In Italia In Italia Jessica Bordoni

Collio Docg: il riconoscimento ufficiale entro un anno

Collio Docg: il riconoscimento ufficiale entro un anno

Anche il Collio avrà la sua Docg. Parola di Robert Princic, presidente del Consorzio di tutela della denominazione friulana, e di Marco Felluga, presidente onorario, che nei giorni scorsi hanno tenuto a battesimo la prima edizione di EnjoyCollioTime.

Collio Docg, un passaggio doveroso

L’anteprima internazionale dei vini del Collio si è svolta tra Gorizia e Cormons e ha visto la partecipazione di numerosi giornalisti italiani e stranieri, chiamati a giudicare l’ultima annata in commercio e a valutare lo stato dell’arte della blasonata produzione vinicola targata FVG. «Oggi i vini del Collio possono essere certamente annoverati tra i migliori bianchi al mondo», spiega il presidente Princic. «E il percorso verso la Docg rappresenta per noi un passaggio naturale che rende onore all’impegno delle nostre aziende, capaci di dimostrare le grandi potenzialità del Collio ricevendo importanti riconoscimenti internazionali».

L’iter per il riconoscimento

Gli fa eco Marco Felluga, che precisa come: «L’iter per il riconoscimento del Collio Docg è già cominciato. Stiamo lavorando d’intesa con il Ministero delle Politiche Agricole e la Regione Friuli Venezia Giulia. Da Roma abbiamo ricevuto pieno sostegno. Va anche detto che la produzione della Doc Collio rispetta già oggi i parametri più restrittivi della Docg, dal valore alcolometrico a quello degli estratti». Un bilancio sulle tempistiche? «Speriamo e crediamo di portare a casa il risultato nell’arco di un anno».

 

Robert Princic

 

17 varietà per un’unica denominazione

Il Collio, come il suo nome suggerisce, è da sempre sinonimo di vini di collina. Oggi gli ettari vitati sono 1.500 per un totale di 350 aziende agricole (di cui 166 associate al Consorzio) e 180 imbottigliatori. Le varietà che possono concorrere alla Doc sono 17, tra autoctoni e internazionali. Al primo gruppo appartengono la Ribolla gialla, il Friulano (fino a pochi anni fa Tokaji) la Malvasia istriana e il Picolit; mentre tra i “vitigni con la valigia” si distinguono il Pinot grigio, il Pinot bianco, il Sauvignon blanc, lo Chardonnay e il Gewürztraminer. La varietà più diffusa è sicuramente il Pinot grigio, che occupa il 29% della produzione con 1.841.372 ettolitri, seguito dal Sauvignon 19% (1.173.742 ettolitri), dal Friulano (15%, 914.187) e dalla Ribolla gialla (9%, 585.283). Il Collio Doc, infine, prevede anche una tipologia in rosso a base Cabernet, Merlot, Carménère e Pinot nero.

A cosa serve la nuova Docg Collio

In passato si è puntato alla valorizzazione dei brand aziendali e dei singoli vitigni, mentre con la nuova Docg c’è la volontà di valorizzare il territorio nel suo complesso. «Il Collio è una zona ricca di storia e tradizioni, che ci impegneremo a comunicare ancora di più e meglio attraverso il vino bandiera. In etichetta la parola Collio Docg sarà al centro, con caratteri non inferiori ai 2 centimetri, e sotto sarà riportato il riferimento alla sottozona», precisa il presidente Princic.

Gran Selezione Collio Docg: gli autoctoni e il Pinot grigio

Il passo successivo al riconoscimento è la definizione di un Collio Docg Gran Selezione, un bianco d’elezione prodotto nelle migliori annate e particolarmente longevo. «Ci stiamo ancora lavorando, ma possiamo già dire che sarà composto da Friulano (40-70%), Ribolla gialla (fino al 30%) e Malvasia istriana (fino al 30%). La nostra idea è di metterlo in commercio dopo 24-26 mesi di invecchiamento, con vinificazione in acciaio o in legno (non inferiore ai 500 litri) e almeno 6 mesi sui lieviti. Accanto al grande bianco da autoctoni, puntiamo al Pinot grigio Superiore, anch’esso pensato per i lunghi invecchiamenti», conclude Robert Princic.

 

Il terreno del Collio

 

Un terroir unico

Durante le degustazioni en primeur di EnjoyCollioTime i giornalisti riuniti all’Enoteca Regionale di Cormons hanno preso parte al seminario di Richard Baudains, wine critic di Decanter ed esperto di vini del Collio. L’approfondimento, dal titolo “Le caratteristiche pedoclimatiche del territorio del Collio”, ha puntato i riflettori sulle peculiarità del terroir, evidenziando i fattori chiave che conferiscono alle etichette potenza ed eleganza. «Il Collio ha forma simile a una mezzaluna ed è protetto dalle Prealpi Giulie, che limitano i venti freddi provenienti da nord. Il mare Adriatico mitiga le temperature e il risultato è un clima continentale e temperato, con piogge significative e una notevole escursione termica tra il giorno e la notte».

Il terreno dona mineralità e salinità

Molto interessante anche la ricostruzione geologica: «La zona è caratterizzata dal Flysch di Cormons, che in dialetto fiulano viene definito ponca. Si tratta di una stratificazione che risale a 53-40 milioni di anni fa ed è composta da marne friabili e blocchi di arenaria, più duri. Tali terreni permettono un ottimo drenaggio e sono ricchi di carbonati di calcio, magnesio e manganese. Tutto questo si traduce in vini dalla spiccata mineralità e salinità».

L’ultima vendemmia

La 2016, come già la 2015, si è dimostrata un’annata molto buona, con uve di grande qualità e dal tenore alcolico piuttosto elevato. L’andamento climatico ha visto un inverno leggeremente più caldo della norma, con precipitazioni abbondanti. Primavera altalenante con maggio e giugno assai piovosi. Dal 21 giugno l’estate è scoppiata e nei mesi di mesi di luglio e agosto le temperature sono state temperature elevate ma non estreme, con notti relativamente fresche e poca piovosità.

 

 

Top 5 Collio Doc 2016. I nostri migliori assaggi

Ecco i cinque Collio Doc 2016 che ci hanno particolarmente colpito durante la degustazione alla cieca all’Enoteca Regionale di Cormons. Il blind tasting comprendeva le tipologie Collio bianco, Collio Malvasia, Collio Pinot grigio, Collio Pinot bianco, Collio Sauvignon, Collio Friulano, Collio Ribolla gialla, spaziando dall’annata 2016 fino alla 2009.

 

Colle Duga – Collio bianco Doc 2016

Area viticola: Collio
Uve: Friulano, Malvasia istriana, Chardonnay, Sauvignon blanc
Voto: 88
Note tecniche: i vigneti sono a Cormons, in località Zegla, a un’altezza di 90 metri con filari orientati a nord-sud. Una parte del mosto fermenta in piccoli carati di rovere francese, il resto in vasche d’acciaio a temperatura controllata.
Descrizione: Colore giallo paglierino tendente al dorato. Ha un naso delicato, intrigante, con note di glicine, fiori gialli, pera e una punta di zafferano. In bocca la struttura non manca, con una acidità e una mineralità in primo piano. Già piacevole, va sicuramente ribevuto fra qualche anno
In due parole: Bella espressione del territorio

Livon – Cavezzo, Pinot bianco Collio Doc 2016

Area viticola: Collio
Uve: Pinot bianco
Voto: 89
Note tecniche: Cavezzo è il nome della zona di Ruttars dove si trova il vigneto, dedicato in esclusiva al Pinot bianco. L’altitudine tocca i 200 metri con esposizione a sud, accanto ad un bosco secolare. Pressatura soffice, macerazione a freddo in pressa orizzontale per 8 ore e pulitura del mosto per la decantazione. La fermentazione avviene in acciaio e in barrique di rovere ungherese.
Descrizione: Colore giallo paglierino dai riflessi dorati, incanta subito con il suo bouquet floreale di acacia e gelsomino, a cui seguono sentori fruttati di mela, pesca e frutta secca. In bocca rivela freschezza, sapidità, eleganza di corpo e complessità aromatica: tutte doti che prospettano un buon invecchiamento
In due parole: intenso Pinot bianco targato Collio

Collavini – Blanc Fumat, Sauvignon blanc Collio Doc 2016

Area viticola: Collio
Uve: Sauvignon blanc
Voto: 89
Note tecniche: accurata selezione dai vigneti di San Floriano del Collio, Cormons e Gorizia, allevati a Guyot e cordone speronato. La macerazione a freddo delle uve si protrae per una notte intera. Poi fermentazione in acciaio di due settimane e affinamento sulle fecce fini per alcuni mesi
Descrizione: Colore giallo paglierino con riflessi verdognoli. È un Sauvignon di classe, dal naso minerale, tipicamente varietale con note piacevoli di foglia di peperone, salvia, melone e un tocco citrino. Pienezza e freschezza in bocca, con una chiusa persistente
In due parole: l’interpretazione friulana di un grande internazionale

Marco Felluga – Ribolla gialla Collio Doc 2016

Area viticola: Collio
Uve: Ribolla gialla
Voto: 89
Note tecniche: le uve provengono dai vigneti di Oslavia e Capriva del Friuli posti a 150 e 80 metri di altitudine e allevati a Guyot. La macerazione è a freddo e lieve pressatura. La fermentazione avviene in vasche d’acciaio, poi sei mesi di riposo sui lieviti e qualche mese in bottiglia.
Descrizione: Colore giallo paglierino. Il profumo è intenso, raffinato, con note di mela, pompelmo rosa, nespola e una leggera tostatura. La notevole struttura è ben bilanciata dalla freschezza e dalla mineralità che invitano a proseguire la beva. Un bianco che vincerà la sfida del tempo
In due parole: l’eleganza e la ricchezza del terroir

Gradis’ciutta – Friulano Collio Doc 2016

Area viticola: Collio
Uve: Ribolla gialla
Voto: 89
Note tecniche: i vigneti sono ubicati a Ruttars e Bukova, sul versante sud-ovest del Monte Calvario a circa 180 metri di altezza e vengono allevati a Guyot. La criomacerazione si protrae per 24 ore, seguita da pressatura, fermentazione in acciaio e sosta di qualche mese sur lies prima dell’imbottigliamento.
Descrizione: Colore giallo paglierino. Al naso si riconoscono piacevoli note di mela, agrumi, frutta esotica e un tocco cremoso. Il sorso è ricco e insieme sorprendentemente fresco, con una seducente nota ammandorlata finale.
In due parole: una Ribolla gialla d’autore

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© Riproduzione riservata - 21/06/2017

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