In Italia

In Italia

ABC del sommelier | Il calice giusto fa la differenza

23 Luglio 2020 Roberto Anesi
ABC del sommelier | Il calice giusto fa la differenza

Tra gli strumenti del buon degustatore, un posto d’onore spetta al bicchiere: il materiale, le dimensioni e le proporzioni condizionano notevolmente l’assaggio. Ecco come e perché.

Il consiglio che spesso mi capita di dare a dei neofiti del vino, è quello di spendere meno soldi nell’acquisto delle prime bottiglie, ma di investire piuttosto in una batteria di calici di qualità. Io li definisco dei veri e propri “strumenti di precisione” del sommelier: i calici hanno il potere – a seconda di tantissimi fattori –  di restituire in maniera più o meno fedele il “suono del vino”. Esattamente come sa fare un buon impianto hi-fi con la musica.

#1

Il cristallo, il materiale più performante

Sicuramente uno degli elementi fondamentali da prendere in considerazione è la qualità delmateriale. Il cristallo, in questo senso, è il migliore: ha grande brillantezza e vi donerà ottima rispondenza all’esame visivo. Sempre il cristallo, poi, permette di ottenere calici dallo spessore minimo, fattore fondamentale per la conservazione della temperatura del vino e per il cruciale momento del contatto tra il vino e la bocca. Più fine è il bordo del bicchiere che poggia sulle labbra, meno andremo ad interrompere il flusso del liquido. Anche l’eventuale svasatura o meno del bordo influirà sulla velocità con cui la bevuta raggiungerà il nostro palato, accentuando o smorzando determinate sensazioni.

# 2

L’importanza delle proporzioni

Fondamentale è poi il rapporto tra l’ampiezza della pancia e quella della bocca del calice. Una pancia ampia permetterà di agitare bene il vino e di sviluppare aromi articolati, azione raccomandata per vini complessi, mentre se più contenuta riuscirà ad esaltare l’intensità e la gioventù del vino, questo indipendentemente dalla tipologia che stiamo degustando.

# 3

Gli sparkling non fanno eccezione

Anche le bollicine, permettetemi l’appunto, meritano queste considerazioni. Per una degustazione appagante abbandoniamo definitivamente la flûte, troppo stretta nella sua architettura, spesso in vetro di media qualità e quindi poco adatto a trasferire la delicatezza degli aromi degli spumanti Metodo Classico.

Foto di apertura: @ chuttersnap per Unsplash

Visita la sezione ABC del Sommelier per scoprire tutti i consigli di Roberto Anesi, miglior sommelier d’Italia Ais 2017 e patron del ristorante El Paèl di Canazei (Trento).

Tag

In Italia

Alla Gorgona 10 anni dopo, dove il vino profuma di riscatto

Sull’isola-penitenziario dell’arcipelago Toscano (che è “colonia penale agricola” dal 1869) abbiamo assaggiato […]

Leggi tutto

WOW! The Italian Wine Competition 2025: le 239 medaglie d’oro

Vi sveliamo in anteprima i campioni assoluti dell’ottava edizione del nostro contest […]

Leggi tutto

La prova del tempo della Riserva Lunelli in verticale dal 2004 ad oggi

Lo chef de cave Cyril René Brun e il presidente di Ferrari […]

Leggi tutto

L’enotecnico non è più figlio di un dio minore

Il 6 giugno è stata pubblicata la legge che riconosce l’anno di […]

Leggi tutto

Strategie per affrontare il presente: (2): la parola agli operatori intervenuti a VinoVip al Forte

Durante la terza edizione del summit in Versilia, abbiamo intervistato una decina […]

Leggi tutto

Con GA.RY Tedeschi esce dalla sua comfort zone

La Cantina della Valpolicella lancia sul mercato per la prima volta un […]

Leggi tutto

Il Lambrusco (ri)scommette sulla leggerezza

Dopo Matera e Parigi, il terzo World Lambrusco Day organizzato dal Consorzio […]

Leggi tutto

Un’alleanza “ribelle” nella galassia del Prosecco

Sono contestatori gentili, che hanno istituito un Comitato e organizzato un convegno […]

Leggi tutto

Strategie per affrontare il presente (1): le considerazioni di alcuni produttori a VinoVip al Forte

Durante la terza edizione del summit in Versilia abbiamo intervistato una decina […]

Leggi tutto
X

Hai dimenticato la Password?

Registrati