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Cantina Bozen: Liebrain, nuova dimensione del Silvaner

21 Giugno 2025 Civiltà del bere
Cantina Bozen: Liebrain, nuova dimensione del Silvaner

Il bianco lanciato dalla cooperativa altoatesina esordisce con l’annata 2024. Le uve arrivano da meno di 2 ettari in un maso d’alta quota della Valle Isarco. Rese ridotte e la ricerca della perfetta maturazione dei grappoli ne fanno un ottimo esempio di espressione identitaria

Fondata nel 1908 a Gries da una trentina di viticoltori – cui se ne aggiunsero altri 18 della collina di Santa Maddalena – Cantina Bozen unisce oggi 224 soci ed è un punto di riferimento del vino altoatesino. I 340 ettari coltivati si trovano tra i migliori appezzamenti vitati di Bolzano e dintorni, dalle altitudini più elevate, dove nascono Sauvignon e Gewürztraminer, alla media collina, terra di Santa Maddalena, fino ad arrivare nel fondovalle, indiscusso regno del Lagrein.

Un maso a 600 metri di altitudine

Da tempo la cooperativa racchiude in bottiglia anche le peculiarità della Valle Isarco e per valorizzarne ulteriormente le potenzialità ha battezzato quest’anno una nuova etichetta che esalta l’espressività dell’uva bianca più tipica della sottozona.
Il Silvaner Liebrain, che ha esordito con l’annata 2024 ed è stato presentato alla 57a edizione di Vinitaly, prende il nome da un maso che si trova a 600 metri di altitudine. Qui le viti, baciate dal sole, crescono su terreni di disgregazione del porfido. Le elevate escursioni termiche tra il giorno e la notte che si trovano su questi pendii, dove si fa viticoltura eroica, ne marchiano il carattere aromatico e vibrante.

Valorizzare il Silvaner

«Il progetto è nato assieme al desiderio di dare una nuova dimensione al Silvaner per ottenere un prodotto ancora più identitario», spiega l’enologo della Cantina, Stephan Filippi. «Ci siamo concentrati sulla produzione di un singolo vigneto di meno di 2 ettari che si trova nella parte più a sud della Valle Isarco, ad altitudini più elevate della media di queste zone. La ricerca di una maggiore qualità nel bicchiere ci ha portato a ridurre le rese a circa 80-85 quintali per ettaro e a ricercare una perfetta maturazione dei grappoli».
Quando le uve selezionate arrivano in cantina vengono raffreddate e sottoposte a una pressatura molto soffice. Seguono una decantazione di 24-48 ore, fermentazione e maturazione in serbatoi di acciaio per mantenere la freschezza del vino. La produzione si attesta attorno alle 15 mila bottiglie ed è destinata esclusivamente al canale della ristorazione.

Un’annata complicata

«La 2024 non è stata un’annata facile», precisa Filippi. «Nel periodo della fioritura la forte piovosità ha inciso sull’allegagione ridimensionando i grappoli e abbassando i volumi di uva. Questa diminuzione di rese ha però favorito la maturazione e innalzato la qualità finale del frutto.  In Valle Isarco in particolare, Müller-Thurgau, Gewürztraminer e soprattutto Silvaner hanno regalato espressioni di grande finezza ed equilibrio».

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