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Il nostro ricordo di Giacomo Rallo

10 Maggio 2016 Emanuele Pellucci
Il mondo del vino italiano è in lutto per l’improvvisa scomparsa, avvenuta questa mattina, di Giacomo Rallo, esponente di spicco della vitivinicoltura siciliana non solo per l’antica tradizione familiare nel settore del Marsala, ma soprattutto per aver dato vita nel 1983, insieme alla moglie Gabriella, a quel gioiello di Donnafugata, l’azienda che fin da subito è diventata un punto di riferimento per i vini di qualità della Sicilia. I funerali si svolgeranno domani, mercoledì 11 maggio, alle ore 16 nella Chiesa Madre di Marsala.

Giacomo Rallo prima di Donnafugata

Quando conobbi Giacomo Rallo, nel marzo del 1981, l’avventura di Donnafugata doveva perciò ancora cominciare. L’occasione fu la “trasferta di massa” (oltre 150 persone) di gran parte del mondo del vino italiano, promossa da Pino Khail e da Civiltà del bere, per andare a inaugurare a New York la nuova enoteca dell’Istituto Commercio Estero in Park Avenue. All’epoca Giacomo stava studiando come ripartire autonomamente dopo la cessione dello storico marchio di famiglia. Un successivo viaggio in California gli fu utile per apprendere nuove metodologie per produrre vini di qualità, specie nei climi caldi come la Sicilia, e tra queste la tecnologia del freddo e l’uso delle barrique. Grazie all’azienda viticola della moglie Gabriella nella zona di Contessa Entellina, Giacomo decise che era giunto il momento di tuffarsi in questa nuova avventura. Da allora il percorso di Donnafugata, grazie anche all’ingresso in azienda dei figli José e Antonio, è stato contrassegnato da un successo dietro l’altro con vini di alta qualità prodotti sia a Contessa Entellina che a Pantelleria, dove l’azienda era sbarcata nel 1989 dando poi vita a quello straordinario passito naturale che è il Ben Ryé.

Una mente sempre rivolta al futuro

Nato nel 1937, laureato in legge, dal 2006 cavaliere del lavoro, Giacomo Rallo era il classico siciliano colto, ironico, affabile, aperto, del quale era impossibile non essere amico. In questi 35 anni, dal marzo 1981 a New York, sono stati tanti i nostri momenti d’incontro in occasione di eventi in Italia e all’estero, e immancabilmente il discorso usciva dai binari del vino per parlare della Sicilia in generale sapendo, Giacomo, che pur essendo io toscano avevo da sempre un particolare feeling con la sua isola. Mi piace qui ricordarlo con il suo appassionato intervento nella difesa della vite ad alberello di Pantelleria a un convegno al Passitaly dell’ottobre scorso e con l’abbraccio di poche settimane fa al Vinitaly. Una perdita importante, la sua, perché Giacomo Rallo è stato tra i pionieri dell’imprenditoria vitivinicola moderna siciliana, un uomo che ha saputo coniugare alla perfezione tradizione e innovazione in un ambiente che per troppo tempo è stato legato soprattutto al passato. Con José e Antonio Donnafugata continuerà il suo percorso in buone mani, ma la morte di Giacomo priva l’intero settore produttivo siciliano di una mente sempre rivolta al futuro.   Foto di Fabio Gambina

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