In Italia In Italia Marco Santini

Cinque variazioni sul tema Gattinara. Nervi all’enoluogo

Cinque variazioni sul tema Gattinara. Nervi all’enoluogo

Sono norvegesi e amano l’Italia. E fin qui niente di strano. Sono norvegesi, amano l’Italia, fanno il vino (buono) e hanno comprato un’azienda vinicola italiana per salvarla dalla rovina. Now we talk stories! Kathrine ed Erling Astrup sono la coppia formidabile di proprietari della Cantina Nervi che giovedì 23 maggio hanno presentato i loro vini nel contesto esclusivo dell’enoluogo di Milano al cospetto di una ventina di giornalisti, prima incuriositi e poi affascinati (leggi anche All’enoluogo i Gattinara di Nervi). La degustazione verteva solo sul Nebbiolo in purezza. 5 i Gattinara messi al banco: Gattinara 2005, Molsino 2004, Molsino 1999, Valferana 2005 e, infine, il Valferana 1978.

La Cantina è stata rilevata tre anni fa dal norvegese Erling Astrup con la moglie Kathrine

DALLA NORVEGIA AL PIEMONTE – Fondata nel lontano 1906 la Cantina Nervi è la più antica azienda vinicola del comprensorio del Gattinara Docg. La scintilla fra Erling e le sinuose colline del Vercellese è scoccata in tempi non sospetti alla metà degli anni Novanta, nel periodo in cui l’imprenditore studiava Economia alla Bocconi di Milano. Il caso ha voluto che nell’inverno del 2009, durante le vacanze invernali sui campi di sci del Monterosa, s’imbattesse negli allora proprietari dell’azienda che, per gravi problemi finanziari, stavano per recedere dall’attività. Detto fatto, Erling, sostenuto dalla moglie Kathrine, decise di abbracciare la causa “Nervi” e di intervenire personalmente per salvare la cantina. Oggi dunque la coppia norvegese possiede 24,5 ettari di vigneti a Gattinara in alcune delle posizioni più vocate. Composti da terreni acidi, argillosi e ricchissimi di minerali derivati dallo sgretolamento degli antichi porfidi vulcanici, questi appezzamenti danno vita a vini estremamente minerali, fini, complessi e longevi.

Il vino fermanta e matura in grandi botti di rovere

L’USO SAPIENTE DI GRANDI BOTTI – Astrup è un personaggio fuori dal comune che ha saputo far rinascere l’azienda storica coniugando passione, competenza e rispetto della tradizione a una visione moderna e imprenditoriale. Fedele alle tradizioni locali, Erling Astrup porta avanti la sua attività con dedizione e impegno, conducendo la raccolta rigorosamente a mano e producendo vini rossi di qualità con l’ausilio di grandi botti di rovere, sia per la fermentazione che per l’invecchiamento.

GALEOTTO FU IL MOLSINO – Ma torniamo ai vini degustati. Nel primo bicchiere il Nervi Gattinara Docg 2005, difficile da inquadrare come “prodotto base”, si è rivelato un vino elegante, pulito, schietto, quasi austero. Di ottimo equilibrio, si è fatto riconoscere come vino a tutto pasto. Nel secondo bicchiere, il Molsino Gattinara Docg 2004, il cru di punta di casa Nervi. Lungo, minerale, concentrato al punto giusto, ha colpito per la sua complessità preparando i presenti per lo splendido Molsino Gattinara Docg 1999, servito nel terzo bicchiere. Vero e proprio fiore all’occhiello dell’azienda Nervi, basti dire che è proprio assaggiando una bottiglia di questo ’99 che Kathrine e Astrup hanno deciso di acquistare la Cantina.

Durante l'incontro sono stati assaggiati il Gattinara 2005, il Molsino 2004, il Molsino 1999, il Valferana 2005 e, infine, il Valferana 1978

IL CRU VALFERANA – Seguendo il denominatore del terroir anziché quello più canonico dell’annata, Erling ha saggiamente esaurito il filone Molsino, vigneto più alto, ripido ed esposto, per poi aprire il discorso Valferana, l’altro cru di casa Nervi, proveniente da un vigneto più basso, protetto e fresco, caratterizzato dalla presenza di una grande vena di ferro nel sottosuolo. Quarto bicchiere per il Valferana Gattinara Docg 2005, vino pluripremiato che si rivela più minerale, ma in qualche modo più ampio e manifesto di quelli precedenti. Rimane la grande eleganza e finezza che la maggior concentrazione non danneggia e quel finale lungo, pulito e fresco che promette grandi doti d’invecchiamento. Prerogativa ben dimostrata dell’ultimo assaggio: il Valferana 1978 che si palesa in forma eccellente e chiude in bellezza una degustazione da ricordare.

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© Riproduzione riservata - 27/05/2013

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