In Italia

In Italia

Braide Alte 2016, inno alla normalità

3 Aprile 2019 Civiltà del bere
Braide Alte 2016, inno alla normalità

Livon è fra le Cantine che negli ultimi tre anni hanno ricevuto giudizi di eccellenza per i loro vini da almeno tre Guide enologiche nazionali. Li abbiamo chiamati Maestri dell’eccellenza, premiando la loro costanza qualitativa. L’elenco completo è sul Top delle guide vini 2019.

Ultimi baluardi d’Italia verso l’Europa centrale, il Collio e i Colli Orientali del Friuli rappresentano le punte di diamante dell’enologia regionale. In oltre mezzo secolo di attività, la famiglia Livon ha saputo rinnovare con successo la cultura vinicola millenaria di queste terre di confine, valorizzando tanto gli autoctoni quanto gli internazionali, introducendo la filosofia dei cru e modulando con competenza l’utilizzo della barrique per dar vita a bianchi di impareggiabile eleganza e longevità.

Il miglior vino Livon nel 2019: Braide Alte 2016

Tra questi spicca il Braide Alte, Venezia Giulia Igt 2016, celebre blend di uve Chardonnay, Sauvignon, Picolit e Moscato giallo che crescono sull’omonimo vigneto di Ruttars, a Dolegna del Collio. «Dopo tante vendemmie anticipate, con l’annata 2016 siamo tornati finalmente alla normalità», racconta Matteo Livon, che oggi affianca il padre Valneo. «La raccolta è iniziata i primi di settembre e fino al 15 le temperature sono state piuttosto estive – arrivando a toccare i 33 °C – senza precipitazioni di rilievo. Dal 15 al 19, tuttavia, un flusso di aria umida ha portato circa 100 millilitri di pioggia, normalizzando il clima. L’ultima settimana del mese, infine, è ritornato il bel tempo. L’equilibrio tra le giornate soleggiate e le precipitazioni ci ha consentito di raggiungere un’ottima qualità delle uve, ben bilanciate in acidità, alcolicità, finezza e struttura».



Braide Alte, Venezia Giulia Igt 2016

Questo bianco avvolgente nasce su terreni di marne e argilla. La fermentazione avviene in barrique nuove di Allier, dove il vino resta a maturare per i successivi 8 mesi. Seguono l’assemblaggio e un lungo affinamento in bottiglia

Altre etichette premiate

Cavezzo, Collio Pinot bianco Doc 2016
Manditocai, Collio Friulano Doc 2016
Solarco, Collio Bianco Doc 2017
Borgo Salcetino
Chianti Classico Docg 2016

Questo articolo è tratto da Civiltà del bere 1/2019. Se sei un abbonato digitale, puoi leggere e scaricare la rivista effettuando il login. Altrimenti puoi abbonarti o acquistare la rivista su store.civiltadelbere.com (l’ultimo numero è anche in edicola). Per info: store@civiltadelbere.com

In Italia

I vini del Collio tra posizionamento e percezione rispetto al territorio

La nuova manifestazione Collio Evolution (andata in scena lo scorso 26-27 ottobre) […]

Leggi tutto

I Vignaioli Valle di Mezzane presentano la Carta dei suoli in 3D all’Enoluogo

Frutto di un lavoro di zonazione, la nuova mappa della vallata che […]

Leggi tutto

Cantine Torrevento torna al 100% del controllo societario

Più che di un’acquisizione, una riacquisizione. Le Cantine Torrevento hanno riacquisito il […]

Leggi tutto

Conte Vistarino, 160 anni di Metodo Classico dell’Oltrepò

Con il 1865 la Cantina di Rocca de’ Giorgi festeggia l’anniversario della […]

Leggi tutto

La Colombera: la scommessa sul Timorasso di Elisa Semino

Enologa e allieva di Attilio Scienza, fa parte dei giovani viticoltori dei […]

Leggi tutto

Epokale 2017, la scienza dietro il segreto della longevità aromatica del Gewürztraminer

Gli anni di affinamento al buio nell’ex miniera di Ridanna salgono a […]

Leggi tutto

Camminiamo a piede franco sui sentieri del Carignano

Nel Basso Sulcis è stato inaugurato un percorso a tappe che tocca […]

Leggi tutto

Gavi, carta di identità e appunti di degustazione di un bianco decisamente moderno

Alla scoperta della produzione Docg in 14 calici di altrettante Cantine, con […]

Leggi tutto
X

Hai dimenticato la Password?

Registrati