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Consorzio Tutela Vini Emilia: la fascetta sul Lambrusco Igt

18 Gennaio 2025 Civiltà del bere
Consorzio Tutela Vini Emilia: la fascetta sul Lambrusco Igt

L’introduzione del contrassegno di Stato, a partire dalla vendemmia 2024, assicura la piena tracciabilità dei suoi vini Emilia Igt. Le tante espressioni di una denominazione da 100 milioni di bottiglie. Sorbara, Grasparossa e le altre 10 varietà autoctone di riferimento coltivate su 10.000 ettari di vigneto.

Con le sue molteplici sfumature e la grande poliedricità negli abbinamenti gastronomici il Lambrusco è uno dei vini italiani maggiormente presenti al mondo, grazie alla distribuzione in oltre 100 Paesi. Ma spesso è anche uno dei più soggetti a contraffazioni. Per tutelare la sua filiera produttiva, ora anche la versione Emilia Igt – come quelle a Doc – ha la sua fascetta di garanzia, introdotta a partire dalla vendemmia 2024.

Un passaggio fondamentale per il presidente Davide Frascari

L’assemblea del Consorzio Tutela Vini Emilia ha fortemente voluto, votando a larghissima maggioranza, l’introduzione del contrassegno fornito dal Poligrafico dello Stato sulle bottiglie (come previsto dal decreto ministeriale del 19 dicembre 2023), che applicato sulle stesse permette di garantire l’autenticità e la qualità di un prodotto chiave della produzione agroalimentare emiliana. «Si tratta di un passaggio fondamentale per assicurare la piena tracciabilità dei vini Emilia Igt, tra cui soprattutto il Lambrusco, salvaguardando il lavoro dei produttori che ogni giorno si impegnano per garantire gli standard qualitativi richiesti dal disciplinare», ha commentato Davide Frascari, presidente del Consorzio.

100 milioni di bottiglie Igt, 40 milioni a Doc

L’ente è stato il primo a muoversi per l’introduzione di questo strumento su una delle denominazioni più grandi in termini di volumi in Italia: nel 2023 sono state prodotte circa 100 milioni di bottiglie di Lambrusco Igt, 40 milioni sono invece quelle delle Doc.
Il nome Emilia Igt Lambrusco racchiude un mondo di espressioni, diverse per tipologia, stile produttivo e vitigni. La parola Lambrusco indica una famiglia di 12 varietà di uva a bacca nera. Autoctoni, sviluppati e diffusi da tempo immemore in Emilia Romagna: Salamino, Sorbara, Grasparossa, Marani, Maestri, Montericco, Viadanese, Oliva, Pellegrino, Lambrusco a foglia frastagliata e Lambrusco Barghi. Le province di riferimento sono Modena e Reggio Emilia, dove ci sono circa 10.000 ettari di vigneto destinati alla coltivazione di queste uve.

Tante versioni e per accompagnare momenti e piatti diversi

Il Lambrusco Emilia Igt prende vita da una moltitudine di stili interpretativi: esiste in versione frizzante o spumante, fatto con metodo classico, ancestrale o Charmat, proposto in espressioni completamente secche o con diversi gradi di residuo zuccherino. Questa ampia versatilità si traduce in una grande capacità di accompagnare piatti di matrici differenti: dalla cucina sudamericana a quella giapponese, dalle specialità emiliane alla pizza.

CONSORZIO TUTELA VINI EMILIA

viale Virgilio 55
Modena
info@consorzioviniemilia.it

Realizzato in collaborazione con Consorzio Tutela Vini Emilia

Questo articolo è tratto da Civiltà del bere 3/2024. Acquista

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