Il valore commerciale dei vini Etna Doc al centro di una nuova pubblicazione
L’autore dell’opera, il professor Sebastiano Torcivia dell’Università di Palermo, ci racconta la genesi, gli obiettivi e le principali evidenze emerse dall’analisi, che ha coinvolto 212 Cantine etnee per un totale di oltre 1.500 referenze.
Etna, si parla tanto di questa realtà vitivinicola. Sempre di più, questo territorio ha assunto una connotazione di successo, volta a eguagliare, seppur nel rispetto delle diversità, altri importanti territori identitari vitivinicoli, nazionali ed internazionali. Nelle più importanti carte dei vini nazionali ed internazionali, i vini dell’Etna debbono esser presenti, come ci confermano i più attenti osservatori del settore, nonché imprenditori di successo.
Gli obiettivi della pubblicazione
Partendo da queste considerazioni, largamente condivise, abbiamo voluto realizzare una ricerca che andasse oltre gli aspetti meramente descrittivi e modali, che investigasse elementi di natura economica, volti a stabilire, per la prima volta, il valore commerciale dei vini fermi dell’Etna (abbiamo escluso le produzioni spumantistiche), in particolare le produzioni ricadenti nei comuni del disciplinare. Abbiamo identificato l’universo oggetto di analisi rilevando 212 aziende, numero molto elevato che cresce continuamente. La pubblicazione, dal titolo “Analisi del valore commerciale dei vini prodotti sull’Etna nei comuni ricadenti nel disciplinare Doc Etna” ha visto la luce lo scorso 7 dicembre, pubblicata per i tipi della ISI Editore di Palermo, ed ha evidenziato un’ulteriore dozzina di aziende che, per motivi di stampa e di tempo, non hanno potuto avere l’elaborazione dei loro dati.
Le classificazioni e l’analisi dei dati
Si è proceduto innanzitutto a una loro classificazione per dimensione: 36 aziende grandi (> 50.000 bottiglie), 66 medie (tra le 11.000 e le 50.000 bottiglie) e 110 piccole (< 10.000). Sono state identificate tre linee di produzione: “basica” (Etna Doc Rosso, Bianco, Rosè), “contrada” (di parcella, avente un prezzo superiore alla “basica”) e “top, o gran cru” (con prezzi di vendita molto elevati). Ogni Cantina individuata è stata censita e rilevata in funzione della presenza o meno di tutte e tre o solo di alcune delle tre linee di produzione. L’analisi dei dati rilevabili da Internet, da fonti aziendali, dalle guide, dalle rilevazioni in enoteca, nel canale e-commerce, ha consentito, mediante l’individuazione di oltre 1.500 referenze di vini, distinti anche per annata, di pervenire a prezzi medi specifici, per linea produttiva, per ciascuna dimensione aziendale.
La composizione aziendale
Particolare attenzione è stata posta sulle produzioni delle aziende definite “non native”, cioè aventi sede legale fuori dal territorio etneo ma ormai ivi radicate da tempo, acquisendo terreni del luogo, impiantando produzioni nel territorio. Ne sono state individuate 15, tra le più grandi del territorio regionale (Planeta, Donnafugata, Tasca d’Almerita, Firriato, ecc.), con produzione complessiva pari al 15% dell’intera produzione etnea. Le aziende operanti sull’Etna sono molto diverse tra loro per dimensione, struttura aziendale, risorse umane presenti, presenza di managerialità, ecc. Abbiamo operato la seguente tassonomia:
- Partnership tra produttori regionali siciliani
- Partnership tra produttori siciliani e nazionali
- Imprenditori da altre regioni italiane
- Aziende con sede legale non sull’Etna, ora ivi insediatesi
- Aziende costituite da specialisti del settore quali enologi, agronomi, sommelier
- Aziende fondate da professionisti operanti in altri settori
- Imprenditori esteri
- Produttori di vini “naturali”
- Aziende di tradizione storica
- Imprenditori da altri settori – in particolare turistico-alberghiero e/o vivaistico – ancora ivi operanti
- Imprenditori del settore editoriale, della stampa, ecc.
Il ruolo chiave delle big e il valore commerciale
Elaborando tutti i dati si è pervenuti ai valori di sintesi di questa tabella. Come si vede, il 17% delle aziende, le grandi, copre il 70% dell’imbottigliato, mentre le piccole, pari a circa il 52% solo l’8% circa. Le medie, pari a circa un terzo, gestiscono un imbottigliato di circa il 20%.
Elemento centrale della ricerca è stata l’identificazione del valore commerciale delle bottiglie vendibili. Ove fosse venduta l’intera produzione (impossibile monitorare le scorte o l’invenduto delle aziende da parte del ricercatore esterno) si perverrebbe ad un valore pari a 142.186.000 euro, che diviene, depurandolo della ricarica dell’enoteca o dell’e-commerce (stimata al 35%) e dell’Iva (al 22%) ad un valore di ricavi franco cantina, pari ad 86.173.000 euro. La ricerca evidenzia, per ogni azienda, i due valori commerciali sopra identificati, sia di potenziale vendita al consumatore, sia franco cantina.
Ulteriori spunti di riflessione
La ricerca meriterebbe ulteriori affinamenti e variazioni dei risultati raggiunti, ove si disponesse dei dati delle vendite all’estero che, com’è noto, hanno dinamiche di prezzi differenti dalle vendite nazionali, in genere con valori di prezzo più bassi. Tale dato non è stato, al momento, rilevato; confidiamo nello stimolo e nella curiosità di quanto finora fatto emergere, affinché gli imprenditori (processo già iniziato) integrino la nostra ricerca. Da ultimo, il lavoro evidenzia alcune riflessioni sui temi della frammentazione produttiva, della diversificazione della dimensione aziendale, delle prospettive di crescita, della presenza o meno di realtà manageriali, della saturazione delle vendite, dello sviluppo della competitività, dell’export.
I dati della ricerca – a nostra conoscenza – non erano mai stati disponibili e, pertanto, riteniamo di aver dato un primo contributo significativo alla valorizzazione della produzione vitivinicola etnea di qualità.
Prof. Sebastiano Torcivia, Master delle aziende del settore vitivinicolo, Università di Palermo
Foto di apertura: i vigneti di Fischetti, Tenuta Moscamento a Rovittello, Castiglione di Sicilia (Catania)
Tag: Sebastiano Torcivia, Vini Etna Doc© Riproduzione riservata - 28/01/2024