In Italia In Italia Jessica Bordoni

Barbara Tamburini firma Cabraia un Cabernet Franc di Gualdo del Re

Barbara Tamburini firma Cabraia un Cabernet Franc di Gualdo del Re

L’ultima etichetta della Cantina livornese Gualdo del Re si chiama Cabraia ed è un Cabernet Franc in purezza. Se la prima parte del nome, Cabr, rievoca il vitigno di provenienza, cosa potrebbe mai indicare il suffisso -aia? Ovviamente lui: nientemeno che il blasonato Sassicaia. A spiegarci l’origine di un così ambizioso epiteto è la stessa creatrice di questa nuova proposta, l’enologo Barbara Tamburini: «Durante il periodo di affinamento in bottiglia un importatore straniero mi contattò e mi fece una richiesta a dir poco assurda: mi disse di procurargli un super Cabernet che fosse “italiano, anzi toscano, e migliore del Sassicaia”. Gli risposi con franchezza che il Sassicaia è stato, è e rimane un mito incomparabile. Poi però mi venne in mente il Cabernet Franc di Gualdo del Re in fase di affinamento, gli consegnai alcuni campioni e lui ne rimase entusiasta tanto da chiederci di firmare un contratto per l’intero volume delle annate dal 2007 al 2010. Ecco spiegato il senso del nome, che è stato registrato come marchio aziendale e vede anche la mia firma sull’etichetta di ogni bottiglia».

Attualmente in commercio con la prima annata, la 2007, il Cabraia è un’Igt Toscana da uve 100% Cabernet Franc impiantate nel 2003-2004 nei vigneti aziendali di Suvereto, in Val di Cornia.  Dopo la fermentazione in acciaio inox a temperatura controllata il mosto è stato trasferito in barrique francesi (il 70% nuove e il 30% di secondo passaggio) per la malolattica e la successiva maturazione di 18 mesi, a cui sono seguiti due anni di affinamento in bottiglia. Rosso rubino intenso con riflessi violacei, al naso offre note fruttate di mirtillo, ribes nero e mora e sentori di vaniglia e spezie. Ha un sapore pieno, con tannini morbidi e setosi, di buona struttura e con una lunga persistenza.

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© Riproduzione riservata - 23/12/2011

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