Senza confini Senza confini Anita Franzon

Cheval Blanc e Ausone lasceranno il sistema di classificazione di St. Émilion

Cheval Blanc e Ausone lasceranno il sistema di classificazione di St. Émilion

Due prestigiosi Châteaux di BordeauxCheval Blanc e Ausone – si sono ritirati dal sistema di classificazione ufficiale di St. Émilion, di cui rappresentano da sempre il vertice qualitativo. Entrambi hanno denunciato l’eccessiva attenzione, tra i criteri di valutazione, al marketing del prodotto e alla presenza sui social media rispetto al giudizio sulla effettiva qualità dei vini. Un fulmine a ciel sereno in terra bordolese, dove questa scissione ora rischia di minare la credibilità della classificazione mettendo a repentaglio la revisione prevista per il 2022.

Per approfondimenti: wine-searcher, The Times, The drinks business, Decanter, Liv-Ex e Meininger’s Wine Business International

Diviso in Grand Cru Classé, Premier Grand Cru Classé ‘B’ e Premier Grand Cru Classé ‘A’, il sistema di classificazione istituito nel 1955 viene rivisto ogni dieci anni, ma non è nuovo alle controversie; come avvenne per la graduatoria del 2006 che, dopo anni di battaglie legali, è stata ufficialmente annullata nel 2009 (wine-searcher).

Come funziona il sistema di classificazione

In occasione dell’ultima revisione, avvenuta nel 2012, Châteaux Pavie e Angélus furono elevati a Premier Grand Cru Classé ‘A’ raggiungendo i fino ad allora incontrastati Ausone e Cheval Blanc, mentre altre 14 Tenute vennero classificate come Premier Grand Cru Classé ‘B’ e 64 come Grand Cru Classé.

In discussione i criteri di giudizio per il rinnovo della classificazione nel 2022

Tra i criteri dell’ultima revisione si inserì, oltre alla valutazione delle ultime 10-15 annate di ciascuna azienda, anche la capacità di marketing e dei mezzi messi in atto per svilupparla tramite la copertura stampa e i post sui social media. Tale approccio, che tiene conto anche della qualità percepita, del marketing e dell’enoturismo, non piacque ai due grandi Châteaux bordolesi che, come riportato da The Times, si sono ora eretti a difensori dei valori della tradizione contro un mondo ormai dominato da una comunicazione superficiale (The drinks business).

Cheval Blanc: così si perdono di vista l’identità e la tipicità del vino

Ausone e Cheval Blanc hanno annunciato separatamente l’intenzione di ritirarsi dal sistema di classificazione di St. Émilion, ma la motivazione è condivisa. In una lettera datata 12 luglio, il direttore di Château Cheval Blanc, Pierre Lurton, il direttore tecnico Pierre-Olivier Clouet e il direttore commerciale Arnaud de Laforcade hanno spiegato la loro decisione: «Nel 2012 abbiamo notato un profondo cambiamento nella filosofia della classificazione, soprattutto per quanto riguarda i nuovi criteri che portano alla “deriva del marketing”, come l’importanza del posizionamento del prodotto, la frequenza con cui un’azienda appare sui media, comprese le pubbliche relazioni e i social, insieme alle infrastrutture per l’enoturismo», si legge su Decanter.

Alla fine della valutazione, il terroir e l’approccio alla viticoltura contano solo il 15% sul voto per far parte della classificazione: un peso troppo scarso, secondo i rappresentanti di Cheval Blanc, che mettono così in discussione il sistema di valutazione per aver perso di vista le «nozioni di identità e tipicità».

Ausone: i grandi vini sono figli di terroir, viticoltura e tempo

La comproprietaria di Château Ausone, Pauline Vauthier, ha sottolineato che la scelta della sua famiglia di lasciare la classifica di St-Émilion non è nata in accordo con Château Cheval Blanc, ma è figlia dello stesso ragionamento: «Il marketing e l’enoturismo sono aspetti molto belli, ma la misura del grande vino sta nel terroir, nella viticoltura e nel tempo».

Intanto i prezzi dei vini dei due Châteaux crescono

Pur dichiarando di non sentirsi al di sopra della classificazione, ma forti dei loro marchi storici, entrambi gli Châteaux sono sicuri che con questa mossa non perderanno clienti; Liv-Ex sottolinea, inoltre, come i prezzi sul mercato secondario dei vini delle due proprietà siano aumentati nell’ultimo anno: Cheval Blanc è cresciuto del 16,1%, Ausone del 10,2%; ed entrambe le aziende hanno riscosso successo durante la campagna Bordeaux En Primeur 2020.

La difesa del St. Émilion Wine Council

Franck Binard, direttore del St. Émilion Wine Council, ha reagito con tristezza alla notizia, ma pronto a difendere il processo di valutazione guidato dall’Institut National de l’Origine et de la qualité (INAO). Secondo Binard i criteri adottati per la classificazione sono completamente trasparenti per evitare l’accusa di favoritismi, mentre per rispondere alle critiche legate alla poca enfatizzazione della tipicità, afferma: «St. Émilion è un mosaico di terroir (…), ed è molto difficile fare una gerarchia dei diversi tipi di terroir, perché molti di questi sono in grado di produrre grandi vini».

La riflessione di Robert Joseph

Su Meininger’s Wine Buiness International il critico enologico Robert Joseph solleva uno spunto di riflessione interessante: «Anche in Francia le gerarchie non funzionano più». Vale dunque la pensa domandarsi perché, se un’azienda vinicola sta lavorando bene, dovrebbe aver bisogno di sottostare a un sistema di classificazione così burocratico. D’altronde, sempre secondo il critico, se le gerarchie di St. Émilion venissero meno, in molti nel mondo del vino se ne accorgerebbero a malapena.

Foto di apertura: © Château Cheval Blanc

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© Riproduzione riservata - 22/07/2021

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