtà un forte punto di contatto, pensare che, in fondo, una poetica tanto fine e diretta ben si accompagni a questi sorsi delicati e suadenti. Quando si parla di poesia e di vino, ogni barriera è destinata inevitabilmente a cadere.
Laggiù tutto è ordine e bellezza calma e voluttà Il mondo si addormenta in una calda luce di giacinto e d’oro Invito al viaggio, Franco Battiato

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