In Italia

In Italia

Le nuove annate di Cantina Terlano

4 Luglio 2020 Alessandro Torcoli

Abbiamo assaggiato in anteprima le annate debuttanti dei vini top di Cantina Terlano, produttore altoatesino di culto per gli appassionati di bianchi: NovaDomus e Terlaner I, oltre all’ultima “Rarità” 2007 di Pinot bianco.

Quelli di Cantina Terlano sono sempre vini eccezionali, per esprimere un giudizio sintetico, che esprimono ai massimi livelli il territorio roccioso di provenienza, il savoir-faire e la tradizione aziendale, l’anima dei vitigni d’origine. Le vigne dei tre vini si trovano tutte nelle zone “grand cru” di Terlano, tra i 500 e i 600 metri d’altitudine: le piante hanno tra i  50 e i 60 anni e sono allevate a pergola semplice.

Rarità 2007

Come sempre, la più grande scommessa della Cantina, che di questo bianco di lunghissimo invecchiamento (nelle perfette condizioni di conservazione) ha fatto una bandiera. Un vino che gioca le carte dell’eleganza, non dello stupore, nonostante i 13 anni di affinamento. È delicato, sulfureo con tocco leggero di minerale, nota di lievito, burroso al palato, con sapore di frutto a polpa bianca e passion fruit. Invidiabile la concentrazione del frutto, la ricchezza non ostentata con finale minerale e un guizzo rinfrescante di melone verde. Insomma, eleganza damascata unita ad austerità di piglio montanaro.

Terlaner I 2017

Un uvaggio storico per Terlano: il Pinot bianco oltre il 50%, Chardonnay e Sauvignon blanc (3%).  Le note sono di boisé, vaniglia, burro, che fanno da quinta ai profumi evidenti di fiore bianco, lime, timo fresco. Al palato è un vino di grande concentrazione, liquirizia sul finale, e notevole persistenza. Sarà apprezzatissimo dagli amanti dei  grandi Borgogna da invecchiamento (Corton-Charlemagne, Montrachet). L’affinamento però, a differenza dei vini d’Oltralpe, avviene in botte grande e cemento.
Si esegue malolattica parziale, 50-80% secondo le annate, per mantenere una vena acidità apprezzabile e che lo candida a lunghissimi invecchiamenti.

NovaDomus Riserva 2017

Pinot bianco 60%, Chardonnay 30% e Sauvignon Blanc 10%. Un vino complessivamente sinfonico, dal  bouquet immediato e fresco: erbe di montagna, tocco verde (salvia) e agrumato, frutta a polpa bianca (mela). Notevole morbidezza, seguita da uno stiletto di acidità, che crea un ottimo equilibrio al palato tra sensazioni morbide e fresche. Media persistenza. Territoriale. Elegante e corposo al tempo stesso.

In Italia

Alla Gorgona 10 anni dopo, dove il vino profuma di riscatto

Sull’isola-penitenziario dell’arcipelago Toscano (che è “colonia penale agricola” dal 1869) abbiamo assaggiato […]

Leggi tutto

WOW! The Italian Wine Competition 2025: le 239 medaglie d’oro

Vi sveliamo in anteprima i campioni assoluti dell’ottava edizione del nostro contest […]

Leggi tutto

La prova del tempo della Riserva Lunelli in verticale dal 2004 ad oggi

Lo chef de cave Cyril René Brun e il presidente di Ferrari […]

Leggi tutto

L’enotecnico non è più figlio di un dio minore

Il 6 giugno è stata pubblicata la legge che riconosce l’anno di […]

Leggi tutto

Strategie per affrontare il presente: (2): la parola agli operatori intervenuti a VinoVip al Forte

Durante la terza edizione del summit in Versilia, abbiamo intervistato una decina […]

Leggi tutto

Con GA.RY Tedeschi esce dalla sua comfort zone

La Cantina della Valpolicella lancia sul mercato per la prima volta un […]

Leggi tutto

Il Lambrusco (ri)scommette sulla leggerezza

Dopo Matera e Parigi, il terzo World Lambrusco Day organizzato dal Consorzio […]

Leggi tutto

Un’alleanza “ribelle” nella galassia del Prosecco

Sono contestatori gentili, che hanno istituito un Comitato e organizzato un convegno […]

Leggi tutto

Strategie per affrontare il presente (1): le considerazioni di alcuni produttori a VinoVip al Forte

Durante la terza edizione del summit in Versilia abbiamo intervistato una decina […]

Leggi tutto
X

Hai dimenticato la Password?

Registrati