In Italia

In Italia

Annate storiche: Castel De Paolis, internazionali e indigeni

27 Settembre 2012 Roger Sesto
Annate storiche di vini mitici (18): Lazio Quest’azienda è un simbolo dell’enologia laziale. Nasce a Grottaferrata nel 1985, sulla scorta di un incontro tra l’onorevole Giulio Santarelli e il professor Attilio Scienza; un incontro pensato per la riqualificazione della vitienologia dei Castelli Romani, portata avanti attraverso una politica atta da una parte al recupero dei vitigni autoctoni locali e dall’altra all’identificazione delle varietà internazionali più adatte al terreno e, in generale, alle condizioni pedoclimatiche della zona. Una ricerca appassionata, durata cinque anni, volta all’analisi di vitigni indigeni quali Malvasia del Lazio, Bombino, Grechetto, Bellone, Cesanese, Moscato rosa, e internazionali come Syrah, Petit Verdot, Viognier, Sémillon, Roussanne. Un percorso che ha portato a cambiare i sistemi di allevamento (al tendone si è preferito il cordone speronato), nonché a privilegiare la bassa resa (2 kg di uva per vite). RICERCA E TERRENI VOCATI - Ma la ricerca è avvenuta anche in cantina, quando si è ristrutturata quella originale adeguandola alle ultime tecnologie, a partire dalla catena del freddo. I 12 ettari di vigna distribuiti su terreni vocati di origine vulcanica hanno fatto il resto. Castel De Paolis ha cominciato a produrre vini di spessore già dal 1993; fin da subito si è capito che si sarebbero potuti ottenere nettari longevi e questo anche grazie alla «selezione delle varietà più adatte, al contenimento delle rese, differenti in base alle diverse cultivar e all’introduzione di tecnologie moderne ma non invasive sia in vigna, sia in cantina dove si operano pressature molto soffici con una spasmodica attenzione a evitare fenomeni ossidativi», spiega Fabrizio Bono, enologo dell’azienda. DONNA ADRIANA: ANNATE DA INVECCHIAMENTO - A proposito dell’accantonamento di riserve storiche, Fabrizio Bono racconta come sia il Donna Adriana l’etichetta su cui si sta investendo: «Mix di Viognier, Malvasia del Lazio e Sauvignon blanc, sta dando particolare soddisfazione in alcune annate: il 2010 è oggi elegante, morbido, sapido grazie ai suoli vulcanici, e strutturato, solo agli inizi di una lunga evoluzione. Ancora più interessante l’annata 2008: in questo caso si tratta di un vino concentrato, complesso, dagli intensi aromi, ancora in grado di invecchiare».

In Italia

Cadgal, l’altra faccia del Moscato d’Asti

Alessandro Varagnolo, che guida la Cantina piemontese dal 2023, mira a dare […]

Leggi tutto

VinoVip al Forte: alla 3^ edizione del summit riflettori puntati sui grandi bianchi e sui giovani

La biennale “marittima” di Civiltà del bere si è svolta l’8-9 giugno […]

Leggi tutto

9 Morellino del Cuore + 1 di vecchia annata

I 10 campioni di Tenuta Agostinetto, Poggioargentiera, Cantina Vignaioli del Morellino di […]

Leggi tutto

La linea Ritratti di La-Vis si rinnova

Rinasce la storica gamma della Cantina trentina che comprende Sauvignon, Chardonnay, Gewürztraminer, […]

Leggi tutto

Monteverro all’Enoluogo: il grand vin bordolese-mediterraneo sfida il tempo

Il salotto milanese di Civiltà del bere ha ospitato una verticale di […]

Leggi tutto

Il futuro del Cannonau è giovane

Non solo rosso, ma anche spumante, rosato, passito e liquoroso. È quanto […]

Leggi tutto

Breve giro in Calabria, tra pionieri ed emergenti

Durante il Vinitaly abbiamo incontrato cinque imprenditori, dalle storie molto diverse, che […]

Leggi tutto

Il Ludwig di Elena Walch è il miglior Pinot nero d’Italia

Seguono a stretto giro la Riserva Burgum Novum di Castelfeder e la […]

Leggi tutto
X

Hai dimenticato la Password?

Registrati