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Elisabetta Pala, ribellione e tradizione al femminile

12 Marzo 2019 Jessica Bordoni
Elisabetta Pala, ribellione e tradizione al femminile

Io ballo da sola, o meglio io produco da sola. Elisabetta Pala è una giovane figlia d’arte (da quattro generazioni) che ha deciso di lasciare l’azienda del padre per fondare una Cantina tutta sua, Mora&Memo, a Serdiana.

«Sono una ribelle e nel tempo è cresciuta l’esigenza di dare vita a un progetto veramente mio. Così, quando nel 2011 ho ricevuto in eredità 40 ettari da parte di mia madre, non ci ho pensato due volte. Ci tengo però a dire che i rapporti con i miei genitori sono ottimi. Ancora oggi capita che qualcuno mi incontri e dica “mi dispiace per quello che è successo”… E a me tocca spiegargli che non c’è stato nessun litigio, anzi. Papà resta il mio primo consigliere».

Bandidas, donne forti dal carattere sardo

Per un anno Elisabetta si è limitata a conferire le uve all’azienda di famiglia, poi nel 2013 il grande passo: la prima vendemmia del Tino, Vermentino di Sardegna Doc e del Nau, Cannonau di Sardegna Doc, a cui oggi si affianca l’Ica, Monica di Sardegna Doc.

«I nomi dei vini evidenziano il loro stile giovane, fresco, conviviale restando però molto legati alla tradizione. Per le bottiglie ho scelto una forma bordolese cubana, dalle linee sinuose richiamate anche dalle figure create per le etichette dall’artista Katia Marcias. Si tratta delle “bandidas”, donne forti che indossano l’austerità e l’eleganza dei costumi della Sardegna. Sono il simbolo dei valori di Mora&Memo: capacità e perseveranza, tradizione e spirito di sacrificio, gusto ed entusiasmo, tutto al femminile». Non a caso Elisabetta Pala è al secondo mandato come delegata delle Donne del vino per la Sardegna.

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