Senza confini Senza confini Anita Franzon

Usa 2020, effetto elezioni sul mondo del vino

Usa 2020, effetto elezioni sul mondo del vino

La vittoria di Joe Biden ha scatenato euforia a New York, dove la folla pronta a festeggiare ha preso d’assalto le enoteche. Si spera che il nuovo Presidente collabori con la UE per risolvere la controversia sui dazi. Curiosamente sia lui che il suo avversario sono astemi, ma non è sempre andata così.

Dopo una delle elezioni più tese degli ultimi decenni, le bollicine hanno iniziato a scorrere come acqua nella Grande Mela, tanto che le enoteche e altri rivenditori di alcolici sono stati letteralmente presi d’assalto. “È più affollato che a Capodanno”, dicono alcuni commercianti. Anche il regista Spike Lee ha stappato una bottiglia di Champagne per strada a Brooklyn.

Il re è Veuve Clicquot

Nell’Upper West Side, la 79th Street Wine and Spirits ha venduto tutte le bollicine sotto i $50 nel giro di poche ore, mentre a un paio di isolati di distanza “Veuve Clicquot era il re”; nel quartiere di Williamsburg è invece andato forte il Prosecco (New York Post). Fiumi di Champagne e altri vini spumanti scorrevano anche per le strade di Washington DC, rivelando la capitale degli Usa come roccaforte democratica, scrive Euronews.

Cosa ne sarà dei dazi imposti da Trump?

A parte le prime reazioni, quale sarà l’impatto della nuova presidenza sul mercato dei vini e sui dazi del 25% imposti lo scorso anno dall’ormai ex Presidente Trump? L’Italia, fortunatamente graziata, ha visto il mercato americano decollare con un aumento delle vendite del +4,2% negli ultimi 12 mesi, mentre altri Paesi europei hanno dovuto constatare un calo notevole delle importazioni di vino verso gli USA. Ma secondo varie interviste condotte da The drinks business – quando la vittoria di Biden non era ancora stata confermata – non si dovrebbe scommettere sul fatto che il nuovo Presidente democratico farà un passo indietro a breve. Probabilmente l’Europa dovrà aspettare ancora un po’, ma può cominciare a tirare un sospiro di sollievo. Anche secondo quanto scritto da BBC, gli analisti ritengono che Biden almeno eviterà di aumentare i dazi e potrebbe benissimo rimuovere quelli esistenti. Ma non ci sono ancora garanzie (Decanter).

La risposta europea

Intanto, però, la Commissione Europea ha ottenuto il permesso da parte dell’Organizzazione mondiale del commercio di imporre dazi sui beni statunitensi – tra cui rum, vodka, brandy e vermouth – per un valore di 4 miliardi di dollari. Tuttavia, l’UE ha affermato di essere pronta a lavorare con gli Usa per risolvere la controversia tra Boeing e Airbus una volta per tutte. Il Commissario per il commercio, Valdis Dombrovskis, ha dichiarato: «Chiediamo agli Usa di accettare che entrambe le parti abbandonino le contromisure esistenti con effetto immediato, in modo da lasciarci tutto questo alle spalle. La rimozione di queste tariffe sarebbe vantaggiosa per entrambe le parti, soprattutto con la pandemia che sta devastando le nostre economie. Ora abbiamo l’opportunità di riavviare la nostra cooperazione transatlantica e lavorare insieme verso obiettivi condivisi» (The drinks business).

I vini dei presidenti

Ma per Donald Trump, così come per il neoeletto Joe Biden, il vino e gli altri alcolici non sono mai stati una priorità nemmeno nella vita. Entrambi, infatti, si dichiarano astemi. Le motivazioni di questa scelta sarebbero da ricercare nella storia famigliare – sia Trump che Biden hanno parenti stretti caduti nel tunnel dell’alcolismo – ma si tratta anche di un esercizio di autodisciplina (The New York Times). In questo, però, si differenziano molto da altri inquilini della Casa Bianca che, al contrario, mostrarono grande attrazione verso vari tipi di alcolici: dal “Madeira Man” George Washington, all’ossessione di JFK per lo Champagne prediletto da James Bond, a quella di Thomas Jefferson per i vini di Bordeaux e della Borgogna, mentre Ronald Reagan aveva a cuore i vini californiani. Un libro dal titolo Wine and the White House: A History rivela tutti i gusti e i vini preferiti dai Presidenti (non astemi) degli Stati Uniti (Wine Spectator).

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© Riproduzione riservata - 12/11/2020

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