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I libri di Antinori e Boscaini vincono il premio Vino nella Letteratura

8 Giugno 2012 Jessica Bordoni
Per una volta è il caso di dire: pagine di grande viticoltura, anziché di grande letteratura. Il 3 giugno la casa natale dello scrittore Cesare Pavese a Santo Stefano Belbo (Cuneo) ha ospitato l’undicesima edizione del concorso Il Vino nella Letteratura. Nella sezione “narrativa edita” ha trionfato il libro di Piero Antinori Il profumo del Chianti. Storia di una famiglia di vinattieri, pubblicato dalla casa editrice Mondadori nel 2011. Dal cuore enoico della toscana alla produzione top della Valpolicella con la monografia della giornalista britannica Kate Singleton dedicata a Sandro Boscaini ovvero Mister Amarone. Un uomo e un vino dal Veneto al mondo (Marsilio, Venezia 2011), che si è aggiudicata la medaglia d’argento. Chiude la triade Francesca Negri, autrice di Sex and Wine. L’altra metà del vino per i tipi Curcu & Genovese, Trento 2010). IL PROFUMO DEL CHIANTI - Ecco le tre motivazioni della giuria per i premi assegnati. L'opera Il profumo del Chianti, che ha visto il marchese Piero Antinori, a capo dell'omonima Cantina con sede a Firenze, cimentarsi per la prima volta con l'arte della scrittura, è stato giudicato: "un romanzo che può essere definito storia di una passione, ma anche di un uomo e di una famiglia, che ha legato indissolubilmente la propria esistenza alla cultura del vino, trasformata in arte significativa e universalmente apprezzata. E il vino, come cura dei luoghi e di sé, è il vero protagonista della narrazione, l’elemento distintivo, capace di definire e connotare ambienti e persone". MISTER AMARONE - Il libro della giornalista Kate Sigleton, britannica di origine ma da anni residente in Italia, incentrato sulla vita e l'impegno del produttore veneto alla presidenza della Masi Agricola di Gargagnago di Valpolicella, è apparso "agile e gradevole nella forma e nei contenuti, ricco di aspetti inediti, che racconta molto più della storia nobile e antica di un vino e di una famiglia: ci parla infatti di un patrimonio individuale e collettivo, espresso dal terroir di cui il vino è immagine e significazione. Perciò il paesaggio delle colline situate a nord-est dell’Adige diviene un «microcosmo rassicurante di peculiarità, un’interfaccia tra il Mediterraneo e le Alpi". LA VITICOLTURA LA FEMMINILE - Francesca Negri, giornalista e blogger (http://geishagourmet.com) ha convinto la critica per la sua "criginale narrazione, scandita in diciotto capitoli, costruita attorno al percorso esistenziale di cinque donne, cinque amiche che riscoprono e coltivano il medesimo interesse per il vino e per la tavola.  Sono delle wine lovers che, giorno dopo giorno, trasformano la propria passione in un’arte ricca di cultura, di voglia di sperimentare e di conquistare nuove prospettive, mentre l’elemento pubblico e privato, quello personale e collettivo si fonde e si snoda in un racconto avvincente". A chi vuole approfondire l'argomento consigliamo - oltre a quella dei volumi, s'intende - la lettura dei due articoli-intervista pubblicati sulla versione cartacea della rivista Civiltà del bere e poi riproposti sul web: Piero Antinori: le ragioni di un'autobiografia del direttore Alessandro Torcoli Sandro Boscaini: serenissimo Mister Amarone di Cesare Pillon  

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