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Lafóa di Colterenzio, evoluzione di un’eccellenza

20 Novembre 2020 Matteo Forlì
Lafóa di Colterenzio, evoluzione di un’eccellenza

Una linea di punta, legata all’arte e ispirata dallo storico presidente Luis Raifer. Capace di dettare nuovi standard qualitativi per soci e collaboratori della Cantina altoatesina. E alla quale nel 2021 si aggiungerà nuovo rosso e sarà dedicato un film-spot d’autore.

In principio fu il Cabernet Sauvignon, battezzato nel 1989, al quale poi si aggiunse il Sauvignon blanc nel 1993. Nati da un’intuizione di Luis Raifer, allora presidente di Colterenzio che intuì le potenzialità dei suoli dell’Alto Adige di ritorno dalla California, i vini Lafóa sono oggi espressione inconfondibile della cantina cooperativa sulla Strada del vino altoatesina e della sua filosofia produttiva. E alla famiglia, di cui fanno parte anche Chardonnay Lafóa e il Gewürztraminer Lafóa, nella primavera 2021 si aggiungerà anche un altro fratellino: un vino rosso ancora top secret che si svelerà nel video-spot dedicato all’etichetta.

Una cooperativa di “ribelli”

Fondata da 26 vignaioli “ribelli” che negli anni Sessanta si affrancarono dai commercianti di vino che all’epoca determinavano i prezzi, la Cantina prende il nome del piccolo borgo di Schreckbichl (in italiano, appunto, Colterenzio), nei pressi di Appiano, a 10 km da Bolzano e conta oggi 300 soci. E 300 sono anche gli ettari coltivati tra i 230 e i 650 metri di altitudine con 14 varietà di uva.

Raccolta manuale e energia rinnovabile

La filosofia produttiva, da sempre rispettosa del territorio, si è evoluta dal Duemila sposando un nuovo un concetto di sostenibilità ambientale che non si limita al lavoro esclusivamente manuale nelle vigne ma arriva fino in cantina, dove, con pannelli fotovoltaici e un sistema di recupero del calore si produce anche la maggior parte di energia elettrica necessaria per i processi lavorativi.

Foto di Anam Cara Comunicazione

Basse rese ed etichetta Art Nouveau

Delle tre linee produttive di Colterenzio, che comprende la Classica e le Selezioni, Lafóa rappresenta la punta di diamante. Per la filosofia produttiva e per il legame inconfondibile con l’arte: elegante nel bicchiere – con bianchi e rossi da uve dei vigneti più vecchi cui le basse rese donano struttura forte, raffinatezza e con grande potenziale di invecchiamento – e nella veste in bottiglia, dove troneggia l’etichetta in stile Art Nouveau con l’effige della statua di bronzo, Lafóa appunto, situata all’entrata della casa colonica di Raifer e sorta di“spirito” protettore della tenuta. Dagli anni Ottanta il pensiero di Raifer divenne il“pensiero Lafóa”: nuovi standard qualitativi evoluti fino ad oggi e applicati dai soci e dai collaboratori della Cantina.

In primavera il successore di una famiglia d’eccezione

Vertice della piramide di qualità di Colterenzio è LR, cuvée di Chardonnay, Pinot bianco e Sauvignon di classe che viene solo prodotta nelle migliori annate. Agli antesignani della famiglia Lafóa (i già citati Cabernet Sauvignon e Sauvignon blanc), si sono aggiunti negli anni anche Chardonnay e Gewürztraminer. Il nuovo nato, un vino rosso su cui la cantina mantiene il più stretto riserbo, sarà in commercio nell’autunno 2021 ma già in primavera “reciterà” in un film-spot dedicato alla linea Lafóa firmato dal regista Carlo Guttadauro e da Anam Cara Comunicazione. Una pellicola che rappresenta un viaggio artistico che parte dal mondo preraffaellita per proiettarsi nel primo Novecento e che ha vinto l’ Oniros Film Awards di New York ed il New York International Film Awards.

Realizzato in collaborazione con Colterenzio

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