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Cavit-Lavis, un accordo per valorizzare il Trentino del vino

Cavit-Lavis, un accordo per valorizzare il Trentino del vino

L’accordo Cavit-Lavis è definitivo: Cesarini Sforza e Casa Girelli vengono acquisite da Cavit, mentre Cantina di Lavis e Valle di Cembra entra nella compagine sociale del Consorzio.

Si è finalmente concluso il piano di risanamento di Cantina di Lavis e Valle di Cembra, con la cessione di alcuni degli asset della società a Cavit. Ed ecco l’esito della trattativa, durata diversi anni: Cesarini Sforza e Casa Girelli, due società che fanno capo a Lavis, passano a Cavit, che a sua volta entra nella società di distribuzione GLV (che distribuisce i marchi Cantina La-Vis e Cembra Cantina di Montagna). Cantina di Lavis e Valle di Cembra, invece, fa il suo ingresso nella compagine sociale del Consorzio.

L’accordo tra Cavit e Lavis

Questa importante riorganizzazione strategica è volta a potenziare e valorizzare il comparto vitivinicolo trentino. Con questa complessa operazione, Cantina di Lavis e Valle di Cembra ha potuto raggiungere la stabilità necessaria per salvaguardare i suoi 800 soci e continuare nell’opera di valorizzazione della produzione e della propria specificità. Cavit invece rafforza la sua attività produttiva, rinnovando l’impegno per la qualità e la sostenibilità del vino trentino.

Sempre più Trentodoc per Cavit

Con l’ingresso della Cantina Cesarini Sforza, Cavit potenzia la sua presenza nel segmento della spumantistica rafforzando l’offerta di Trentodoc, già egregiamente rappresentata dal marchio Altemasi. Casa Girelli, invece, continuerà la propria attività nel business delle Private Label per i mercati esteri. In quest’ottica, l’ingresso di Cavit nella struttura commerciale di GLV vuole dare ulteriore impulso alla valorizzazione di Cantina di Lavis e Valle di Cembra.

Cantina di Lavis e Valle di Cembra entra a far parte della compagine sociale di Cavit (Cantina Viticoltori del Trentino), Consorzio di secondo grado che riunisce già dieci cantine sociali, pari a più di 4.500 viticoltori, dislocate su tutto il territorio trentino. Sono: Cantina Sociale Roveré della Luna (Valle dell’Adige), Cantina Rotaliana di Mezzolombardo, Cantina Toblino, Cantina Sociale di Trento, Cantina Aldeno, Cantina Vivallis di Villalagarina, Agraria Riva del Garda (Alto Garda), Cantina D’Isera, Cantina Mori Colli Zugna e Cantina Sociale Viticoltori in Avio, a cui si aggiunge oggi Cantina di Lavis e Valle di Cembra. Con un fatturato che supera i 190 milioni di euro, Cavit rappresenta oltre il 60% del vino trentino.

Un’operazione strategica per la vitivinicoltura trentina

«Siamo molto soddisfatti dell’intesa raggiunta con Cantina di Lavis e Valle di Cembra, che ci consente di rafforzare la nostra posizione garantendo ulteriore sviluppo al patrimonio vitivinicolo trentino», ha dichiarato Lorenzo Libera, presidente di Cavit. Concorda Pietro Patton, presidente di Cantina di Lavis e Valle di Cembra: «L’accordo raggiunto è un importante traguardo che ci fa ritrovare la stabilità necessaria per i nostri soci. In questo modo la Cantina può tornare alla sua missione di valorizzazione delle loro produzioni». (in apertura: foto dei due presidenti)

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© Riproduzione riservata - 17/12/2019

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