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Architetture del vino: Antinori nel Chianti Classico

9 Novembre 2020 Jessica Bordoni
Architetture del vino: Antinori nel Chianti Classico

Il nostro viaggio alla scoperta delle più belle e innovative cantine italiane prosegue nel chiantigiano. Dallo storico palazzo in “pietra forte” di Firenze alla cattedrale invisibile da 45 mila metri quadri voluta da Pietro Antinori.

Architetto Marco Casamonti – Studio Archea Associati

C’è voluta tutta la lungimiranza del marchese Piero Antinori per dare vita a un progetto del calibro di Antinori nel Chianti Classico: immensa architettura incastonata nella collina chiantigiana del Bargino, a San Casciano in Val di Pesa, che oggi funge da quartier generale della storica azienda toscana.

Marco Casamonti

Sei anni per realizzare una “cattedrale invisibile”

Era il 1506 quando l’avo Niccolò Antinori acquistò a Firenze per 4 mila fiorini “larghi e grossi” il nobile palazzo Antinori in “pietra forte” che per oltre cinque secoli è rimasto il cuore gestionale delle attività familiari. Con il nuovo millennio la svolta rivoluzionaria: Piero Antinori e le sue figlie affidano a Marco Casamonti dello studio fiorentino Archea Associati la progettazione di una nuova avveniristica Cantina dove trasferire la parte produttiva, ma anche gli uffici amministrativi e direzionali. I lavori, a cura della società Hydea, sono partiti nel 2006 e nel 2012 c’è stata l’inaugurazione ufficiale.

Cantina avveniristica e integrata con l’ambiente

Antinori nel Chianti Classico è una sorta di cattedrale invisibile, scavata fino a 15 metri nel fianco della collina. Il grandioso edificio, di quasi 45 mila metri quadrati, risulta per la maggior parte interrato e dunque profondamente integrato con la natura circostante. Due tagli orizzontali, lungo le curve di livello del Bargino, permettono l’ingresso della luce e svelano, senza evidenziarlo, l’interno ipogeo. La copertura è pensata come un nuovo piano di campagna ricoperto d’erba e vigneto, che contribuisce a nascondere e con-fondere la struttura con il paesaggio di uliveti, boschi di querce e lecci.

La bottaia

Struttura multipiano per la vinificazione per gravità

Lungo la fenditura più bassa sono distribuiti gli spazi degli uffici e delle aree espositive, strutturati a mo’ di belvedere sopra la barricaia e le aree di vinificazione. Nella fenditura superiore, invece, trovano posto gli ambienti d’imbottigliamento e stoccaggio. La costruzione su diversi piani permette una vinificazione per gravità, senza l’uso di pompe meccaniche e con un impatto ambientale ridotto, garantendo al tempo stesso temperature naturalmente ottimali.

Un maestoso labirinto di volumi e volte

I numeri di realizzazione comprendono quasi 40 mila metri cubi di calcestruzzo, 3,5 milioni di chili di ferro d’armatura, 2 milioni di chili di carpenteria metallica, 35 mila metri quadrati di solaio. La pensilina ha un aggetto di 21 metri mentre la strabiliante rampa elicoidale all’ingresso pesa 100 tonnellate. Le linee architettoniche sono sinuose, circolari: un labirinto di volumi e volte in terracotta, ma anche grandi vetrate che riflettono la ricca vegetazione della campagna chiantigiana.

La rampa elicoidale all’ingresso della Cantina pesa 100 tonnellate

Ristorante, auditorium, bookshop e museo

La Cantina è stata progettata per essere visitata, è il luogo dove “respirare il vino”. Ponti sospesi consentono di assistere da vicino alle fasi della produzione, con affacci sui tini di fermentazione e sulla barricaia. L’area museale custodisce parte della storica collezione di Palazzo Antinori e opere di artisti contemporanei. L’auditorium, interamente ricoperto in rovere, diventa la location perfetta per incontri, workshop e convention. Tra gli ambienti ci sono anche un bookshop, una bottega dei sapori e il ristorante Rinuccio 1180, dove gustare vini e cibi della tradizione toscana.

Altre opere famose di Marco Casamonti-Archea Associati

Marco Casamonti è tra i fondatori dello studio fiorentino Archea Associati (1988) e professore di Progettazione architettonica urbana nelle facoltà di Architettura delle Università di Firenze e Genova. Tra i suoi progetti più importanti la Biblioteca di Nembro, la trasformazione dell’ex Magazzino del Vino del porto di Trieste, il Centro socioeducativo di Seregno (Monza-Brianza); mentre a Shanghai ha realizzato l’UBPA B3-2 Pavilion World Expo 2010 e il Green Energy Laboratory della Jiao Tong University. Sempre figlio della sua matita è l’Arena Kombëtare, lo stadio da calcio da 22 mila posti inaugurato a a Tirana a fine 2019.

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