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La (R)Evolution di Cà Maiol raccontata dal gm Alessandro Marzotto

21 Gennaio 2024 Jessica Bordoni
La (R)Evolution di Cà Maiol raccontata dal gm Alessandro Marzotto
Il general manager Alessandro Marzotto con la nuova bottiglia Cà Maiol

La tenuta, da sei anni nell’orbita di Santa Margherita Gruppo Vinicolo, ha abbracciato un percorso di rinnovamento agronomico, enologico e d’immagine aziendale. Eleganza, essenzialità e distintività per una produzione orgogliosamente territoriale

Lugana (R)Evolution: il titolo della masterclass dedicata ai vini di Cà Maiol lo scorso 27 novembre all’Enoluogo di Civiltà del bere, a Milano, sintetizza con efficacia il cammino di crescita intrapreso da questa storica tenuta di Desenzano del Garda negli ultimi sei anni, da quando cioè è entrata a far parte del mosaico enologico di Santa Margherita Gruppo Vinicolo.

Un percorso di trasformazione a 360°

Come spiega il general manager Alessandro Marzotto: «Il percorso di trasformazione di Cà Maiol è partito dal lavoro in vigna, dalla tutela del territorio e dal rispetto della sua unicità. Ci siamo poi concentrati sul fronte della vinificazione, per trasformare con abilità e competenza le nostre uve in vini preziosi e dal carattere autentico. Infine, presentiamo la nuova immagine di Cà Maiol, che rispecchia fedelmente la nostra identità e la nostra mission».
Dunque prima la terra, poi la cantina e infine l’immagine, con l’obiettivo di consolidare la posizione di azienda protagonista dei distretti Lugana e Valtènesi per Cà Maiol e di “talent scout” di territori italiani dal grande potenziale enologico per Santa Margherita Gruppo Vinicolo. 

Una cantina completamente rinnovata

Nei vigneti, per un totale di 110 ettari vitati, si è passati a una conduzione sostenibile che ha permesso di migliorare la sanità dei grappoli e allungare al tempo stesso la vita delle piante. L’utilizzo della chimica e dei prodotti di sintesi è stato abolito ed è stata avviata la potatura conservativa, che stimola la microflora autoctona del suolo rispettando i vasi linfatici della pianta, così da limitare i grossi tagli di ritorno.
La cantina è stata completamente riammodernata e le sue dimensioni sono raddoppiate. «Oggi, il cuore della vinificazione di Cà Maiol rappresenta lo stato dell’arte della tecnologia di cantina in Lugana», prosegue Alessandro Marzotto. «La lavorazione per gravità, fondamentale per una varietà delicata come il Trebbiano di Lugana o Turbiana, ci permette di vinificare separatamente ogni singolo vigneto ed evidenziarne le sfumature nell’assemblaggio e nel calice, mentre le due linee di lavorazione consentono di dedicare la stessa attenzione e cura sia alla produzione del Lugana che a quella del Valtènesi Chiaretto, il cui periodo di vendemmia coincide». La dotazione tecnologica include anche le nuove presse, i serbatoi tronco-conici e quello di assemblaggio centrale da 2.000 hl. «Per Cà Maiol queste innovazioni rappresentano strumenti di valorizzazione non solo del patrimonio viticolo aziendale ma anche del grande lavoro che viene svolto in vigna durante tutto l’anno».

Il restyling del packaging

Il punto di arrivo di questo percorso di upgrade tecnico e qualitativo è la presentazione della nuova brand image, che si rivolge a un pubblico internazionale di giovani wine lover e si pone come espressione dell’essenza del territorio e delle due anime aziendali.
«Da un lato c’è la storicità del marchio, che ci rende competenti e autorevoli, ed è rappresentata sul vetro della bottiglia dal segno grafico della chiave di volta, un elemento architettonico portante, ancora oggi visibile nella storica Cantina del 1710. Dall’altro c’è il nostro spirito moderno e contemporaneo, che si concretizza nel design del packaging e nei colori utilizzati per le etichette».
In particolare il logo, ora più riconoscibile e leggero, richiama nel colore le sfumature del lago di Garda a Sirmione, nei pressi del Castello Scaligero. Le bottiglie risultano complessivamente più armoniose, ma anche leggere, così da ridurre le emissioni di CO2 durante le fasi di trasporto.

Si guarda al futuro e ai nuovi traguardi

Essenzialità, eleganza e distintività sono le parole chiave per descrivere questo affascinante cambio d’abito. «Fin dall’acquisizione, abbiamo creduto fortemente in questi vini e in questi territori, Lugana e Valtènesi. Il percorso intrapreso da Cà Maiol ha contribuito, e continuerà a farlo, al raggiungimento di risultati ancor più soddisfacenti sia in termini qualitativi che economici, e al consolidamento del ruolo di rappresentante delle due denominazioni in Italia e nel mondo», conclude il gm Alessandro Marzotto.

La masterclass organizzata all’Enoluogo di Civiltà del bere

La masterclass Lugana (R)Evolution dimostra la versatilità del Lugana, che si offre in tutto il suo carattere già in gioventù, ma evidenzia anche una notevole capacità di invecchiamento, oltre a rivelarsi una varietà interessante per la spumantizzazione.

Cantariva, Spumante Metodo Classico Brut Lugana Doc 2018

Annata dall’andamento climatico regolare. Da piante di 20-30 anni su terreni calcareo-argillosi. Pressatura soffice, fermentazione a temperatura controllata in acciaio e sosta sui lieviti per 48 mesi. Vibrante, cremoso, avvolgente.

Molin, Lugana Doc 2021 e 2017

La 2021 è stata caratterizzata da un andamento altalenante con vendemmia posticipata. Decisamente complessa anche la 2017, molto calda e con vendemmia anticipata. Criomacerazione per 48 ore a 3-4 °C. Pressatura soffice e fermentazione in acciaio con sosta sui lieviti per almeno 6 mesi e parziale malolattica svolta. Freschezza, sapidità, ma anche ricchezza e concentrazione.

Fabio Contato, Lugana Riserva Doc 2020 e 2015

L’annata 2020 è stata regolare in termini di temperature con un agosto piovoso. Nel 2015 agosto caldo con massime sopra la media e qualche problema in termini di stress termici e siccità. Criomacerazione di 24-48 ore a 3-4 °C, pressatura soffice e fermentazione in acciaio, con successivo affinamento in legno e malolattica svolta. Limited edition che evidenzia il potenziale del Lugana in termini di struttura e longevità.

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