Gli effetti del Covid sulla promozione internazionale del vino

Gli effetti del Covid sulla promozione internazionale del vino

Come cambia la promozione internazionale del vino?

Risponde alla domanda Giancarlo Voglino, contitolare di I.E.M., società specializzata nell’organizzazione di eventi enologici nel mondo.

Giancarlo Voglino

La situazione che si è venuta a creare a partire dai primi mesi dell’anno, a causa della diffusione del Covid-19 a livello mondiale, ha determinato una battuta di arresto anche nelle attività di promozione internazionale del vino. L’impossibilità di viaggiare e di frequentare i mercati, nonché la chiusura del canale Horeca, hanno tenuto bloccati a casa non solo i produttori italiani ma anche quelli di tutto il mondo, costringendoli a trovare soluzioni alternative.

Il ruolo fondamentale della tecnologia nel lockdown

La tecnologia ha determinato una crescita esponenziale di dirette social, degustazioni e masterclass online, webinair, videoconferenze, wine maker lunch e dinner virtuali e così via che hanno rappresentato il mezzo per poter mantenere rapporti e presenza in una fase in cui l’incontro, la condivisione e la stretta di mano erano e sono banditi dalle nostre abitudini. Anche noi, come I.E.M., abbiamo messo a disposizione delle aziende nel corso del lockdown uno strumento digitale, WWWM – World Wine Web Masterclass, che consente di organizzare masterclass e incontri b2b online per target diversi di operatori esteri.

Ma la rete può bastare?

Tutto questo ha contribuito a tenere vicini produttori, operatori di mercato, stampa e consumatori ma, al tempo stesso, ha anche consolidato la consapevolezza che il vino ha bisogno di un rapporto diretto di condivisione che la rete e i social network non possono garantire nella sua completezza.

Necessità e desiderio di un ritorno agli eventi in presenza

Guardando al futuro non è difficile immaginare che, appena sarà possibile, ci sarà una ripresa delle visite ai mercati e della partecipazione alle varie manifestazioni promozionali in presenza (degustazioni, walkaround tasting, masterclass, fiere, etc.); le aziende stanno già riprendendo a muoversi sui mercati, in sicurezza, vogliono tornare all’incontro fisico, alla condivisione. 

Il successo di Simply Italian Europe

Ne possiamo dare una testimonianza diretta. Nei giorni scorsi abbiamo organizzato due tappe del nostro Simply Italian Europe a Copenaghen e Varsavia in presenza che hanno rappresentato la ripresa delle attività e che, pur nelle restrizioni imposte dai protocolli di sicurezza, hanno visto la partecipazione di oltre 35 aziende produttrici italiane ed un flusso importante di operatori locali sia alle masterclass che ai walkaround tasting in entrambe le tappe.

Previsioni di riaperture

Allo stato attuale non è difficile prevedere che ad essere frequentati saranno prima i mercati più vicini, quelli che consentono spostamenti agevoli: Germania, Svizzera, Paesi Bassi, Paesi Scandinavi, Polonia. Ovviamente dipenderà molto da come si evolverà la situazione nella stagione invernale e le conseguenti politiche di prevenzione e distanziamento sociale che saranno adottate dai vari Paesi. Con la primavera prossima si potrà probabilmente tornare in Asia e negli Usa e quindi sarà possibile riprendere le attività anche in queste aree.

Le attività online non spariranno

Si svilupperà inevitabilmente una maggiore, migliore e appropriata presenza di attività promozionali sui canali di vendita online in considerazione della crescita esponenziale che questi stanno vivendo e delle quote di mercato che andranno a occupare in generale sui vari paesi. La promozione del vino sui mercati internazionali vedrà affermarsi un mix di attività in presenza e online, visite dirette ai mercati e azioni via web e social, mirate, sempre più professionali ed efficaci, molto focalizzate sia sui target di riferimento che sugli strumenti adottati.

Ridefiniremo i nostri strumenti di promozione

In conclusione, occorre rilevare che questo modello misto si stabilizzerà quando la situazione si normalizzerà e si potrà tornare a muoversi liberamente. La razionalizzazione dei costi, una più accurata gestione delle risorse e del tempo, una diversa strutturazione del mercato e dei canali distributivi, una crescente sensibilità alla tutela dell’ambiente, sfoceranno in una ridefinizione del mix di strumenti promozionali che vedrà la presenza fisica sui mercati alternarsi con quella virtuale sul web e sui canali social consolidando una pratica che entrerà a far parte delle abitudini aziendali.

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© Riproduzione riservata - 02/10/2020

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