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Annate storiche: Benito Ferrara, l’uva governa le scelte

29 Novembre 2012 Roger Sesto
Annate storiche di vini mitici (19): Campania Fondata nel 1991 da Benito Ferrara, ma attiva già da un secolo, questa piccola realtà campana (www.benitoferrara.it) che produce 45 mila bottiglie l’anno è condotta dal 1994 dalla figlia Gabriella. L’azienda sorge a Tufo (Avellino), in Contrada San Paolo, cuore della Docg Greco di Tufo. Qui sono ubicati 8,5 ettari di vigneto a oltre 500 metri sul livello del mare, in terreni ricchi di sali minerali e zolfo. Con queste uve si producono tre bianchi, fra i quali il Vigna Cicogna, dell’omonimo cru. Dai vigneti di Lapio provengono le uve per il Fiano di Avellino. Non lontano da Tufo, a Montemiletto vicino a Taurasi, insiste invece l’Aglianico. IL SEGRETO DI LUNGA VITA - Come si riescono a produrre vini così longevi? «Compiendo scelte vitienologiche in sintonia con l’identità dell’uva. Il ciclo produttivo segue un percorso semplice, il cui obiettivo è di creare vini identitari e varietali, capaci di riflettere le particolarità di suolo, microclima, annata di produzione e vitigno; nettari che vogliamo godibili, eleganti, armonici; tutte qualità che necessitano di tempo per emergere. Ma non è automatico ottenere vini così importanti! Dobbiamo ringraziare il territorio: la sua ricchezza in zolfo e sali minerali, la posizione dei cru, le condizioni microclimatiche. Solo l’intervento umano può concretizzare le potenzialità di un terroir vocato; ciò si traduce nella cernita di uve sane, raccolte nel rispetto della lenta curva di maturazione del frutto; le vinificazioni sono tese ad arricchire mosto e vino, le tecniche di affinamento a esaltare i precursori aromatici delle uve, migliorando la persistenza dei vini ed equilibrando la loro spiccata acidità. Ciò conduce a etichette di personalità, struttura, raffinatezza, complessità» spiega Gabriella. INDIETRO NEL TEMPO - Domandiamo se abbiano uno storico. «Dal 1991», chiosa Gabriella Ferrara «abbiamo iniziato a mettere da parte bottiglie di ciascuna vendemmia. Lo scopo iniziale era quello di registrare in modo tangibile il percorso da noi compiuto. Oggi questa raccolta rappresenta una grande occasione di confronto tra le varie annate, un’opportunità di seguire la loro evoluzione nel tempo. Più di recente anche il mercato ha dato segni di interesse: alcuni nostri clienti ci chiedono annate più mature; noi cerchiamo di accontentarli». Chiediamo quali siano le annate più interessanti del Vigna Cicogna: «La 1996, l’esordio di questo vino, senza dubbio. Poi la 2008, che giudico emozionante e, a seguire, la 2009 e la 2010. Tre edizioni spettacolari, che suggellano il raggiungimento dell’obiettivo di ottenere vini assolutamente autentici ed equilibrati».

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