Food Food Alessandro Torcoli

In questa autarchia forzata è l’ora della RestaurAction

In questa autarchia forzata è l’ora della RestaurAction

Dopo mesi difficili, l’Italia si trova in una condizione quasi privilegiata rispetto al contesto mondiale. Gli italiani riscoprono la bellezza del nostro Paese e i produttori investono sui consumi interni. Ora bisogna aiutare i ristoratori a risollevarsi e a riprendersi la scena: al via il progetto RestaurAction!

Scopri il programma di RestaurAction +

Passare indenni questi mesi è impossibile, tutti gli attori del mondo vinicolo, che solo sei mesi fa stavano per suonare le fanfare per un anno fantastico, stanno contando i cocci. In realtà, ci auguriamo che evitino di farlo e guardino al futuro.

Un Paese più sereno delle aspettative

L’Italia, mentre scriviamo, dopo essere stata additata come epicentro del disastro, ora pare un’isola se non felice, almeno più serena, dove si è placata la tempesta e si è tornati a vivere. Non cantiamo vittoria e facciamo i dovuti scongiuri, ma le notizie sono discrete. Solo che purtroppo, intorno e anche vicinissimo, il clima è diverso, più teso. Così come nei Paesi che in questi anni hanno fatto la fortuna di molti, tipo gli Stati Uniti.

Gli italiani che riscoprono l’Italia

Pare che in Italia si stia vivendo una sorta di autarchia forzata, che potrebbe insegnarci molto. Ci vengono in mente alcuni esempi. Gli italiani stanno riscoprendo il Belpaese quale meta turistica, e potrebbero rendersi conto che in fondo non è neanche male. Viceversa, gli operatori turistici devono accontentare i connazionali, che in molti campi, come il cibo e il vino ad esempio, hanno standard piuttosto alti.

I produttori riconquistano il mercato nazionale

Altro esempio: alcuni produttori di vino si erano lanciati a rotta di collo nelle vendite all’estero, se non snobbando almeno sottovalutando il mercato domestico, e ora sono alla riconquista di clienti italiani. Non è un caso che molti imprenditori del vino che prima della pandemia stavano lavorando alacremente in Italia, ora ci stanno informando che sono ripartite le vendite, a buon ritmo. Alla fine, la necessità di vendere bene qui, potrebbe migliorare il servizio e l’offerta, a beneficio di tutti, consumatori compresi.

Un’opportunità per affermare il proprio brand

E ancora: la riscoperta del brand, con il suo bagaglio di storia e di affidabilità. Nell’incertezza, e con minore disponibilità economica, il consumatore ha poco estro di sperimentare e cerca rifugi sicuri. In tal caso si apre una grande opportunità per i marchi forti o che ambiscono ad esserlo: investire in comunicazione e marketing ed entrare definitivamente nel lessico quotidiano degli appassionati.

Bisogna aiutare i ristoratori

Purtroppo, in questo isolamento forzato e speriamo di passaggio, a soffrire maggiormente sono stati e sono tuttora i ristoratori, in molti casi baluardi della cultura enogastronomica nazionale, che hanno anche dovuto subire l’onta di un ministro della Repubblica che ha consigliato loro di cambiare mestiere. Invece, molti cuochi sono in trincea per passione oltre che per business, e per tradizione familiare, e siamo convinti che non molleranno facilmente. Certo alcune catene rischiano di chiudere (come già successo negli Stati Uniti), così come chi ha pensato di mungere la macchina della ristorazione investendo cifre anche spropositate nei locali del centro di Milano, ad esempio. Questi fuggono, ma i più restano. E sopportano enormi sacrifici.

La nostra RestaurAction

Desideriamo quindi chiudere l’argomento rilanciando l’appello agli amici produttori affinché si uniscano nella nostra RestaurAction (leggi il manifesto), il progetto di aiuto ai ristoratori che realizzeremo dal prossimo autunno. Già decine di aziende hanno aderito, ma auspichiamo si uniscano a noi altri imprenditori vinicoli, per organizzare ancora più serate, piccoli eventi per riprendere da dove ci eravamo lasciati, per parlare di vino, qualità, ricerca, futuro in un clima di convivialità, nei luoghi più idonei a ospitare questo discorso, ossia i ristoranti, le trattorie, le osterie italiane.

La “nuova” Terza Pagina è dedicata alla cultura del vino e ogni settimana ospita opinioni su temi di ampio respiro. Questa settimana vi presentiamo in anteprima l’editoriale del direttore Alessandro Torcoli in uscita su Civiltà del bere 3/2020 (luglio-agosto-settembre).

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© Riproduzione riservata - 31/07/2020

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