Food Food Maria Cristina Beretta

Campagna olearia 2022-2023: i dati definitivi

Campagna olearia 2022-2023: i dati definitivi

L’annata dell’olio 2022-2023 è stata condizionata da un andamento stagionale irregolare che porta a una stima produttiva di 208 mila tonnellate (-35% sull’anno scorso). Disagi si sono registrati al Sud e al Centro. La tecnologia aiuta ad affrontare il cambiamento climatico.

Se l’anno scorso era stato complicato per la raccolta delle olive, quest’anno lo è stato ancora di più con tanti sforzi da parte di quegli olivicoltori che vogliono ottenere un buon prodotto indipendentemente dall’andamento stagionale. Poiché è il Sud a fare la parte del leone, rappresentando tra Puglia, Calabria e Sicilia circa l’80% dei quantitativi nazionali, ne consegue che se queste regioni hanno problemi produttivi ne risente l’intera Penisola.
Vediamo più da vicino come è andata la campagna olearia 2022-23 considerando che, vista la grande diversità di ambienti e di microclimi del nostro Paese, alcune realtà produttive non sono state così coinvolte dai cambiamenti repentini del tempo.

Sud e isole, tanto lavoro e risultati altalenanti

La Puglia è riuscita a realizzare meno del 50% di un’annata media; un filo più fortunata la zona Nord della regione. Si è iniziato con fioriture rovinate da un caldo eccessivo, a cui è seguita una siccità che aveva già radici nell’inverno precedente, trascorso con scarse piogge. Le piogge arrivate nel periodo della raccolta o poco prima, visto le alte temperature, hanno fatto scattare gli attacchi da parte della mosca olearia, rimasta inattiva d’estate per il gran caldo. Ciò ha comportato molte olive rovinate, la maggior parte delle quali è caduta a terra. Nella parte ionica della Calabria diversi frantoi non hanno nemmeno aperto. Lo stesso è accaduto in Basilicata.
La Sicilia ha raccolto a macchia di leopardo nella zona orientale, mentre per quella occidentale, con le province di Trapani e di Messina, ha ottenuto quantitativi nella media in quasi tutti i territori.
In Sardegna hanno avuto buona sorte le fasce del Centro-sud, dell’Ovest e del Nord-ovest. La parte orientale ha raccolto l’80% di meno. Il motivo potrebbe essere stato lo scirocco, vento caldo e umido che, arrivato in tempo di fioritura, non ha favorito l’impollinazione
In Molise e in Abruzzo, visti i quantitativi limitati di olive, la raccolta è durata un mese meno rispetto alla media.
La Campania, specie nel Beneventano, ha sofferto anch’essa di fioritura rovinata dal gran caldo e dagli attacchi di mosca che si sono però fermati, permettendo di raccogliere parte del prodotto in buone condizioni. La distribuzione delle perdite è a macchia di leopardo, con punte del 40%.

Al Centro, perdite contenute e qualche sorpresa

Risalendo l’Italia si scopre che la difficoltà di questa campagna non è cambiata moltissimo; tuttavia si trovano alcune oasi felici. Nel Lazio ad esempio, se buona parte della Sabina (provincia di Rieti) ha raccolto meno del 50%, la Tuscia (provincia di Viterbo) è riuscita ad avere quantitativi nella media, complici alcune sporadiche piogge arrivate al momento giusto: tra agosto e settembre.
La Toscana non si può lamentare, sia come quantità, sia come qualità di olive. Può considerare la sua un’annata nella media, malgrado l’allungamento dei tempi di raccolta dovuto a piogge sostanziose. La zona del Grossetano è quella che ha dovuto combattere con la mosca più delle altre.
Anche in Umbria e nelle Marche, come in Abruzzo, la campagna olearia è durata poco: da due a tre settimane. La raccolta con pochi frutti è stata veloce. All’incirca il 30% di meno rispetto a un’annata media. Nelle Marche c’è chi non ha avuto problemi, pur con quantitativi più contenuti, specie nella zona di Petritoli (provincia di Fermo), e c’è chi ha scelto di lavorare le olive ancora verdi, per tutelarsi da eventuali sorprese.

Il riscatto del Nord

La campagna precedente aveva penalizzato il Nord, che invece quest’anno ha raccolto molto bene. Peccato che le regioni dell’arco alpino non arrivino all’unità, in percentuale, nella classifica dei quantitativi nazionali.
L’Emilia Romagna si è portata nei frantoi quasi il doppio delle olive dell’anno scorso, pur avendo dovuto superare la siccità che, d’altro canto, ha fermato gli attacchi della mosca olearia.
Meno fortunata la Liguria, specie quella di Ponente, che ha dovuto abbandonare fino al 60% delle olive attaccate dalla mosca. Il Levante ha avuto meno problemi, ma ha raccolto comunque quantitativi limitati. Il Veneto e la Lombardia sono riuscite a realizzare una produzione nella media.
Da questa campagna olearia emerge ancora una volta come i rapidi mutamenti climatici incidano pesantemente sul raccolto. La tecnologia in evoluzione può dare una mano a intervenire per tempo su eventuali guai. È il caso di Elaisian, un’azienda nata nel 2016 con sede a Roma che ha l’obiettivo di monitorare la salute delle singole piante con l’aiuto di tre punti di riferimento: una centralina, sensori nel terreno e un satellite. In pratica permette di leggere cosa succede nelle colture e capire come e quando agire.
L’andamento climatico, si sa, dà la propria impronta comunque ai profumi e ai sapori dell’olio, che per quest’anno si rivelano in generale sottili e spostati verso una nota dolce.

La nostra selezione: a braccetto con la cultura

Conoscere l’olio significa sapere il valore di ciò che si acquista. Promuovere la cultura dell’olio è la finalità del Concorso nazionale Turismo dell’olio, organizzato dall’associazione Città dell’Olio, ed è naturale ritrovare nei concorrenti una certa sensibilità anche nella lavorazione del prodotto. Chi scrive può tranquillamente affermare che le aziende elencate hanno oli extravergini di oliva di cui vale la pena fare una piccola scorta. Ecco i contatti dei finalisti del concorso.

LOMBARDIA
Frantoio Manestrini
Soiano del Lago (Brescia), 0365.50.22.31 – www.manestrini.it

TOSCANA
Frantoio Pruneti
Greve in Chianti (Firenze), 055.85.55.091 o 353.40.54.209 – www.pruneti.it

UMBRIA
Passo della Palomba
Todi (Perugia), 335.10.51.401 – www.passodellapalomba.com

ABRUZZO
Frantoio Montecchia
Morro d’Oro (Teramo), 339.21.77.405 – www.frantoiomontecchia.it

MOLISE
Il Giardino
Rotello (Campobasso), 348.73.25.183 – www.ilgiardinorotello.it

PUGLIA
Columella
Ostuni (Brindisi), 338.26.73.289 – www.aziendaagricolacolumella.it

SARDEGNA
Sa Mola
Escolca (Sud Sardegna), 340.79.98.409 – www.oliosamola.com

Foto di apertura: l’annata dell’olio 2022-2023 è stata condizionata dagli sbalzi climatici © J. Cameron

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© Riproduzione riservata - 14/01/2023

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