Martedì 17, in tutto il mondo, si potrà assaggiare una ricetta classica della tradizione italiana, più precisamente di quella milanese: l’ossobuco in gremolata. L’iniziativa parte dall’associazione Gvci (Gruppo virtuale dei cuochi italiani) formata da professionisti di cucina italiana che operano in 70 Paesi, i quali si incontrano, appunto virtualmente, sul network itchefs-gvci.com. Alla giornata, denominata “Ossobuco day”, potrebbero aderire potenzialmente i 1800 tra ristoratori e cuochi professionisti dell’associazione, ma anche altri colleghi che avrebbero a disposizione la ricetta in rete.
Questo è il quinto anno della giornata internazionale delle cucine italiane (IDIC) la quale aveva già contemplato in passato le trenette col pesto, le tagliatelle alla bolognese, il risotto alla milanese e gli spaghetti alla carbonara. La scelta del piatto da proporre viene fatta in base alle richieste della clientela straniera che vuole capire e apprezzare la ricetta nella sua autenticità. Ed infatti lo scopo dell’avvenimento è difendere la cultura gastronomica nazionale dalle brutte imitazioni che spesso la coinvolgono. Giovedì 12 l’iniziativa è stata presentata alla stampa al Grend Hotel Villa Torretta di Sesto San Giovanni, ai limiti della provincia di Milano, con collegamenti da New York e da Mosca, città che hanno avuto l’anteprima dell’ossobuco preparato da chef italiani e accolta, inutile dire, con grande successo. Nel corso della serata, come da consuetudine, sono stati resi noti i nomi dei vincitori del Grana Padano Italian Cuisin Wordwide Awars, il premio dedicato a chef, giornalisti e a personaggi del mondo che ruota attorno alla ristorazione per essersi distinti all’estero nella promozione della cultura del cibo e del vino italiani, eccoli: Silvia Bernardini, Umberto Bombana, Donato De Santis, Andrey Kovalev e John Mariani (www.itchefs-gvci.com)