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Brunello Col di Lamo 2013, mille magnum per i 10 anni

5 Dicembre 2017 Emanuele Pellucci
"Fai della tua vita un sogno, e di un sogno una realtà". La citazione di Antoine de Saint-Exupéry (da Il piccolo principe) che campeggia su una targa all’ingresso della modernissima cantina sulla collina di Montalcino è l’esatta trasposizione della realtà di Giovanna Neri e del suo Brunello Col di Lamo. Un sogno cullato prima da suo padre Giovanni, che nel 1971 acquistò una vasta proprietà nei dintorni di Torrenieri dando vita a uno dei primi Brunello della nuova generazione. E continuato con successo prima dal figlio Giacomo (da anni il Brunello Casanova di Neri è stabilmente ai primi posti delle classifiche internazionali), infine dalla figlia Giovanna.

2003-2013: dieci annate del Brunello di Giovanna Neri

La festa per il decennale della prima annata di Brunello di Montalcino da lei prodotta (2003-2013) nelle vigne che ospitavano gli impianti originari di suo padre Giovanni diventa l’occasione per mettere un punto alla realizzazione del sogno. «Se stasera siamo qui a festeggiare questo compleanno», ha detto Giovanna Neri sabato scorso, «è perché la gente ha creduto nel mio lavoro. Dandomi sostegno morale e accompagnandomi nel mio percorso».    

I primi sostenitori

Tra queste persone ha voluto ringraziare, in particolare, la famiglia Bichi Ruspoli Forteguerri, i primi ad acquistare il suo primo Brunello per il matrimonio della loro figlia Ginevra. Gelasio Gaetani Lovatelli d’Aragona, che le suggerì il nome "Lamo" per battezzare l’azienda agricola. E infine Fabrizio Sclavi, notissimo artista senese ma milanese di adozione. Per l’occasione, Sclavi ha creato l’etichetta che è andata a vestire le mille magnum di Brunello 2013.

Festa vip a Col di Lamo

Le magnum del Brunello Col di Lamo usciranno in commercio a partire dal prossimo anno. Abbinato all’etichetta anche un raffinato foulard, anch’esso firmato da Sclavi, con i colori emblematici della cantina: arancione e verde. Tra i tanti amici presenti alla serata in cantina, accompagnata dalla musica dance/chill out del dj Leo Tolu, figuravano anche Leonardo Ferragamo, l’ex ambasciatore Marcello Griccioli, Maurizio Castelli, consulente enologo di Col di Lamo, e alcuni produttori montalcinesi della nuova generazione.    

Due generazioni in Cantina

L’azienda si estende oggi per circa 80 ettari sui dolci pendii che scendono da Montalcino verso Torrenieri. Superfluo aggiungere che Giovanna, laureata in giurisprudenza, ha ereditato dal padre la grande passione per il vino e che a sua volta ha già trasmesso alla giovanissima e bellissima figlia Diletta Maria Pieraccini.

Dal Brunello Col di Lamo all'acquavite

«Ciò che rende speciali, almeno credo, i vini della mia azienda», ama ripetere Giovanna, «è la capacità di trasmettere ai prodotti quell’amore esclusivo che solo una donna, una madre, può provare per un figlio». Ed ecco che le sue "creature" sono il Brunello, il Rosso di Montalcino, l’Igt Lamo (blend di Sangiovese e Cabernet Sauvignon) e l’acquavite. Alla produzione Giovanna si dedica in prima persona, determinando e guidando ogni fase della lavorazione. Proprio come suo padre le aveva insegnato.    

Rossi "in rosa"

Iniziata l’avventura con Col di Lamo nel 1997, Giovanna Neri coltiva oggi circa 8 ettari di vigneto, in gran parte iscritti a Brunello di Montalcino. Per una produzione annua complessiva attuale di circa 29 mila bottiglie con l’obiettivo di arrivare presto a 40 mila. Da sottolineare come l’etichetta dei vini Col di Lamo sia stata creata appositamente per mettere in risalto il tocco femminile. «In effetti», dice la dinamica produttrice montalcinese, «il profilo delicato del volto di donna e i colori arancione e verde del Lamo rappresentano l’immagine che ho voluto dare alla mia azienda e ai prodotti che escono dalla cantina». In foto: Giovanna Neri con la figlia Diletta Maria Pieraccini e l’artista Fabrizio Sclavi

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