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Elèva: anima sperimentale in Valpolicella

4 Settembre 2024 Civiltà del bere
Elèva: anima sperimentale in Valpolicella

Davide Gaeta e Raffaella Veroli guidano una realtà dinamica che ha all’attivo un progetto di zonazione dei 6 ettari di proprietà con l’obiettivo di trasformare i propri vini in cru da singolo vigneto. Si comincia con l’Amarone Piovesole. La ricchezza varietale valorizzata nel Cercastelle, blend di Merlot e Oseleta.

Da oltre due decenni Elèva va alla ricerca dell’eccellenza nel cuore della Valpolicella Classica. La storia dell’azienda, che si trova a Sant’Ambrogio di Valpolicella in una località significativamente denominata Conca d’Oro, è iniziata con un lascito testamentario dei terreni a una onlus. Davide Gaeta, docente di Economia delle imprese vitivinicole all’Università di Verona ed ex ad di Uiv (Unione italiana vini), e Raffaella Veroli, enologa e sua ex studentessa, hanno acquisito la proprietà della piccola realtà nel 2011 dopo esserne stati consulenti per anni e vi hanno infuso il loro Dna, facendone una realtà dinamica e fortemente orientata alla sperimentazione «per capire appieno cosa stiamo producendo e come», spiega Gaeta.

I prossimi obiettivi

Questa visione ha plasmato l’Amarone Piovesole, simbolo dell’azienda, prodotto fin dal 2005, e gli altri vini che lo hanno affiancato nel corso degli anni. Il Valpolicella Fralibri, il Ripasso Tenzone e il Recioto Tomo XIV completano la gamma delle denominazioni di origine del territorio, l’Igt Cercastelle è invece una “digressione” dai paradigmi classici per sondare nuove potenzialità espressive sul territorio.
E a proposito di tali potenzialità espressive, l’ultimo progetto aziendale riguarda la zonazione dei vigneti di proprietà: 6 ettari a corpo unico in conduzione biologica e adagiati su 18 terrazze, intarsiati da “marogne” – i tradizionali muretti a secco della Valpolicella – che sono dedicati alla coltivazione di otto varietà di uva. «L’obiettivo è quello di trasformare i nostri vini in cru che siano espressione diretta di singole vigne: per questo siamo partiti 10 anni fa con una ricerca sulle caratteristiche di ogni appezzamento e sulla loro destinazione alle future versioni delle nostre etichette, prima fra tutte ovviamente il nostro Amarone Piovesole che ri-nascerà dalle vigne di un appezzamento che abbiamo ribattezzato con lo stesso nome».

Il coraggio di utilizzare anche vitigni non tradizionali

La valorizzazione della grande ricchezza varietale di cui è dotata la superficie vitata è un altro territorio di sperimentazione. «Interpretiamo i vini di denominazione attraverso l’utilizzo di vitigni che di solito non appartengono alla tradizione. A Corvina e Rondinella affianchiamo Croatina, Teroldego, Oseleta, Rebo e Merlot. E ultimamente abbiamo anche scelto di puntare su un’importante parcella di Corvinone».
Infine, lo stesso Cercastelle, l’ultimo nato nel 2020, è uno dei vessilli dell’animo sperimentale della Cantina: «Un taglio bordolese interpretato in chiave valpolicellese, un blend che sposa due opposti: il precoce Merlot e la tardiva Oseleta».

ELÈVA

via dell’Artigianato 400
Sant’Ambrogio di Valpolicella (Verona)
045.58.67.563
visitvinieleva@gmail.com
www.vinieleva.it
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Realizzato in collaborazione con Elèva

Questo articolo è tratto da Civiltà del bere 2/2024. Acquista

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