La nuova Cantina di Soave
Novanta milioni di euro in tre anni è l’investimento che ha portato la Cantina di Soave a raggiungere il ragguardevole potenziale produttivo di 80 milioni di bottiglie all’anno (era 30 milioni prima dell’intervento di ristrutturazione). Ecco la nuova sede, inaugurata un mese fa.
La Cantina sociale veneta vanta 121 anni di storia e riunisce oggi 2.300 soci e 6.500 ettari vitati per un fatturato consolidato di 141 milioni di euro, ed è protagonista delle denominazioni Soave, Valpolicella, Lessini Durello e Garda. L’importante progetto di rinnovamento è a impronta green, per impattare il meno possibile sul territorio, e ad alta automatizzazione.
Un progetto in armonia con il territorio
Un terzo dei volumi del costruito, che si sviluppa su 4 ettari (di cui 2 nuovi), è interrato; il resto, per un totale di 11 ettari, si relaziona perfettamente con l’ambiente circostante, modificando anche il sistema di viabilità per allontanare i flussi della Cantina (che potranno arrivare all’in-out di 120.000 pallet all’ora) dall’abitato.
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La forza della cooperazione
«Questo traguardo», ha dichiarato Roberto Soriolo, presidente della Cantina all’inaugurazione della sede rinnovata, il 20 settembre,«è la dimostrazione di quanto la cooperazione possa raggiungere in termini di sviluppo dimensionale e di valore. Ed è frutto di una visione di lungo periodo, che ha favorito contestualmente sia lo sviluppo sia l’accantonamento di risorse utili alla realizzazione del progetto».
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I numeri della Cantina di Soave
I numeri, poi, sono degni di nota: 125.000 ettolitri la nuova capacità di stoccaggio e lavorazione della cantina; 28.000 bottiglie all’ora la capacità delle due linee di imbottigliamento automatiche; 17.000 posti pallet (8 milioni di bottiglie) la capacità del magazzino completamente automatizzato; 25 mila abitanti-equivalenti la capacità del nuovo depuratore sotterraneo; 1.200 mq l’estensione della nuova ala degli uffici; 437 i pannelli fotovoltaici che ricoprono il tetto coibentato dell’edificio, pari a una superficie di 717 mq.
Dal grappolo alla bottiglia, un’azienda a tutta filiera
«Bella è la “scatola”, ma la vera essenza è ciò che contiene», ha detto Bruno Trentini, direttore generale della Cantina. «La nostra è un’evoluzione instancabile e continua, nel pieno rispetto delle proprie origini, della grande tradizione, oltre che dell’ambiente. Con questa grande opera puntiamo ad aumentare le bottiglie di vini a denominazione con il nostro marchio, visto che la principale garanzia di qualità della Cantina è proprio quella di essere un’azienda a tutta filiera: dal grappolo alla bottiglia». Per la Cantina di Soave questo significherà imbottigliare tra il 50 e il 60% delle uve di proprietà conferite dei soci, triplicando l’imbottigliato realizzato finora.
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La sostenibilità ci rende più competitivi
Parla di sostenibilità, invece, il governatore del Veneto Luca Zaia, presente all’inaugurazione: «Il percorso verso la sostenibilità ambientale totale va fatto, per essere più competitivi a livello internazionale. Da soli si fa (e si fa prima), ma insieme, come nel mondo cooperativo, si fa meglio».
Tag: Bruno Trentini, Cantina di Soave, Roberto Soriolo© Riproduzione riservata - 23/10/2019