In Italia

In Italia

Barbara Tamburini firma Cabraia un Cabernet Franc di Gualdo del Re

23 Dicembre 2011 Jessica Bordoni
L’ultima etichetta della Cantina livornese Gualdo del Re si chiama Cabraia ed è un Cabernet Franc in purezza. Se la prima parte del nome, Cabr, rievoca il vitigno di provenienza, cosa potrebbe mai indicare il suffisso -aia? Ovviamente lui: nientemeno che il blasonato Sassicaia. A spiegarci l’origine di un così ambizioso epiteto è la stessa creatrice di questa nuova proposta, l’enologo Barbara Tamburini: «Durante il periodo di affinamento in bottiglia un importatore straniero mi contattò e mi fece una richiesta a dir poco assurda: mi disse di procurargli un super Cabernet che fosse “italiano, anzi toscano, e migliore del Sassicaia”. Gli risposi con franchezza che il Sassicaia è stato, è e rimane un mito incomparabile. Poi però mi venne in mente il Cabernet Franc di Gualdo del Re in fase di affinamento, gli consegnai alcuni campioni e lui ne rimase entusiasta tanto da chiederci di firmare un contratto per l’intero volume delle annate dal 2007 al 2010. Ecco spiegato il senso del nome, che è stato registrato come marchio aziendale e vede anche la mia firma sull’etichetta di ogni bottiglia». Attualmente in commercio con la prima annata, la 2007, il Cabraia è un’Igt Toscana da uve 100% Cabernet Franc impiantate nel 2003-2004 nei vigneti aziendali di Suvereto, in Val di Cornia.  Dopo la fermentazione in acciaio inox a temperatura controllata il mosto è stato trasferito in barrique francesi (il 70% nuove e il 30% di secondo passaggio) per la malolattica e la successiva maturazione di 18 mesi, a cui sono seguiti due anni di affinamento in bottiglia. Rosso rubino intenso con riflessi violacei, al naso offre note fruttate di mirtillo, ribes nero e mora e sentori di vaniglia e spezie. Ha un sapore pieno, con tannini morbidi e setosi, di buona struttura e con una lunga persistenza.

In Italia

Breve giro in Calabria, tra pionieri ed emergenti

Durante il Vinitaly abbiamo incontrato cinque imprenditori, dalle storie molto diverse, che […]

Leggi tutto

Il Ludwig di Elena Walch è il miglior Pinot nero d’Italia

Seguono a stretto giro la Riserva Burgum Novum di Castelfeder e la […]

Leggi tutto

La mappa di Montalcino racconta in modo scientifico un territorio

Il Consorzio del Brunello presenta una carta per un’analisi complessa e oggettiva […]

Leggi tutto

Bellone Lab: l’autoctono laziale ripianta il suo futuro

A Cori la prima tavola rotonda dei produttori del vitigno bianco tipico […]

Leggi tutto

Somm is the future. Un progetto che mette al centro il sommelier

L’iniziativa, ideata da Paolo Porfidio, si propone come un movimento libero e […]

Leggi tutto

Addio a Giacomo Oddero, grande protagonista dell’enologia piemontese

Classe 1926, è stato un produttore vinicolo visionario a La Morra, ma […]

Leggi tutto

I Vini delle Coste: racconto corale di sole e di mare

Un evento dedicato ai vini che nascono vicino ai litorali, dalla Toscana […]

Leggi tutto

Eclettica e identitaria, la Valpolicella (e non solo) secondo Zymé

All’Enoluogo, la casa di Civiltà del bere, l’illuminante incontro con Celestino Gaspari […]

Leggi tutto

Il Cepparello di Isole e Olena e le sue nuove frontiere

Nove annate, dalla 2005 alla 2022, delineano il percorso che il rinomato […]

Leggi tutto
X

Hai dimenticato la Password?

Registrati