Dazi Usa e Ue: annunciata la sospensione (per i prossimi 4 mesi)

Dazi  Usa e Ue: annunciata la sospensione (per i prossimi 4 mesi)

La notizia tanto desiderata dalla maggior parte dei produttori di vino europei e dai loro importatori negli Stati Uniti è arrivata. L’amministrazione Biden ha annunciato la sospensione per 4 mesi dei dazi Usa che da oltre un anno stavano massacrando l’intero settore. Le reazioni sono positive, ma i veri festeggiamenti partiranno quando la decisione sarà definitiva.

Per approfondimenti: USTR, Vinography, Wine Enthusiast, Wine Spectator, mon-viti, Food & Wine

Katherine Tai, neoeletta rappresentante per il Commercio degli Usa sotto l’amministrazione Biden, ha appena annunciato la sospensione per i prossimi 4 mesi dei dazi derivati da una della controversie commerciali più durature tra Usa e Ue: quella tra Boeing e Airbus. La disputa che ha per protagonisti i due giganti dell’aviazione dura dal 2004, ma nel 2019 è sfociata in una imposizione di dazi su 7,5 miliardi di dollari di beni europei (compreso il vino, anche se l’Italia era fortunatamente stata esclusa), a cui l’Ue ha risposto nel 2020 con dazi per 4 miliardi di dollari sulle importazioni statunitensi.

Il comunicato ufficiale

Questa la dichiarazione ufficiale del 5 marzo 2021 comparsa sul sito dell’USTR (Office of the United States Trade Representative): “L’Unione europea e gli Usa hanno concordato oggi la sospensione reciproca per quattro mesi dei dazi relativi alle controversie sugli aeromobili e autorizzati dall’Organizzazione Mondiale del Commercio. La sospensione riguarderà i dazi su tutti i prodotti coinvolti e diventerà effettiva appena saranno completate le procedure interne da entrambe le parti”.

La risposta del settore

Michel Robert Abood di Vinotas Selections, distributore a New York, commenta in un’intervista su Vinography: «Potrò risparmiare migliaia di dollari, dopo averne buttati diversi lo scorso anno a causa di questi ridicoli dazi». E continua: «Sono sollevato, ma mi rilasserò davvero solo quando la decisione sarà permanente». Gli effetti positivi saranno comunque immediati: «Solo la prossima settimana la nostra azienda risparmierà 15.276$», afferma Valerie Corbin, Import Operations Manager per Bonhomie Wine Imports.

E c’è chi già spera nei rimborsi

«Siamo felici che [l’amministrazione Biden] ci abbia ascoltato e che abbia reagito così rapidamente», dichiara Ben Aneff, presidente della United States Wine Trade Alliance (USWTA). Aneff non esclude che possa presto esserci un risarcimento almeno per il vino che era già stato acquistato e in transito prima che venisse annunciata la tassa del 25% e, in generale, per gli imprenditori statunitensi che hanno dovuto pagare da decine a centinaia di migliaia di dollari a causa dell’imposizione di queste tariffe (Wine Enthusiast).

I danni, infatti, sono enormi

Secondo la Commissione per il Commercio Internazionale degli Usa, le importazioni di vino francese da gennaio a giugno 2020 sono diminuite di oltre il -50% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; mentre le importazioni di vino spagnolo hanno subito un calo del -60%. Questi dazi, però, non hanno penalizzato solo i produttori europei, ma anche e soprattutto gli addetti al settore negli Usa, causando «danni significativamente maggiori alle piccole imprese statunitensi rispetto ai loro obiettivi all’estero», ha affermato Ben Aneff su Wine Spectator.

Anche la Francia si lecca le ferite

Stéphane Héraud, presidente dell’AGPV (Association Générale de la Production Viticole) invita i ministri francesi a negoziare il più rapidamente possibile un’uscita definitiva da questa situazione. Mentre César Giron, presidente della Fédération des Exportateurs de Vins & Spiritueux de France (FEVS) afferma: «Questo annuncio, seppur molto positivo, non deve far dimenticare i danni subiti dalle nostre aziende in un contesto economico particolarmente degradato. Spetta ora allo Stato sostenerle per consentire loro di riprendersi rapidamente e riguadagnare quote di mercato negli Usa» (mon-viti).

Ora si lavora per una soluzione definitiva

Intanto le trattative continuano. Si spera che con questa prima mossa entrambe le parti in causa si rendano conto di quanto tali dazi abbiano rappresentato un danno economico significativo su ogni fronte. Per Ben Aneff questa sospensione è una prima prova del fatto che ci sia ancora speranza nel sistema democratico. Il portale dell’USTR ha infatti ricevuto un numero di richieste di abrogazione che, a quanto pare, è da record; 25.624 a gennaio 2020 e 30.367 a luglio 2020. Ed è «incredibilmente incoraggiante che l’amministrazione Biden abbia ascoltato le voci di così tante aziende», conclude Aneff (Food & Wine).

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© Riproduzione riservata - 10/03/2021

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