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A Parigi tra gli hotel (e i ristoranti) della nuova selezione La Chiave Michelin

A Parigi tra gli hotel (e i ristoranti) della nuova selezione La Chiave Michelin

A ottobre si è tenuta la presentazione della nuova guida Michelin La Chiave, un’esclusiva selezione di oltre 5.000 indirizzi scelti uno per uno dai suoi ispettori. A questi se ne aggiungeranno 500 nuovi ogni anno.

Nella selezione della nuova guida Michelin La Chiave (La Clef) troviamo alberghi di alto profilo, che rispondono ai diversi gusti, stili, esigenze e budget del viaggiatore. Ne abbiamo selezionati alcuni su Parigi, con i relativi ristoranti, che abbiamo visitato e testato, spaziando da quelli più classici ed esclusivi a quelli più accessibili, originali e di tendenza ad oggi presenti all’interno della pubblicazione. Riportiamo anche un riferimento al costo, sempre secondo i criteri suggeriti dalla mitica rossa: € indica un conto “per tutte le tasche”; €€ una spesa ragionevole; €€€ un’occasione speciale; e €€€€ una piccola follia.

Hôtel de Crillon 5*

In Place de la Concorde, dietro il Palazzo dell’Eliseo e con lo sguardo sui giardini delle Tuileries e gli Champs-Élysées. Questo preziosissimo edificio storico del XVIII amato dalla regina Maria Antonietta, che qui prendeva lezioni di pianoforte, è stato completamente ristrutturato nel 2017. Di quel periodo sopravvivono solo alcune delle stanze più prestigiose che hanno conservato tutti i dettagli. Le 124 camere includono 36 suite e 10 suite esclusive eccezionalmente grandi, progettate dallo stilista Karl Lagerfeld. Ad ogni camera è assegnato un maggiordomo. L’hotel, tra i più esclusivi di Parigi, è frequentato da una clientela internazionale ed è il preferito da molti artisti e stilisti della moda.

10 Place de la Concorde – Luxury hotel

L’Écrin 1*

Nel ristorante dell’Hôtel de Crillon lo chef Boris Campanella e Xavier Thuizat, miglior sommelier di Francia nel 2022, si sono scambiati i ruoli, ribaltando il tradizionale ordine di precedenza in un approccio inedito: qui la scelta del vino determina quella del cibo! Ogni commensale vive così un’esperienza personalizzata a seconda dei vini e del numero di portate selezionate. La gamma di combinazioni è davvero impressionante se si pensa che la cantina ospita 2.300 vini diversi. Lo chef propone piatti eleganti, ricchi di carattere, che cercano di rispecchiare il più possibile il profumo del vino. Da non perdere: la millefoglie ai porcini servita con La Germine Côte-Rôtie Domaine Duclau 2016, l’insalata di granchio reale e caviale sevruga abbinata ad un Pu Erh Sheng Cha 2013, la ganache al cacao del Madagascar in pairing con il Commandaria St. Barnabas Sodap.

Costo €€€€ – Cucina francese creativa

Château Voltaire 5*

Facilmente riconoscibile con la sua architettura del XVIII secolo a forma di prua di un transatlantico, Château Voltaire si trova nel cuore della Parigi storica, a pochi passi dal Louvre. Ispirato all’hotel californiano Château Marmont con le sue raffinatissime 32 camere e suite con tocchi vintage, rococò e gotici, è adatto per un week end romantico. La struttura non prende il nome dal celebre filosofo illuminista ma dal marchio di moda Zadig & Voltaire, per il quale l’albergatore Thierry Gillier è conosciuto. Sul tetto, una terrazza green ospita un frutteto urbano esotico.

55-57 rue Saint-Roch – Hotel moderno, di tendenza

Parigi La Chiave Michelin
Lo chef della Brasserie L’Emil Valentin Lambert

Brasserie L’Emil

Al piano terra il raffinato bar La Coquille d’Or dalle atmosfere retrò apre la strada alla brasserie ultra chic L’Emil. Con i suoi pavimenti a quadri in bianco e nero, divanetti in rovere massiccio e tocchi vintage, la Brasserie L’Emil propone una cucina tipica da bistrò parigino ma d’impronta mediterranea che privilegia il mare e con una strizzatina d’occhio alla cuisine francaise d’Outre-mer,  con spunti creativi e realizzata con le migliori materie prime di piccoli produttori.
Da provare: le escargots di Borgogna al burro aromatizzato, il carpaccio di “coda gialla”, salsa ponzu & combava, branzino, avocado e limone brûlé.   

Costo €€€  – Cucina francese classica e contemporanea con spunti fusion

Auberge Nicolas Flamel 1*

Nicolas Flamel era un alchimista che abitava nella casa più antica di Parigi. Tra queste storiche mura  lo chef Grégory Garimbay, allievo di Alain Ducasse al Plaza Athénée, trasforma ogni ingrediente di stagione in piccoli gioielli e firma una serie di ricette minimaliste e originali, che potremmo definire… alchemiche. Lo chef Garimbay intende la sua cucina come ‘’un trittico che si fonda sull’impiego dei vegetali, di componenti minerali e sentori di iodio, tre elementi che mi stanno particolarmente a cuore’’.
Da provare: scampi, erbe, fiori, caviale Kristal; aragosta blu, ananas, grano saraceno; fico, prugna, pepe di montagna.

51 rue de Montmorency – Costo €€€  – Cucina moderna

Les Bains

In una strada tranquilla, a due passi dai ristoranti, dai bar e dalle boutique di moda del quartiere Le Marais, questo ex bagno termale dell’800 è stato trasformato in un eclettico boutique hotel per artisti nottambuli e viveurs. Autentica icona della nightlife parigina dal 1978  ha ospitato artisti del calibro di Bowie, Jagger e Warhol. Durante la sua ristrutturazione si sono tenute mostre temporanee di artisti underground. L’arredo stravagante è opera del giovane architetto Philippe Starck. Rimangono molte caratteristiche originali conservate o ricreate: Bacco e due ninfe  all’ingresso, i graffiti dello street artist americano Futura in un cortile interno, le  piastrelle floreali del pavimento del XIX secolo nella hall. Le stanze, molto semplici,  sono rifugi lussuosi e luminosi.

7 Rue du Bourg l’Abbé – Hotel d’avanguardia, di tendenza

Restaurant Roxo

Prima di serdervi al tavolo è d’obbligo sorseggiare un cocktail miscelato dal capo barista Eric Sablonnière che dopo aver lavorato al Night Flight e al Grand Pigalle Hôtel, al fianco di star della mixology, come Benjamin Cousseau, campione francese di cocktail, è approdato al Roxo.
Nel ristorante le cucine del mondo si declinano in versione fusion e si sposano con i piatti francesi rivisitati dal giovane e creativo chef franco-italiano-brasiliano Bruno Mayer Grossi che ha lavorato per Guy Savoy.
Qualche esempio della sua cucina? Provate lo sgombro marinato al frutto della passione, cuore di palma e spuma di mais o il sorbetto di acai e la sua crostata laccata al cioccolato.

Costo €€€  – Cucina fusion

Foto di apertura: all’Hôtel de Crillon la regina Maria Antonietta prendeva lezioni di pianoforte

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© Riproduzione riservata - 29/12/2023

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