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La Contralta punta solo sugli autoctoni sardi

20 Marzo 2021 Elena Erlicher
La Contralta punta solo sugli autoctoni sardi

Nasce La Contralta, una Cantina in Gallura che coniuga la tipicità ai valori dell’ecosostenibilità e coltiva solo varietà autoctone. Due le etichette appena giunte sul mercato: il Vermentino Fiore del sasso e il Cannonau L’ora grande. Noi le abbiamo assaggiate in anteprima e ve le presentiamo.

Valorizzare la tipicità del territorio e dei vitigni autoctoni è l’obiettivo dichiarato da Roberto Gariup, responsabile tecnico e winemaker di La Contralta, nuova azienda della Gallura, in Sardegna (qui il nostro racconto di un’altra nuova realtà sarda). L’approccio in vigna è biologico ed ecosostenibile, mentre in cantina si lavora con macerazioni anche prefermentative e lunghi affinamenti sulle fecce fini in anfora, legno o acciaio. «I lieviti utilizzati sono autoctoni o neutri, per permettere al vitigno e al terroir di emergere», spiega Gariup durante la presentazione aziendale via web.

I vigneti di Enas

La Contralta prende nome da una piccola spiaggia adiacente ai vigneti di Enas, piccola località alle porte di Olbia (Sassari), dove si trova il corpo aziendale più grande di 5 ettari. Qui la zona è particolarmente vocata per il Vermentino, impiantato a spalliera nel 2007, grazie a terreni granitici ricchi di potassio. Al 2005 risale il vigneto più vecchio di Cannonau e Carignano, esposto a nord-est e a 100 metri sul livello del mare.

La Contralta
La Contralta prende nome da una piccola spiaggia adiacente ai vigneti di Enas

Il Cannonau a Palau

Altri 2 ettari a Cannonau si trovano a Palau, a due passi dal mare, impiantati ad alberello con 10.000 piante/ha. Qui il vento non manca mai, sia Maestrale sia Scirocco; il suolo è povero, più sabbioso, con una componente limosa, e il granito è più rosso per la presenza importante del ferro. «A breve arriveranno altri 2 ettari di Vermentino e anche altre varietà autoctone, come Caricagiola e Pascale di Cagliari», aggiunge Gariup.

La cantina in costruzione

La cantina di Enas è ancora in fase di costruzione e dovrebbe essere ultimata a giugno; per il momento si vinifica in un’altra azienda, ma con i propri contenitori. La realizzazione, affidata allo studio Conzinu-Desteghene di Olbia, si integra perfettamente nel paesaggio e prevede un piano interrato con una barricaia ipogea e altre due aree per i contenitori in cemento e le anfore interrate. Al piano superiore, racchiuso in ampie vetrate, si trovano una sala degustazioni e uno shop aziendale. In programma c’è la costruzione di un’altra cantina a Palau, che dominerà la costa, per la produzione in loco.

Le anime del progetto

Il progetto è portato avanti insieme a Nicola Dettori, responsabile finanziario dell’azienda, e con la consulenza dell’agronomo Maurizio Saettini, esperto nel bio, mentre la proprietà appartiene a una società di Londra. I versi del poeta triestino Umberto Saba danno nome alle due etichette degustate in anteprima: il Vermentino Fiore del sasso (da Contovello – “Si affanna ancora attorno/ quel ritaglio di terra grigia, ingombra/ di sterpi, a fiore del sasso”) e il Cannonau L’ora grande (da L’ora nostra – “È l’ora grande, l’ora che accompagna/ meglio la nostra vendemmiante età”).


Le etichette per ora sul mercato sono il Vermentino Fiore del sasso e il Cannonau L’ora grande

Fiore del sasso, Vermentino di Gallura Docg 2019

«Volevo che il Fiore del sasso fosse un Vermentino dalla grande pulizia aromatica, elegante e teso», dice Gariup, e noi che lo abbiamo assaggiato possiamo dire che ci è perfettamente riuscito. L’uva è vendemmiata a mano, diraspata e pressata. Il mosto fermenta in acciaio per 20 giorni, poi l’80% affina in acciaio sulle fecce e il 20% in tonneau di rovere francese per 8 mesi. Solo una piccola parte è macerata sulle bucce. Segue un ulteriore affinamento in vetro per dare longevità al vino (almeno 4-5 anni). Nel calice è giallo brillante con riflessi dorati; il naso è complesso, di agrumi e macchia mediterranea spazzata dal vento; in bocca è morbido ed equilibrato con una leggera presenza tannica (per la macerazione) e finale ammandorlato. È prodotto il 10.000 bottiglie l’anno; prezzo medio in enoteca: 25-30 euro.

L’ora grande, Cannonau di Sardegna Doc 2019

«Il Cannonau in Gallura è più fruttato e di pronta beva, meno austero rispetto al cliché sardo che lo vuole potente, alcolico e impenetrabile», racconta Gariup. «Io punto su un colore più scarico, su note di frutta rossa e spezie, e su finezza ed eleganza». La fermentazione spontanea dura 15 giorni in acciaio. A malolattica svolta, affinamento in botti da 500 l di rovere francese per 6 mesi. Travaso in acciaio e poi in bottiglia per un ulteriore affinamento. Colore rubino acceso; naso di piccoli frutti rossi, spezie, erbe mediterranee e note balsamiche: in bocca è avvolgente ed elegante. È stato prodotto in 3.300 bottiglie; prezzo medio in enoteca: 25-30 euro.

Gli altri vini in uscita e la grafica delle etichette

A Pasqua usciranno il Vermentino macerato Al sol brilla, Igt Isola dei Nuraghi e 320 Magnum di Carignano M’illumino, Igt Isola dei Nuraghi. Il packaging delle bottiglie è curato dall’architetto minimalista inglese John Pawson. L’artista si è a sua volta ispirato ai chiaroscuri dell’architetto sardo Costantino Nivola. Per il Fiore del sasso ha rielaborato l’immagine del Sedum caeruleum, una pianta endemica dai fiori azzurro tenue che cresce solo sulla roccia. Per L’ora grande ha scelto invece una foglia di vite. Il logo della Cantina è rappresentato dal profilo di una cappella che si trova proprio sopra la spiaggia La Contralta.

In apertura: a Enas, vicino a Olbia (Sassari), l’azienda alleva 5 ettari a Vermentino, Cannonau e Carignano

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