Le Manzane: il nostro futuro si tinge di rosa
La Cantina veneta, fortemente radicata nel territorio della Docg Conegliano Valdobbiadene, ha deciso di scommettere sulla novità del Prosecco Rosé Doc, con una produzione iniziale di 60 mila bottiglie del millesimo 2020. Il titolare Ernesto Balbinot ci spiega le ragioni di questa scelta.
Non è un caso che sul logo Le Manzane campeggi la scritta “to be happy”. La ricerca della felicità è nel dna dell’azienda della famiglia Balbinot, così come la sostenibilità e un approccio “sociale” che si manifesta in iniziative annuali, come la ormai storica “Vendemmia solidale”, ma anche nelle relazioni quotidiane con clienti, collaboratori e fornitori.
Il coraggio di aprire nuove strade
«Di questi tempi è fondamentale rimanere ottimisti e fiduciosi», spiega Ernesto Balbinot. «Ma servono anche spirito di iniziativa e capacità di coltivare dei contatti solidi». È in questa prospettiva che Le Manzane ha deciso di produrre il Prosecco Rosé, la nuova tipologia ammessa dal disciplinare della Doc. «Inizialmente eravamo contrari per la mancanza di una tradizione. Ma poi ci siamo detti che la storia non è tutto e, a ben guardare, molti dei “classici contemporanei” sono nati proprio da forti rotture con il passato». Insomma, bisogna avere il coraggio di aprire strade nuove.
Alle origini della scelta
«Negli anni abbiamo acquisito posizioni importanti all’estero e il Prosecco Rosé è certamente una freccia in più nell’arco dei distributori. Anche se siamo una realtà radicata nel territorio della Docg, abbiamo voluto aggiungere questa referenza per far capire ai nostri collaboratori che siamo attenti e sensibili al mercato. Poi, certo, il Prosecco Rosé ha creato un grande polverone diventando una moda prima ancora di essere messo in commercio. Per molte aziende sarà un’operazione meramente commerciale, noi invece puntiamo alla qualità. L’idea di dare forza e rotondità alla Glera aggiungendo il Pinot nero si dimostra vincente e il risultato è molto interessante».
Risultati oltre le aspettative
Il nuovo spumante è in vendita da gennaio 2021 e del millesimo 2020 sono state prodotte 60 mila bottiglie. «Le richieste hanno superato di molto le aspettative e siamo molto soddisfatti. Il Prosecco Rosé piace anche perché rappresenta la gioia di vivere: porta un raggio di sole e un po’ di colore in questo periodo così complesso». L’uvaggio vede la Glera all’88%, con l’aggiunta di un 12% di Pinot nero. La breve macerazione di quest’ultimo conferisce un colore rosa provenzale brillante con riflessi cipria. Il perlage è fine e persistente; il bouquet di rosa, fragoline di bosco e pesca. È una bollicina cremosa, fresca ed equilibrata.
Il sostegno ai reparti Covid con la “Vendemmia solidale”
Parlando della Cantina Le Manzane non si può fare a meno di citare l’iniziativa aziendale della “Vendemmia solidale”, nel 2020 alla sua nona edizione. «Purtroppo per ragioni di sicurezza l’anno scorso si è svolta in forma ridotta: coinvolgendo solo gli addetti ai lavori. Siamo però contenti di aver donato più di 10 mila euro a sostegno dei reparti Covid della Marca Trevigiana».
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Tag: Ernesto Balbinot, Glera, Le Manzane, Pinot nero, Prosecco RoséRealizzato in collaborazione con Le Manzane.
Questo articolo è tratto da Civiltà del bere 2/2021. AcquistaSei abbonato digitale o premium? Sfoglia la rivista o scarica il pdf
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© Riproduzione riservata - 24/07/2021