Family business: le fasi cruciali dei processi di continuità d’impresa

Family business: le fasi cruciali dei processi di continuità d’impresa

Oggi pubblichiamo l’ultimo dei focus dedicati al passaggio generazionale e alla continuità d’impresa delle famiglie del vino a cura dello specialista in gestione strategica e operativa dell’impresa familiare Sergio Cimino (leggi anche i post Questioni di famiglia? Fino a un certo punto. Un approfondimento sul family business, Cosa si intende per family business e Le fasi di crescita di un’impresa). In esame, le fasi cruciali dei processi di continuità d’impresa.

Non è facile innescare e gestire un processo di continuità, che per sua natura è trasversale e pervasivo in quanto interessa, orizzontalmente, tutte le funzioni organizzative e, verticalmente, ogni livello: la famiglia, gli azionisti, il management, gli operativi. Conosco casi in cui l’avvicendamento padre-figlio procede alla grande, ma il ricambio manageriale stenta, e altri casi in cui i junior, non appena ottenute le deleghe, estromettono il personale di fiducia dei senior con rapidità comparabile a quella di alcuni presidenti di società sportive nei confronti dei loro sfortunati coach. Non esistono le famose regole d’oro per gestire i processi di continuità, ma alcuni accorgimenti vanno tenuti in adeguata considerazione.

AFFIANCAMENTO E CONTINUITÀ DELLA LEADERSHIP – È importante avviare il processo di trasmissione delle deleghe quando il senior è ancora presente e operativo, ponendo molta attenzione alla comunicazione interna ed esterna all’azienda. Assistere gli juniors nei processi di costruzione della propria autorevolezza e legittimazione è fondamentale; infatti, non basta una delibera del consiglio di amministrazione o un ordine di servizio, come non basta dire “stammi vicino e capirai”: all’impresa raramente serve un clone nominato sul campo. Serve un leader autorevole e riconosciuto almeno quanto il proprio predecessore.

GLI STILI DI ABBANDONO DEI SENIOR – È fondamentale costruire un ruolo per i senior. Secondo J. A. Davis, apprezzato guru del family business, esistono quattro stili di abbandono: il monarca che non vuole abbandonare; il generale che lascia, ma poi ritorna; l’ambasciatore che si ritira e consiglia; infine, il governatore che si ritira e scompare. Non so se J. A. Davis abbia ragione; so soltanto che ho incontrato senior, più o meno autorevoli e gradevoli, il cui profilo si inquadra perfettamente nelle categorie da lui individuate.

CONTINUITÀ EXTRA FAMILIARE – Non limitare il processo di trasmissione alla famiglia, ma estenderlo al personale aziendale è un’attenzione fondamentale. Ovviamente la messa in atto degli accorgimenti sopra elencati non è scontata, né semplice, ma è gestibile, pur nella sua complessità, agendo sia sulla struttura organizzativa, che sull’educazione al cambiamento. Una difficoltà di gestione che certamente merita un prossimo approfondimento.

a cura di Sergio Cimino

Tag:

© Riproduzione riservata - 26/07/2012

Leggi anche ...

Cambi di poltrone: il punto sul management di Cantine e Consorzi
Wine business
Cambi di poltrone: il punto sul management di Cantine e Consorzi

Leggi tutto

Quanto vale il vino europeo?
In Evidenza
Quanto vale il vino europeo?

Leggi tutto

L’industria alimentare per il 2024 è condizionata da mille incertezze
Premium
L’industria alimentare per il 2024 è condizionata da mille incertezze

Leggi tutto