Nel 2023 il Consorzio di Tutela ha avviato un progetto in collaborazione con l’Università di Torino e con lo studio agronomico VignaVeritas per analizzare l’adattamento delle viti di Cortese nell’areale Docg attraverso l’installazione di cinque stazioni meteo. I risultati ad oggi
Se il termine resiliente indica la capacità di resistere, ma soprattutto di sapersi adattare e riorganizzare di fronte a cambiamenti anche molto dirompenti, se non a volte distruttivi, allora nel sud del Piemonte, a due passi dalla Liguria, si trova probabilmente una delle denominazioni e dei vini che sembra aver fatto suo questo modo di essere e che forse ha tramutato quelli che storicamente erano considerati fattori negativi in opportunità da conservare con cura.
Naturalmente low alcol e longevo
Poco alcol, tanto che in passato a volte a stento si raggiungevano i 12 di gradazione alcolica, un’acidità ben presente e caratterizzante, così come quella vena sapida al palato e soprattutto quel timbro minerale, che in determinanti areali firma in modo indelebile il sorso. Quelli che da sempre sono i tratti caratterizzanti del Cortese e del Gavi, storica denominazione Doc dal 1974 e Docg dal 1998, oggi sono dei punti di forza da mettere in bella evidenza con orgoglio. D’altronde, mai come in questo momento, queste caratteristiche interpretano perfettamente lo spirito del presente (e del mercato), che esige vini (soprattutto bianchi) più snelli e accessibili in gioventù, ma non banali e privi di personalità, soprattutto se ambiscono poi a cavalcare il tempo. La longevità, a questo proposito, un altro fattore che in pochi, se non in rari e precisi casi, hanno cercato in passato in questa storica denominazione bianchista del Piemonte, oggi ha invece dalla sua parte più di un interprete che può certificarla con bottiglie in buona, se non ottima forma, anche dopo svariati lustri dalla loro messa in commercio.
La resilienza al global warming
Insomma, se i cambiamenti climatici in atto altrove stanno stravolgendo in negativo il profilo e la fisionomia di vini che si pensavano immutabili nella loro carta d’identità, all’interno degli 11 comuni che possono rivendicare in etichetta la Docg Gavi, sono affrontati con attenzione e normale timore, ma anche con la consapevolezza di avere a disposizione un’uva e un territorio che sino ad ora riesce a saperli gestire con intelligenza. Non che da nord a sud di questa denominazione, dai pendii più dolci sino a quelli a ridosso dell’Appennino, picchi di calore o bombe d’acqua manchino e non spaventino i viticoltori. Anzi. I danni, in alcuni casi, sono immediatamente evidenti appena si cammina tra le vigne. Eppure la consapevolezza di avere un’uva che riesce a destreggiarsi all’interno di questo vero e proprio tsunami di cambiamenti, sembra essere una freccia da preservare con cura e, mai come adesso, deve quindi essere conosciuta sempre di più e meglio.


Il progetto di analisi climatica e viticola
Proprio per questo motivo nel 2023 il Consorzio Tutela del Gavi ha deciso di finanziare un progetto che cerca di capire l’adattamento del Cortese in questo territorio, dove certo non mancano biodiversità ed eterogeneità dei suoli, e dove quindi i comportamenti della vite, soprattutto ora che il clima è decisamente cambiato (e continua farlo), non possono essere genericamente uniformati, ma devono invece essere conosciuti il più dettagliatamente possibile.
Con lo studio agronomico VignaVeritas, sono state installate cinque stazioni meteo in altrettante zone che riescono a mappare integralmente tutto il territorio del Gavi da nord a sud: Capriata d’Orba, Novi Ligure, Gavi – Monterotondo, Gavi – Rovereto e Gavi – Zerbetta.
Obiettivo: rilevare il comportamento delle viti in corrispondenza delle cinque fasi fenologiche – germogliamento, fioritura, invaiatura, maturazione e caduta foglie – nella stessa data tutti gli anni, incrociando questi dati con quelli del meteo per studiare tutte le correlazioni possibili.
La precisione e l’utilità dei dati
«Con i cambiamenti climatici in atto, quelli microclimatici sono ancora più evidenti. E questo risulta ancora più chiaro dai dati che stiamo raccogliendo con le centraline», spiega Davide Ferrarese, agrotecnico a capo di VignaVeritas. «Il nostro obiettivo è aumentare la conoscenza del vitigno Cortese, capire come le lavorazioni in vigna influiscano, quali sono quelle positive e cosa si possa fare eventualmente di più. Tutto ciò per adattare la viticoltura a un clima che sta indubbiamente cambiando». Lo studio, che è in fase di costante di aggiornamento – i dati meteo delle centraline sono peraltro aperti e visibili a chiunque sul sito.datimeteoasti.it – mette in luce, ad esempio, se il germogliamento sia stato posticipato o intermedio, se l’epoca di invaiatura sia precoce o tardiva, quando e come le uve abbiano accumulato zuccheri in concomitanza con i dati relativi alle piogge o alle temperature medie. «Il Cortese, ad esempio, soffre la mancanza di acqua, ma regge i picchi di calore», continua Ferrarese. «Anche se, in caso di eccesso prolungato di giorni con più di 35 gradi, quasi per difendersi, interrompe la sua maturazione, e si blocca, in attesa di ripartire».
Eliminare false credenze e condividere le conoscenze
Tutte le evidenze numeriche raccolte possono anche mettere in discussione vecchie e false credenze. «La data della vendemmia, ad esempio, non le decidi con il germogliamento. Può essere tardivo o precoce, ma la vendemmia la decidi poi dalla fioritura in avanti. Nel caso del Cortese, ora abbiamo tre anni di dati che possono confermarlo», conclude Ferrarese.
L’obiettivo, come ci ha spiegato anche Maurizio Montobbio, presidente del Consorzio, è di cominciare a condividere tutti i dati raccolti, suddivisi anche per singoli territori dove sono presenti le centraline, con i produttori, al fine di donare consigli utili per far sì che il Cortese possa essere gestito nel miglior modo possibile. Senza improvvisazioni, ma con veri dati empirici a disposizione della comunità.
 
                                                     
                             
                             
                             
                             
                             
                             
                             
                             
                            