In Italia

In Italia

Enrico Gatti: bollicine fondiste

15 Novembre 2009 Roger Sesto
Enrico Gatti di Erbusco (Brescia) è tra le aziende franciacortine più sensibili al tema della longevità; le sue bollicine escono alla distanza. Così il co-patron Enzo Balzarini: «La scelta di puntare sul Satèn come etichetta da invecchiamento è stata dettata dalla passione per i vini di spessore. Il primo Satèn commercializzato fu il 1997 e prevedeva l’80% di mosto fermentato in legno. Nelle successive annate abbiamo riflettuto sull’evoluzione del vino, ritenendo di abbassare al 50% la frazione fermentata in legno, sì da ottenere un prodotto longevo, strutturato, più elegante. Al contempo abbiamo individuato le vigne più adatte, di 20-30 anni, che ci permettono di avere una materia prima costante. Siamo riusciti a selezionare un ceppo di lievito che non caratterizza il prodotto finito». Ci facciamo raccontare delle annate migliori disponibili in cantina. «1997: priva di eventi atmosferici calamitosi e di attacchi parassitari; la vendemmia fu regolare e asciutta. S’ottennero uve con buona acidità di base e grado zuccherino, per un Franciacorta davvero ottimo, fine, intenso di profumi. 1998: a inizio sviluppo vi fu un ritardo vegetativo e un’estate piovosa. La vendemmia si caratterizzò per basse rese, uve ricche di tartarico e dal buon tenore zuccherino, per una qualità delle bollicine buona. 1999: annata soddisfacente, che sfociò in Franciacorta fini e complessi al naso, dal basso pH e dall’ottima gradazione alcolica. 2000: prima dell’invaiatura vi fu un periodo con poca umidità e basse temperature; poi arrivò un caldo secco, ventilato. Ciò condusse a un ottimo titolo alcolometrico e a buoni valori di acidità. 2001: tra le migliori in assoluto, fu caratterizzata da temperature medie piuttosto basse e precipitazioni consistenti, sino all’allegagione, conducendo a grappoli non troppo serrati. Quindi la stagione cambiò andamento, facendosi più calda e le piogge più scarse, consentendo alle uve una maturazione ottimale. Ne uscirono vini base puliti, ricchi di profumi varietali, molto fini».

In Italia

Addio al principe Alessandrojacopo Boncompagni Ludovisi Altemps, produttore appassionato della Tenuta di Fiorano

L’imprenditore, titolare della proprietà a ridosso dell’Appia Antica dove è nato di […]

Leggi tutto

Il senso e il successo delle Cinque Giornate WOW! Milano

Il format, strutturato su cinque date con una decina di produttori alla […]

Leggi tutto

Cantina San Michele Appiano: Appius 2021 è figlio di un’annata difficile, ma dal gran potenziale

Presentata la 12^ edizione della celebre cuvée pensata da Hans Terzer e […]

Leggi tutto

Benvenuta Aminta, la nuova tenuta di Andrea Cecchi a Montalcino

Hanno debuttato a Milano i primi due vini, Rosso e Brunello di […]

Leggi tutto

Citra: Caroso 50°, autentica espressione d’Abruzzo

La cooperativa che riunisce 3.000 famiglie di viticoltori del territorio festeggia il […]

Leggi tutto

Tutto quello che c’è da sapere sul Kerner (incluso il legame sempre più stretto con l’Alto Adige)

Nasce dall’incrocio genetico tra Schiava grossa e Riesling, effettuato in Germania nel […]

Leggi tutto

Franz Pardatscher è il nuovo presidente di Cantina Colterenzio

Cambio ai vertici della Cantina Colterenzio. Dopo 18 anni di onorato servizio, […]

Leggi tutto

Antichi Poderi Jerzu protagonista all’Enoluogo di Civiltà del bere

Il 18 novembre il nostro “salotto del vino” milanese ha ospitato questa […]

Leggi tutto

Tal 1930 e Tal 1908: si rinnova l’arte del blend secondo Cantina Bozen  

L’annata 2022 dei due vini premium aziendali vede in un caso l’aumento […]

Leggi tutto
X

Hai dimenticato la Password?

Registrati