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Andrea Lonardi è il secondo italiano a conquistare il titolo di Master of Wine

30 Agosto 2023 Civiltà del bere
Andrea Lonardi è il secondo italiano a conquistare il titolo di Master of Wine

Classe 1974, dal 2012 il manager ricopre il ruolo di Chief operating officer di Angelini Wines & Estates. È anche vicepresidente del Consorzio Valpolicella e consigliere dell’Unione Italiana Vini.

Dopo la nomina del toscano Gabriele Gorelli nel 2021, un altro connazionale entra a far parte del prestigioso Institute of Master of Wine, la più autorevole organizzazione dedicata alla conoscenza enologica e al wine business internazionale. Si tratta del veronese Andrea Lonardi, dal 2012 in forze alla Angelini Wines & Estates con la carica di Coo, ovvero Chief operating officer (direttore generale). Tra i suoi ruoli istituzionali ricordiamo anche quello di vicepresidente del Consorzio Vini Valpolicella e di consigliere dell’Unione Italiana Vini.

Il percorso di studi e la carriera professionale

Nato a Negrar in Valpolicella nel 1974, Andrea Lonardi si è laureato in Agraria all’Università di Bologna. Nel suo curriculum figurano un Master in Controllo di gestione presso la Grande École di Montpellier e un tirocinio alla Washington State University. Dopo gli stage in Languedoc e Sonoma Valley, comincia a lavorare al Gruppo Italiano Vini occupandosi di vendite e marketing. Nel 2005 è chiamato a guidare il grande progetto di riorganizzazione della parte agronomica delle Tenute del Gruppo quale coordinatore viticolo; dal 2012 inizia ad occuparsi anche della divisione enologica di alcune aziende, avviando una serie di progetti di sviluppo. Il 2012 segna la fine della collaborazione decennale con il Gruppo Italiano Vini e l’arrivo alla Bertani Domains (poi ribattezzata in Angelini Wines & Estates) nel ruolo di Coo. 

La tesi finale e i pensieri verso chi lo ha supportato

Secondo Master of Wine di nazionalità italiana, Andrea Lonardi ha cominciato il suo percorso di studio nel 2014. La sua tesi finale (il cosiddetto research paper, che segue il superamento degli esami di teoria e pratica) s’intitola “Pergola and VSP in Valpolicella: How labour demand and current challeges impact training system choices”. L’analisi, partendo dalla denominazione veronese, vuole offrire spunti di rinnovamento più vasti, anche in relazione al cambiamento climatico e alle dinamiche socio-economiche attuali.
Intervistato da WineNews, Lonardi ha ringraziato in primis la moglie Alberta e le figlie Maria e Margherita, sempre al suo fianco in questi anni impegnativi di studio, viaggi ed esercitazioni. Ha poi ricordato, fra gli altri, i “compagni di avventura” Gabriele Gorelli e Pietro Russo (quest’ultimo attualmente al terzo stage), i vertici e il team di Angelini Wines & Estates, così come alcuni MW che lo hanno supportato, a cominciare da Yiannis Karakasis, Michelle Cherutti-Kowal e Christophe Heynen.

Organizzazione manageriale e visione strategica

Il profilo “classico” del Master of Wine è in prima battuta quello del comunicatore, dell’educator e del winemaker. La figura di Lonardi, invece, si colloca sotto la voce “manager”; una categoria che oggi inizia ad essere rappresentata da professionisti come i MW David Gleave di Liberty Wines, Justin Knock, Christophe Heynen. Nel citarli, il neoeletto Lonardi ha auspicato che il loro numero possa crescere sensibilmente (soprattutto tra le fila dei futuri MW italiani) in un’ottica di pianificazione e sviluppo strategico del mondo del vino internazionale sia a livello operativo che economico e socio-culturale. Servono professionisti capaci di diffondere nuove idee, di trasmettere una visione. Noi di Civiltà del bere siamo sicuri che Andrea Lonardi saprà distinguersi in questa direzione e dare il buon esempio.

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