In Italia

In Italia

Consorzio Colli Bolognesi, via libera alla storica fusione con il Consorzio Emilia

13 Novembre 2024 Matteo Forlì
Consorzio Colli Bolognesi, via libera alla storica fusione con il Consorzio Emilia

L’ente di tutela, nato nel 1971, ha votato quasi all’unanimità l’operazione di accorpamento. Un passo teso alla creazione di sinergie economiche e promozionali, specie sul Pignoletto. Mantenendo l’identità e la specificità delle produzioni.

Un’unione storica nel nome della valorizzazione delle denominazioni vinicole emiliane. Dopo oltre 50 anni di attività, il Consorzio Vini Colli Bolognesi ha dato il via libera alla sua fusione col Consorzio Emilia-Romagna.
Si tratta, ha spiegato il direttore del Consorzio vini Colli Bolognesi Giacomo Savorini, di «un passo che rappresenta un esempio, forse unico in Italia, dove, in un momento di crisi del settore vitivinicolo nazionale e internazionale, piccole aziende artigianali e grandi aziende cooperative e private si uniscono per raggiungere obiettivi comuni di valorizzazione e promozione».

Giacomo Savorini, direttore del Consorzio vini Colli Bolognesi

Pignoletto bandiera comune

L’ente consortile era nato nel 1971 a sua volta dalla fusione dei due storici consorzi di tutela Monte San Pietro e Vini Castelli Medioevali.
La decisione di confluire all’interno dell’organismo di tutela dei vini dell’Emilia-Romagna, votata dal 96% dei 70 soci, è stata definita “una scelta naturale e strategica”, in grado di portare benefici economici in un contesto generalizzato di aumento dei costi di produzione e che prende le mosse da anni di collaborazione tra i due consorzi nelle principali manifestazioni di settore. In particolare, sulla promozione congiunta del Pignoletto, una denominazione “divisa” poiché afferente al Consorzio Emilia-Romagna nella sua versione Doc e invece al Consorzio Vini Colli Bolognesi nella sua veste Docg.

Il Pignoletto è afferente al Consorzio Emilia-Romagna nella sua versione Doc e invece al Consorzio Vini Colli Bolognesi nella sua veste Docg

Unione che tutela le diverse identità

L’accorpamento, tecnicamente una fusione per incorporazione, mira a unire forze, ma anche – specifica la nota ufficiale – a preservare l’identità e la specificità delle produzioni che nascono nella zona collinare di Bologna. Nonostante la fusione, infatti, i produttori dei Colli Bolognesi potranno continuare a prendere in autonomia ogni decisione che riguarderà le Doc Colli Bolognesi e Docg Colli Bolognesi Pignoletto e avranno voce in capitolo nelle decisioni relative alla protezione, promozione e valorizzazione delle loro denominazioni.
«Il Consorzio Emilia-Romagna è, ad oggi, dedicato alla tutela e promozione della nuova Doc Emilia-Romagna nella quale l’unica tipologia è il Pignoletto», ha ricordato Savorini. «In questo contesto, l’unione con i produttori dei Colli Bolognesi, rappresentanti dell’artigianalità e della qualità della collina, nonché tutelari della Doc Colli Bolognesi e della Docg Colli Bolognesi Pignoletto, non potrà che rappresentare un arricchimento, con la premessa che resterà inalterato l’impegno a conservare l’identità dei vini del territorio e a tutelare la viticoltura collinare del bolognese».

In Italia

Addio a Giuseppe Bonci, vignaiolo appassionato dei Castelli di Jesi

Il 21 dicembre si è spento all’età di 81 anni il produttore […]

Leggi tutto

La via etica: le diocesi italiane fanno rete “agricola”

Con il progetto Nostra Madre Terra gli Istituti diocesani di Piemonte, Veneto, […]

Leggi tutto

Ristorante Barbagianni a Colle di Val d’Elsa (Siena)

Tradizione toscana e tecniche francesi in un ricercato equilibrio di sapori. Al […]

Leggi tutto

Consorzio Colli di Conegliano Docg: Isabella Collalto de Croÿ eletta presidente

Cambio al vertice del Consorzio di Tutela dei Vini Colli di Conegliano […]

Leggi tutto

Le tre anime del vino toscano secondo Arillo in Terrabianca

Radda in Chianti, Maremma e Val d’Orcia: il progetto generazionale della famiglia […]

Leggi tutto

Gabe Tenute, nuova voce di carattere nel cuore del Conegliano Valdobbiadene

Un progetto recente (la fondazione risale al 2024) ma già ben avviato, […]

Leggi tutto

Doc Monreale: per i produttori il vitigno su cui puntare è il Catarratto

La tendenza va in particolare verso i biotipi Lucido ed Extra Lucido, […]

Leggi tutto

Paternoster, per i 100 anni arriva Barone Rotondo

L’azienda del Vulture, di proprietà della famiglia Tommasi, festeggia un secolo di […]

Leggi tutto
X

Hai dimenticato la Password?

Registrati