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Gli orizzonti di Syrah di PuntoZero

30 Gennaio 2020 Civiltà del bere
Gli orizzonti di Syrah di PuntoZero

Lo scorso novembre la Cantina di Lonigo, di proprietà della famiglia de’ Besi, ha ospitato una degustazione alla cieca di dieci Syrah dall’Italia e dal mondo. Tra gli assaggi anche l’etichetta aziendale Virgola 2013, che si è distinta per la sapidità, il sorso equilibrato e piacevolmente complesso.

Il Syrah ha fama di essere un vino “facile”, almeno nell’approccio. Non a caso è molto amato dai wine-lover alle prime armi, orgogliosi di riconoscerlo grazie al fruttato esplosivo e all’inconfondibile nota pepata. Ma la verità è un’altra: si tratta di un’uva molto più complessa e sfaccettata di quanto appare, che necessita di grandi attenzioni in vigna (può incorrere in problemi di botrytis e oidio) ma soprattutto in cantina (è soggetta a riduzione).

La sfida di PuntoZero

A cimentarsi nell’impresa di produrre Syrah nei Colli Berici ci ha pensato la Casa vinicola PuntoZero di Lonigo con l’etichetta Virgola. «La “colpa” è tutta di Celestino Gaspari, nostro amico ed enologo consulente», scherza la titolare Marcella de’ Besi. «È stato lui a spingerci a impiantare 2 ettari, fermamente convinto che il clima asciutto e ventilato della zona fosse ideale per la varietà francese. Oggi siamo molto soddisfatti del risultato». Da qui l’idea di organizzare “Orizzonti di Syrah”, una degustazione alla cieca che ha messo a confronto Virgola 2013 con altri nove Syrah dall’Italia e dal mondo. L’evento è andato in scena nella nuova cantina di PuntoZero ed è stato guidato da Gianni Fabrizio, curatore della guida vini Gambero Rosso.

I dieci Syrah degustati durante la manifestazione

Vinificazione con appassimento per il Virgola

Virgola nasce da impianti a Guyot di 4 mila ceppi per ettaro e con una resa di 50 quintali. La vinificazione è piuttosto atipica per il vitigno: dopo la raccolta le uve sono sottoposte a un leggero appassimento di 20-30 giorni. L’affinamento, invece, è decisamente più nelle corde della varietà, che abitualmente matura in legno. In questo caso la permanenza si prolunga per 24 mesi in barrique nuove di rovere francese.

Dieci Syrah dal Rodano alla California

Durante il blind tasting sono stati proposti 10 Syrah di vendemmie comprese tra la 2011 e la 2017. I campioni provenivano dalla valle del Rodano, terra d’elezione dell’uva, dall’Italia (Valle d’Aosta, Toscana e Sicilia, oltre che Veneto), dal Canton Vallese, dalla California e dal Duero. «Oggi gli ettari a Syrah nel mondo sono 160-170 mila», spiega Gianni Fabrizio, «di cui poco meno di 70 mila in Francia. Segue l’Australia – dove l’uva è stata rinominata Shiraz – con 42-43 mila. Da ricordare anche l’Argentina, che si attesta sui 20 mila, la Spagna a quota 12 mila, gli Stati Uniti a 9 mila e il Cile, intorno ai 6-7 mila al pari dell’Italia, anche se forse in quest’ultimo caso la stima appare un po’ generosa».

Un vitigno dalle mille sfumature

La comparazione dei 10 vini ha dimostrato le molteplici sfumature organolettiche raggiunte dal Syrah nelle diverse zone in cui viene impiantato. Virgola 2013, in particolare, colpisce per la sua bellissima sapidità. Il frutto è maturo, il sorso equilibrato e piacevolmente complesso.

Questo articolo è tratto da Civiltà del bere 6/2019. Se sei un abbonato digitale, puoi leggere e scaricare la rivista effettuando il login. Altrimenti puoi abbonarti o acquistare la rivista su store.civiltadelbere.com (l’ultimo numero è anche in edicola). Per info: store@civiltadelbere.com

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