Il Top delle guide vini 2022. Crescono le bollicine e anche il Brunello
Immutata la comunità dei giudici presi in considerazione per compilare il nostro Top delle guide vini 2022. Restano fuori l’Espresso e altre pubblicazioni dallo spirito più soggettivo. Tra i vini vince il Barolo con 195 riconoscimenti (-3% rispetto alla precedente edizione). Aumentano gli spumanti del +20% e il Brunello di Montalcino compie un balzo del +51%.
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Verso dove sta andando, oggi, il mondo della critica italiana? A guardare la nostra super classifica di quest’anno, il suo giudizio sta diventando sempre più “collettivo”, nel senso che sono sempre di più le etichette che riescono a mettere d’accordo le pubblicazioni analizzate dal nostro Top delle guide vini 2022. Infatti il podio – chi ha meritato la citazione d’eccellenza da tutte e 6 le guide prese in considerazione – risulta allargato a ben otto vincitori a pari merito: e cioè Barbaresco Asili Riserva 2016 di Bruno Giacosa, Barolo Vigna Rionda Riserva 2015 di Massolino, San Leonardo 2016, Amarone Classico Bertani 2012, Grattamacco 2018, Sassicaia 2018 di Tenuta San Guido, più le bollicine del Franciacorta 2011 Annamaria Clementi di Ca’ del Bosco e del Trentodoc 2010 Giulio Ferrari Riserva del Fondatore di Cantine Ferrari. Si tratta in tutti i casi di veri fuoriclasse, che negli anni precedenti avevano ottenuto già ottimi piazzamenti. Inoltre alla consueta “supremazia” dei rossi, si affiancano ora due spumanti, i più blasonati della loro categoria.
Gli 8 vini che hanno ottenuto la citazione d’eccellenza su tutte le 6 Guide
Bruno Giacosa Barbaresco Asili Riserva Docg 2016
Massolino – Vigna Rionda Barolo Vigna Rionda Riserva Docg 2015
Ca’ Del Bosco Annamaria Clementi, Franciacorta Riserva Dosaggio Zero Docg 2011
Cantine Ferrari Giulio Ferrari Riserva Del Fondatore, Trentodoc Riserva Extra Brut 2010
San Leonardo San Leonardo, Vigneti Delle Dolomiti Igt 2016
Bertani Amarone Della Valpolicella Classico Docg 2012
Grattamacco Grattamacco, Bolgheri Rosso Superiore Doc 2018
Tenuta San Guido Sassicaia, Bolgheri Sassicaia Doc 2018
I Giudici del Top delle guide vini 2022
I giudici presi in considerazione nel nostro incrocio non cambiano rispetto allo scorso anno. Il nostro lavoro continua ad analizzare Ais Vitae (quattro tralci, cioè vini dai 91 punti in su), Bibenda (cinque grappoli), Doctor Wine (faccini, cioè etichette dai 95 punti), Gambero Rosso (tre bicchieri), Slow Wine (top wines compresi Vini Slow e Vini Quotidiani) e Veronelli (tre stelle oro, Migliori assaggi e Grandi esordi). In quest’ultimo caso tutti i Migliori assaggi e Grandi esordi hanno meritato anche le tre stelle oro, tranne in un solo caso, quello del rosé Girofle di Garofano, “solo” Miglior assaggio. La Grande Cuvée Luigi Moio di Quintodecimo è riuscita nell’impresa di sommare su di sé tutti i riconoscimenti di Veronelli.
Il caso dell’Espresso
Resta escluso, come la scorsa edizione, l’Espresso, che riunisce sia i vini sia i ristoranti e che dovrebbe essere pubblicato a maggio, come ci confermano fonti interne. Continua, quindi, lo slittamento rispetto alle altre pubblicazioni nazionali, che lo scorso anno era stato motivato ufficialmente dalla chiusura forzata dei ristoranti per pandemia, ma che ora pare essersi stabilizzato. Perciò la nuova programmazione della guida non ci consente di prenderla in considerazione per stilare la nostra super classifica, e ce ne dispiace.
Abbiamo escluso anche le guide troppo soggettive
Così come rimangono escluse dal nostro Top delle guide vini altre pubblicazioni di respiro nazionale ma di spirito molto soggettivo. Se decidessimo di farle rientrare nella nostra elaborazione, i vini considerati eccellenti crescerebbero a dismisura, rendendo difficile un reale confronto tra pari. Ne sono un esempio l’Annuario dei migliori vini italiani di Luca Maroni o I migliori 100 vini e vignaioli d’Italia di Luciano Ferraro e Luca Gardini. Guide di successo che farebbero, però, aumentare il termometro della soggettività della nostra superclassifica; Maroni premia 8.123 vini di cui oltre l’87% non considerati dagli altri (chiamiamola “soggettività estensiva”); Ferraro e Gardini premiano 100 vini di cui il 65% outsider del tutto, o perché è stata premiata un’annata diversa (chiamiamola “soggettività riduttiva”).
Il primato indiscusso dei vini rossi
Tornando ai vini più premiati, il primato per tipologia anche quest’anno è dei rossi e non si discute: sono oltre i due terzi dei 2.633 vini che hanno meritato il massimo dei voti dalle guide, e che noi chiamiamo “eccellenze”. Ma cominciano a prendere spazio – e a insidiarne il primato, seppur da lontano – anche altre tipologie, come per esempio gli spumanti che nel 2022 crescono del +20%, passando da 100 a 120 etichette eccellenti.
I migliori vini per tipologia
Così come aumentano i Best in class, cioè i migliori vini per tipologia. Lo scorso anno erano sette, a prevalenza rossista (3), mentre nel 2022 sono 15, di cui 2 spumanti, 4 bianchi, 6 rossi e 3 dolci. Oltre a quelli sul podio, sopra citati, ci sono lo Chardonnay Cuvée Bois 2019 di Les Crêtes, l’Alto Adige Rarity 2008 di Cantina Terlano, il Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Classico 2018 Villa Bucci di Bucci e il Trebbiano d’Abruzzo 2017 di Valentini, tra i bianchi, e i 3 dolci Chambave Muscat Flétri Passito 2019 di La Vrille, Vin Santo di Carmignano Riserva 2013 di Capezzana e Passito di Pantelleria 2018 Ben Ryé di Donnafugata.
Barolo sempre sul primo gradino del podio, ma cresce il Brunello
Prendendo in considerazione, invece, le denominazioni, quali sono quelle più amate dalla critica? Al primo posto resiste il Barolo, che quest’anno si è aggiudicato ben 195 riconoscimenti, in leggera flessione rispetto allo scorso anno con 201 (-3%).
La responsabilità ricade sull’annata valutata, che per la maggior parte è stata la pregevole 2017 a tre stelle rispetto all’eccezionale 2016 a cinque stelle, tra le migliori di sempre? Potrebbe essere un’ipotesi. Ma non ne siamo più così certi per quanto riguarda il Brunello di Montalcino, passato dalle 79 eccellenze del 2021 alle ben 119 del 2022 (+51%). In questo caso come può aver pesato l’annata da valutare? La 2015 e la 2016 sono state entrambe stellari (5+).
L’exploit dei Supertuscan
La categoria che più miete successi e insidia il primato del Barolo è quella dei Supertuscan. Vini nati per esaltare la qualità e valorizzare le peculiarità di singoli produttori, che hanno avuto negli anni un successo internazionale facendo scoprire aree vitivinicole prima trascurate, come quella di Bolgheri. Quest’anno i Supertuscan hanno ottenuto 192 eccellenze (erano 189 nella precedente edizione) con un aumento del +1,6%. E chissà che nel 2023 non avvenga il sorpasso sul Barolo. Più stabili, invece, le altre denominazioni esaminate e giù dal podio. Il Chianti Classico conquista 76 riconoscimenti (71 nel 2021, +7%), il Barbaresco passa da 70 a 72 eccellenze (+3%), l’Amarone da 56 a 57 (+2%), conquistandone una in più, mentre il Barbera (che comprende quello di Alba, d’Asti e del Monferrato) da 23 a 28 (+22%).
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