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Nasce Avito: Associazione Vini Toscani Dop e Igp

10 Marzo 2016 Emanuele Pellucci
Si chiama Avito, o meglio A.Vi.To. (Associazione Vini Toscani Dop e Igp), ma più che un'associazione sembra «un vero e proprio avvenimento storico per il settore», per usare le parole di Fabrizio Bindocci, presidente del Consorzio del Brunello di Montalcino e neo-presidente del nuovo ente. «Avito sancisce l’avvio di un percorso comune tra strutture che fino ad oggi hanno prevalentemente curato interessi legati alle singole denominazioni ed ai singoli territori», prosegue. Il nuovo soggetto unitario per la gestione delle politiche vitivinicole toscane è stato presentato ieri a Firenze nel corso di una conferenza stampa. Arriva così a realizzazione l’idea nata nell’estate 2014, al tempo della nota vicenda del Piano di Indirizzo Territoriale, e proseguita su altri temi di interesse generale delle imprese vitivinicole toscane.

Avito ovvero A.Vi.To. I 16 Consorzi fondatori

Nelle intenzioni dei fondatori, Avito dovrà rappresentare gli interessi unitari di tutto il comparto, collaborando con istituzioni, associazioni di categoria e organizzazioni professionali per sviluppare programmi di lavoro che puntino al rafforzamento del settore, accrescendone la competitività ed il posizionamento sui mercati di tutto il mondo. Al momento hanno aderito alla nuova associazione 16 Consorzi di tutela in rappresentanza di 5 mila imprese, per un fatturato stimato di circa un miliardo di euro ed una quota export superiore al 70%. Questi i Consorzi fondatori: Vino Chianti, Chianti Classico, Brunello di Montalcino, Morellino di Scansano, Vino Nobile di Montepulciano, Bolgheri, Denominazione San Gimignano, Maremma Toscana, Chianti Colli Senesi, Chianti Rufina, Montecucco, Cortona, Chianti Colli Fiorentini, Valdichiana Toscana, Orcia, Valdarno di Sopra. Ed è imminente l’adesione di tre altri Consorzi di tutela: Carmignano, Montescudaio e Pitigliano.

L’assessore Remaschi: cogliere insieme le opportunità

L'assessore all'agricoltura della Regione Toscana, Marco Remaschi, presente alla conferenza stampa, ha espresso il suo apprezzamento per l'iniziativa. «È un punto di partenza importante», ha detto, con chiaro riferimento ai fondi per la promozione messi a disposizione dall'Europa, «che servirà per cogliere meglio le opportunità, e sono tante, che ci vengono offerte. Divisi in due tranche, infatti, ci sono circa 200 milioni di euro per la promozione sui mercati terzi. Stando insieme è più facile cogliere queste opportunità. Ecco perciò che occorre fare un percorso tutti assieme: Regione Toscana, associazioni professionali, associazioni di categoria e naturalmente Avito. Apprezzo anche l'idea espressa di non lasciare indietro nessuno perché la Toscana del vino è fatta di grandi marchi, ma anche di tanti piccoli imprenditori, che contribuiscono a fare la differenza, e che hanno bisogno di essere sostenuti».

Proposta choc: un Vinitaly in salsa toscana?

L'assessore Marco Remaschi ha rilanciato la proposta di un Vinitaly in salsa toscana. E non sembra una provocazione. «È un'idea», ha spiegato, «che a me pare buona, una sfida, che deve essere approfondita e di cui dobbiamo parlare insieme e confrontarci per capire se può portare un valore aggiunto. Se avvieremo questa strada, non ci fermerà più nessuno, perché quando ci presentiamo come Toscana non siamo secondi a nessuno».

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