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Le precisazioni di Ambrogio Folonari sulla Ruffino

25 Ottobre 2011 Emanuele Pellucci
Anche se già da tempo era nell’aria, la notizia del passaggio dell’intero pacchetto azionario della Ruffino (il marchio e gli stabilimenti di Pontassieve. I vigneti restano di proprietà dei Folonari) al colosso americano Constellation Brands ha destato un certo scalpore nel mondo del vino poiché da oltre 130 anni la Casa vinicola toscana rappresenta un punto fermo nella storia dell’enologia italiana. Fondata da Ilario e Leopoldo Ruffino nel 1877 e passata in proprietà alla famiglia Folonari nel 1913, l’azienda con sede a Pontassieve (Firenze) è stata pioniera nell’esportazione del Chianti nel mondo. Già detentrice del 49,1% del pacchetto azionario, la Constellation Brands ha acquisito di recente anche il restante 50,1% per una somma intorno ai 50 milioni di euro. Adolfo Folonari continuerà a far parte del consiglio di amministrazione, così come saranno salvi i 130 posti di lavoro. La Ruffino produce 15 milioni di bottiglie all’anno e negli ultimi 12 mesi le vendite sono cresciute dell’8%. Va tuttavia sottolineato come alcuni organi di stampa abbiano riportato la notizia delle vendita in maniera imprecisa, dalla quale si poteva trarre la conclusione che tutta la famiglia Folonari avesse ceduto l’attività alla società americana. Ciò ha amareggiato molto Ambrogio Folonari e suo figlio Giovanni, i quali, già nel 2001, erano usciti dalla casa madre Ruffino per fondare una loro azienda basata esclusivamente sull’attività produttiva di varie tenute (sette in Toscana e una in Friuli). «Con mio figlio», ha scritto Ambrogio Folonari ad alcuni organi d’informazione, «ho voluto fondare una mia nuova azienda basata interamente sulla produzione agricola e non commerciale che è tuttora attiva sul mercato e ben conosciuta, con una collana di vini cru come Nozzole Chianti Classico, Cabreo SuperTuscan, Campo al Mare Bolgheri, La Fuga Brunello di Montalcino, Torcalvano Vino Nobile di Montepulciano e Porrona Montecucco. Per noi Folonari è importante che ciò sia messo in evidenza». Una precisazione doverosa che fa chiarezza sul fatto che una parte della famiglia Folonari, quella di Ambrogio e di suo figlio Giovanni, continua con passione e successo a produrre e a valorizzare i migliori vini della zone più vocate della Toscana.

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