Lo Champagne d’eccellenza della Maison francese esce in un nuovo millesimo luminoso, fine e concentrato, frutto di un’annata dall’andamento ideale. Le uve, coltivate secondo i principi della permacultura, sono state selezionate in 32 appezzamenti di sette tra i migliori villages Grands Crus della regione
Per comprendere la grandezza del Cristal – punta di diamante della Maison Louis Roederer, distribuita in Italia da Sagna – bisogna conoscere i luoghi in cui il suo mito si rinnova a ogni millesimo. Cristal è infatti uno Champagne profondamente legato al terroir, simbolo di una meticolosa viticoltura haute couture abbinata a un accurato processo di selezione delle viti mediante selezioni massali.
L’approccio, rigorosamente biologico, s’ispira alla permacultura, dove l’ecosistema si regola attraverso uno stretto legame uomo-natura. E non a caso ci sono 30 ettari, dove crescono le viti più “delicate” ovvero vecchie che sono coltivate con i cavalli, come un tempo. Il protocollo di pratiche, che include la potatura delicata e il lungo riposo del terreno, si traduce in rese basse e uve dotate di spiccata aromaticità e concentrazione.
Da dove nasce Cristal
Le vigne che formano il Domaine Cristal provengono da Lieux-dits eccezionali, selezionati dalle generazioni che si sono succedute alla guida della Maison dal 1841 e curati come moderni giardini dell’Eden. Sono distribuiti su sette villages Grands Crus, di cui il 40% è coltivato a Chardonnay sui pendii di Avize (10 appezzamenti), Cramant (11) e Le Mesnil-sur-Oger (9) e il 60% a Pinot noir sui pendii di Aÿ (10), Verzenay (17), Verzy (12) e Beaumont-sur-Vesle (1). «In base alle condizioni climatiche e del ciclo di crescita, solo gli appezzamenti di altissima qualità vengono scelti per l’assemblaggio finale, al fine di catturare l’essenza di Cristal. Uno Champagne che nasce dalla terra e abbraccia la luce», spiega lo chef de cave Jean-Baptiste Lécaillon. «Per ogni annata, selezioniamo solo i migliori Pinot e Chardonnay. Il Cristal 2016, oggi al suo debutto, proviene da 32 di questi appezzamenti».
L’annata 2016
La ricerca dell’eccellenza si riflette anche nella precisione del lavoro in cantina. «Per questo vintage il 31% dei vini è stato vinificato in rovere e la fermentazione malolattica è stata bloccata per conservare il carattere brillante, fresco ed eccezionalmente puro del frutto. Il tempo ha fatto il resto, con una maturazione di 7 anni sur lattes, seguita da un invecchiamento di almeno 6-12 mesi dopo la sboccatura».
L’andamento climatico del 2016 ha portato a un’armonia ideale. «Cristal Brut 2016 è un ritorno all’equilibrio quasi perfetto degli anni più maturi e raffinati. Si pone sulla scia delle migliori annate, come la 2002, 2008 e 2012, con una nuova ed entusiasmante interpretazione. Puro, fine e concentrato, è il Cristal perfetto, che unisce il carattere solare dei Pinot noir dalle note fruttate mature e succose e alle radici terrose degli Chardonnay gessosi e salini».