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Campi Valerio: lunga vita alla Tintilia

5 Novembre 2013 Jessica Bordoni
Architetto di formazione e viticoltore per passione, Antonio Valerio sa bene l’importanza dell’equilibrio. Come per costruire belle case bisogna bilanciare inventiva e misure, così per fare una bottiglia di pregio è necessario ponderare tradizione e innovazione, mettere le migliori tecnologie e il know how al servizio della terra. Proprio questo è l’obiettivo del “progetto” Campi Valerio, Casa vinicola fondata nel 2004 dalla famiglia Valerio a Monteroduni (Isernia). RICERCA INNANZITUTTO - La proprietà conta cinque ettari, più 10 in gestione. «La mia mission», spiega Valerio, «è valorizzare il nostro autoctono per eccellenza, la Tintilia. Senza però dimenticare il Montepulciano e la Falanghina, anch’essi parte integrante della tradizione enologica molisana». Un viaggio alla scoperta delle radici più autentiche grazie a una continua ricerca in campagna e in cantina per la quale Valerio si è avvalso, a partire dal 2008, della preziosa collaborazione di Riccardo Cotarella. ESPRESSIONE AUTOCTONA - Le vigne si trovano fra i 350 i 600 metri. Dal vigneto di Miranda, in località Pesche, nasce l’Opalia, Tintilia del Molise Doc. «L’annata 2009 è stata la migliore di sempre a livello climatico». Il risultato è un vino di gran corpo con una buona acidità. «È destinato a lunghi invecchiamenti. Attualmente rimane in cantina 36 mesi, ma stiamo valutando di lasciarlo evolvere anche per 4-5 anni». L'UNICO PENTRO DOC - Tra le proposte anche il Sannazaro e il Calidio, due Rossi del Molise Doc Montepulciano in purezza, e la chicca da 7.500 bottiglie del pregiatissimo Pentro Doc, di cui l’azienda è attualmente l’unica a rivendicare una produzione certificata. Tra i bianchi troviamo il Fannia, Igt Terre degli Osci, a base di Falanghina, e le versioni spumantizzate Ops Consiva e Lare.
CAMPI VALERIO - Loc. Selvotta 86075 Monteroduni (Isernia) - S 0865.49.30.43 info@valeriovini.it - www.valeriovini.com
Sull'argomento leggi anche I nostri report: Molise

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