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In Val d’Ossola arriva il Prünent

22 Aprile 2010 Riccardo Oldani
Si chiama Prünent ed è un raro clone di Nebbiolo, riscoperto in Piemonte nella Val d’Ossola (provincia del Verbano-Cusio-Ossola). Se n’è parlato a Vinitaly, domenica 11 aprile, in occasione della conferenza stampa di presentazione della nuova Doc piemontese delle Valli Ossolane. In questo territorio si pratica ancora una viticoltura eroica e la nuova denominazione serve a tutelare la produzione di una ventina di comuni, estesa però su circa 50 ettari per un totale di non più di 50 mila bottiglie da cinque produttori. Si imbottiglia in particolare Nebbiolo, ma studiando gli antichi vigneti della zona un pool di ricercatori guidato dalla professoressa Anna Schneider dell’Universita di Torino (dipartimento di Colture arboree) ha individuato alcuni ceppi di questa variante del vitigno, già noti nel 1300 con il nome di Pruinentum (da cui l’appellativo attuale). Ora nell’area interessata dalla Doc si stanno a mettendo a dimora nuovi vigenti con cloni selezionati e risanati di Prünent. La ricerca è durata cinque anni e ora ne occorreranno almeno altrettanti per degustare i primi risultati dell’operazione, visto anche che ci vogliono almento tre anni tra produzione, elevazione in legno e maturazione in bottiglia del vino. Il Prünent non è ancora contemplato nella Doc Valli Ossolane, ma l’obiettivo, come ha sottolineato il presidente dei produttori agricoli ossolani Aldo Picchetti, è di riuscire a includerlo in tempi brevi, «per farne il simbolo di una produzione vinicola di grande pregio e difficoltà».

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