Il Gin Agricolo è made in Piemonte
Si chiama Gin Agricolo, perché spesso il suo ideatore si è sentito paragonare ai produttori di Rum Agricolo che, controllando tutta la filiera di produzione, creano un vero legame con il territorio. Lui, Franco Cavallero, ha sempre vissuto intensamente il rapporto con la sua terra: da piemontese figlio di contadini a produttore vinicolo. Fino a questa nuova avventura nel settore spirits.
Come si passa dal Ruché al gin? Viaggiando. Negli anni Novanta, Franco Cavallero diventa titolare dell’azienda agricola di famiglia con il fratello Claudio, ribattezzandola Cantine Sant’Agata. E comincia a girare l’Europa per promuovere le etichette prodotte, in primis l’autoctono Ruché. «I successi ottenuti nel mondo vitivinicolo li devo soprattutto a questo varietale. Pochi anni prima del mio debutto in azienda, mio padre con lungimiranza ne aveva impiantato un ettaro. Ed è stata la nostra fortuna», racconta Cavallero, che con questo suadente rosso piemontese incontra il gusto dei consumatori americani e asiatici (l’export copre l’85% della produzione).
Il Cicchetto di Franco Cavallero, da wine bar a gineria
Nel 2010 Cavallero apre Il Cicchetto ad Asti, un wine bar “deprosecchizzato” (come recita la vetrina) che presto diventa un locale “di ricerca”. Un posto dove bere bene, dotato di una bottigliera di gin sempre più ampia. «In ogni viaggio all’estero cercavo di scoprire gin nuovi, rappresentativi del territorio e con particolarità aromatiche ben distinte. E ad ogni ritorno avevo valigie piene di bottiglie, comprate nelle enoteche di mezzo mondo. Dopo poco tempo sulla mia bottigliera avevo più di 100 etichette di gin». È il momento di rendere concreta questa passione, con l’aiuto dell’amico Carlo Quaglia, storico distillatore di Castelnuovo Don Bosco.
Botanicals del territorio e ingredienti freschi
«Ho iniziato a fare ricerche sui distillati di erbe, cercando nella storia quali fossero le più popolari e facili da trovare sulle colline e montagne piemontesi. Quelle stesse erbe che hanno lasciato il segno nella storia degli amari e nel Vermouth di Torino, per esaltare al massimo la territorialità». Tutte le componenti aromatiche del Gin Agricolo sono tipiche del Piemonte. Il metodo di produzione utilizzato è distilled più cold compound, con distillazione separata dei botanicals e successiva infusione di erbe, fiori, spezie o frutti rigorosamente freschi. «Questa peculiarità rende il prodotto vivo, potente, intenso e fortemente connotato», spiega.
Evra, Gadan, Blagheur. Come nascono le tre ricette di Gin Agricolo
Franco Cavallero punta a ottenere una linea di gin fortemente caratterizzata e personale. Tanto da aver cominciato a coltivare direttamente i botanicals nella sua azienda agricola, «andando ad utilizzare quei pezzi di terra, che nonostante la buonissima esposizione e composizione, non erano utilizzati per impiantare vigneti perché lontani dalla sede aziendale o troppo piccoli». Ma come si è arrivati alle tre ricette di Gin Agricolo attualmente in commercio? «Ho somministrato per circa un anno cocktail fatti con i miei esperimenti, chiedendo di dare un giudizio sulla differenza rispetto al medesimo cocktail fatto con i distillati originali previsti dalla ricetta. Ho fatto un migliaio di test. Da lì è nata la mia prima linea di gin».
Gin Agricolo Evra
Il primo nato dei tre, ideato con l’intento di ricreare le sensazioni di un cocktail a base di lamponi freschi e menta. Si tratta di un gin fruttato e molto morbido, dalle note predominanti di frutti di bosco, stemperate dall’austerità balsamica del ginepro e le sensazioni di freschezza derivanti da menta e salvia.
Gin Agricolo Gadan
Gin fresco, dal profumo marcato di ginepro ammorbidito dalle essenze floreali di rosa, lavanda e viola aromatica, con una piacevole freschezza di menta. La corposità è data dall’ireos, un importante aggregante dei profumi, di cui si distilla sia la parte aerea sia il rizoma (ora utilizzato anche nelle altre due etichette).
Gin Agricolo Blagheur
Erbaceo e secco, richiama le sensazioni del Vermouth. In questo gin il ginepro incontra le note speziate del cumino, del coriandolo, dell’assenzio e della menta. Il gusto è ammorbidito dalla presenza della rosa, della maggiorana, dell’ireos e dell’arquebuse, con sensazioni amaricanti in bocca. Da bere liscio a fine pasto o abbinato all’acqua tonica.
Next step: Digital Gin Experience
Il debutto ufficiale delle tre ricette di Gin Agricolo è stato a giugno 2016. Ora la produzione complessiva è di 25.000 bottiglie all’anno, vendute per l’80% all’estero, soprattutto in nord America e Asia (a Milano, il Gin Agricolo è fra i prodotti distribuiti da Winelivery). Ora il prossimo progetto si chiama Digital Gin Experience: un portale dove elaborare il proprio gin su misura, da finanziare con il prossimo crowfunding (visto il successo della prima call to action per l’affitto di un’azienda a Barolo dove coltivare le botaniche, che ha superato la cifra del 160%).
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Tag: botanicals, Cantine Sant'Agata, Gianni Cavallero, gin, Gin Agricolo, Piemonte
© Riproduzione riservata - 18/10/2018