Food Food Jessica Bordoni

Dove mangiare a Milano? 10 nuove aperture da provare

Dove mangiare a Milano? 10 nuove aperture da provare

Dagli chef stellati ai bistrot più informali, passando per i ristoranti di mare, di cucina pugliese e spagnola. E, ovviamente, non può mancare anche una pizzeria gourmet. Ecco 10 indirizzi aperti (o riaperti) negli ultimi mesi che meritano una sosta gourmet.

Il caro bollette e l’aumento dei prezzi delle materie prime non sembrano fermare l’imprenditoria del fine dining milanese. Sono tanti i ristoranti che hanno aperto in questi ultimi mesi all’ombra della Madonnina. Così tanti che abbiamo deciso di riunire i più interessanti in un articolo-panoramica a beneficio di chi vive, lavora e visita il capoluogo lombardo.

DaV Milano

La carrellata non può che cominciare dagli chef stellati, anzi tristellati. Ecco allora DaV Milano, raffinato pied à terre meneghino della famiglia Cerea, già alla guida del mitico Da Vittorio di Brusaporto (Bergamo). Il nuovo locale si trova nel quartiere di City Life e adotta la formula del casual dining; più informale e rilassata ma sempre curatissima in ogni dettaglio. In carta anche il mitico pacchero alla Vittorio (la versione gourmet della pasta al pomodoro) e l’elefantino con patate al forno e pomodorini canditi, inevitabile omaggio alla cotoletta alla milanese. Un capitolo a parte merita la selezione di pizze: si spazia dalla napoletana a quella alla pala romana, passando per le versioni con topping gourmet di Alesso Rovetta.
www.davmilano.com

Horto

Un altro tristellato ha fatto il suo attesissimo sbarco in città: lo chef Norbert Niederkofler del St. Hubertus dell’Hotel Rosa Alpina di San Cassiano (Bolzano). Il ristorante, Horto, si sviluppa all’ultimo piano del palazzo The Medelan in piazza Cordusio. Massima attenzione alla microstagionalità e alla filiera corta, grazie alla sinergia con gli orti lombardi. Gli ingredienti freschi arrivano da cascine, caseifici e agricoltori ad un’ora al massimo dal centro città. La sostenibilità e l’etica sono nel piatto, ma anche negli arredi green dello studio Genius Loci Architettura, mentre la terrazza è un vero e proprio giardino pensile con piante ed erbe aromatiche. Due i menu degustazione da 5 e 7 portate (145 e 195 euro) più l’opzione del menu a pacchetto: un piatto, un’insalata, acqua e caffè a 50 euro.
hortorestaurant.com

Andrea Aprea Ristorante

Dopo tanti anni dietro ai fornelli del Vun, il ristorante del Park Hyatt Hotel (dove si è appuntato due stelle Michelin sulla giacca), lo chef napoletano Andrea Aprea ha trovato una nuova casa all’ultimo piano dell’edificio che ospita la Fondazione Luigi Rovati in Corso Venezia. Lo spazio polivalente ospita il caffè bistrot, più easy, e il ristorante vero e proprio, dedicato ad un’esperienza enogastronomica più immersiva “tra memoria e gusto, ricerca e materia, forma e sostanza”. La proposta mette al centro l’italianità attraverso una cucina contemporanea che non dimentica le proprie radici e combina i diversi sapori (acido, sapido, amaro, dolce) in un intrigante gioco di consistenze e opposizioni. Nota di merito per l’ambiente dal forte impatto scenico, progettato dall’architetto Flaviano Capriotti. La vetrata panoramica offre una vista sui Giardini di Porta Venezia e sulla skyline cittadina.
www.andreaaprea.com

Pellico 3

A questo punto la domanda sorge spontanea: chi ha preso il posto di Andrea Aprea ai fornelli del ristorante fine dining del Park Hyatt? Dallo scorso maggio a guidare la brigata c’è il milanese Guido Paternollo, classe 1991, che ha alle spalle esperienze nelle cucine di fuoriclasse del calibro di Enrico Bartolini, Yannick Alléno e Alain Ducasse. Cucina di prodotto, che valorizza la stagionalità e i sapori del Mediterraneo, rivisitando alcuni grandi classici e mantenendosi lontana dagli eccessi creativi e dai formalismi. Il nuovo ristorante, che ha cambiato nome in Pellico 3 (la via e il civico dell’hotel), ospita 28 coperti nella sala principale e fino a 10 nella private dining room.
www.hyatt.com

Denis Milano Moscova

Dalla pizza gourmet alla pizza di montagna. In via Statuto 16, zona Moscova, da giugno si mangia una versione croccante e leggera, frutto di una lunga lievitazione e una cottura prolungata dell’impasto, preparata con farine selezionate, acqua che sgorga da una sorgente carsica e poco sale, che viene sostituito da aromi ed erbe di alpeggio. La bontà del topping, invece, è garantita di materie prime freschissime e di stagione provenienti da filiere sostenibili, sperimentando accostamenti colorati e golosi. Dietro a questo progetto c’è il bellunese Denis Lovatel, cresciuto nella pizzeria di famiglia, Da Ezio ad Alano di Piave, con un’originale esperienza al Wine Bar&Grill dell’Hotel Rosa Alpina di Norbert Niederkofler.
denispizza.it

Ricci Osteria

Dallo scorso maggio la tradizione pugliese vanta un nuovo indirizzo sicuro a Milano: Ricci Osteria. Dopo la pandemia gli chef Antonella Ricci (erede del Fornello da Ricci di Ceglie Messapica, la stella Michelin più antica di Puglia) e Vinod Sookar hanno deciso di fare il grande passo trasferendosi in città per portare la propria idea cucina. I due chef la definiscono “una gustosa semplicità” su cui “risplende il sole del Mediterraneo” e non mancano le contaminazioni internazionali (Vinod Sookar è originario delle Mauritius). Piatti leggibili, dai sapori intensi, preparati con ingredienti di produzione rigorosamente pugliese. In sala il clima è proprio quello dell’osteria, disteso e accogliente.
www.ricciosteria.it

Da settembre Pescatorum si fa in due: pescheria e ristorante che propone una cucina di mare

Pescatorum – Pescheria e Cucina di mare

Lo scorso novembre in via Solari ha aperto Pescatorum, una pescheria moderna nata con l’obiettivo di portare sulle tavole milanesi i migliori prodotti ittici del Mediterraneo. A inizio settembre, lo spazio ha inaugurato la sua Cucina di mare, una proposta di ristorazione con una sessantina di coperti e un menu legato ai principi della filiera controllata e della biodiversità ittica. Piatti semplici, che esaltano la freschezza del pescato con pochi ingredienti e cotture veloci. Qualche esempio? Ceviche del Mediterraneo, polpo alla ligure, spaghetti alle vongole veraci, calamarata con pesto di pistacchi, stracciatella e tartare di alalunga e gamberi rosa del Mar Adriatico. 
pescatorum.com

Rotonda Bistrot

Dopo la lunga pausa pandemica, a maggio ha riaperto lo spazio ristorativo all’interno della Rotonda della Besana, fresco di un moderno restyling e con una nuova gestione sia della cucina che del bar. A firmare il menu c’è lo chef Tommaso Arrigoni del ristorante Innocenti Evasioni; la mixology è invece affidata alla squadra del 1930, speakeasy milanese che figura nella classifica dei World’s 50 Best Bars. Il tutto in una location più unica che rara – tra porticati tardo barocchi e 12 mila mq di giardino – che da sola vale l’uscita, soprattutto durante la bella stagione. Lo spazio è aperto dalla colazione all’after dinner. Interessante la formula delle mezze porzioni rotondabistro.com

La Vineria del nuovo ristorante Señorío © C. Castelnuovo

Señorío

Tra le aperture settembrine c’è Señorío, un ristorante interamente dedicato all’alta gastronomia spagnola, con prodotti 100% hecho en España provenienti dalle 17 regioni dello stato iberico, dall’entroterra al mare. La location, raffinata ed eclettica, si trova in via Bramante 13 e include 70 coperti, con arredi progettati dall’architetto Andrés Córdoba. Prima di cenare, fate un salto all’American Spanish Bar, con ben 180 tipi di bevande alcoliche internazionali, ma anche tapas e pinchos. Accanto alla sala ristorante e al dehors privée, c’è spazio per la Vinoteca, un’area indipendente dove sono esposte 3.650 bottiglie di blasonati vini spagnoli e non solo. La cucina è guidata dallo chef Alberto Rodríguez, che ha maturato oltre 30 anni di esperienza nei ristoranti più prestigiosi di Barcellona, come il Botafumeiro, indirizzo di culto per gli amanti della cucina di mare.
senoriomilano.com

Mosso

Ristorante, pizzeria, bar, ma anche progetti di formazione, musica, cultura, pratiche di riuso, feste e laboratori inclusivi. Tutto questo è Mosso, bell’esempio di co-progettazione tra il Comune di Milano, la Fondazione Cariplo e un partenariato di cooperative sociali e associazioni. In tutto 2.400 mq affacciati sul parco Trotter e e via Padova, con quattro padiglioni, giardino, orti e terrazza. Il ristorante pizzeria può ospitare fino a 120 coperti interni e un altro centinaio fuori. In cucina, grande attenzione alla provenienza delle materie prime e sostenibilità. Gli impasti per la pizza e il pane, ad esempio, sono preparati con farine artigianali semi-integrali e lievito madre naturale a lievitazione controllata. Inaugurato a inizio giugno, Mosso è destinato a diventare un punto di riferimento della movida e dell’inclusione sociale di Nolo, il nuovo quartiere trendy e multietnico a nord di Loreto.
mosso.org

Foto di apertura: DaV è il nuovo locale che la famiglia Cerea ha aperto a Milano

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© Riproduzione riservata - 12/10/2022

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