Dalla Provincia di Trento si sono iscritti 45 vini, di cui 7 hanno raggiunto il massimo riconoscimento della medaglia d’oro, 14 l’argento e 17 il bronzo. Solo 7 non qualificati. Numeri piccoli ma che confermano la solidità qualitativa della regione.
In generale, anticipando un giudizio nazionale complessivo, possiamo affermare che quest’anno pochi vini, in rapporto al totale delle iscrizioni, non hanno raggiunto almeno la medaglia di bronzo, che è comunque un buon risultato (leggi tutti i report regionali di WOW! 2021). Potrebbe non essere un’indicazione del livello dell’enologia nazionale in generale, ma certamente è indice della tendenza a iscrivere al nostro concorso i vini di punta, di egregia fattura, tant’è che anche analizzando la fascia di prezzo, abbiamo notato molte etichette dal posizionamento alto sullo scaffale.
La necessità di valutare i vini quotidiano
Questo rende onore al nostro concorso, che viene forse visto come una sorta di “Guida” ai migliori vini d’Italia più che un banco di prova per vini semplici. È un risultato molto gratificante per chi assaggia i campioni in gara, ma in parte dispiace perché sarebbe molto interessante capire se i cosiddetti “vini quotidiani” italiani, che sono la maggior parte della produzione nazionale, riescono a esprimersi con aderenza alla tipicità delle zone d’origine.
La tipicità è anche nei prodotti più semplici
In effetti, durante i primi assaggi (siamo circa alla metà dell’opera) abbiamo cercato di soffermarci con particolare concentrazione sui vini “semplici”, per intenderci quelli proposti allo scaffale decisamente sotto i 10 euro, per premiare quelli che sapevano esprimersi comunque con forte tipicità, magari solo più semplici e fruttati, rispetto ai fratelli maggiori e più muscolosi.
La conferma del Trentodoc
Per quanto riguarda il Trentino nello specifico la conferma sono senza dubbio gli spumanti Trentodoc, la cui freschezza montagnina, la mineralità sempre accompagnata da una buona presenza del frutto, è vincente e 3 dei 7 ori appartengono a questa categoria.
Buona performance per i rossi
Ottime, comunque, anche le performance dei rossi: il Teroldego si conferma molto identitario, ma anche il più misterioso Enantio, pur non avendo ottenuto l’oro, è risultato molto comunicativo e territoriale. Il Pinot nero è generalmente delicato, privo della struttura altoatesina, così come è gentile e gradevole il Merlot, che si conferma interessante specie dove il clima è più mite, temperato dall’influsso del lago di Garda. Il Carménère è un fuori classe.
Dall’autoctona Nosiola all’internazionale Chardonnay
Tra i bianchi, interessante la Nosiola, di cui però mancavano nella competizione alcuni esempi che sappiamo essere normalmente eccellenti, ma anche l’internazionale per eccellenza, lo Chardonnay, in Trentino regala espressioni particolarmente convincenti.
WOW 2021! Trentino
Le 7 medaglie d’oro
Spumanti
Ferrari
Perlé Bianco, Trentodoc Riserva 2013
Rotari
AlpeRegis, Trentodoc Pas Dosé 2015
Rotari Flavio, Trentodoc Riserva 2013
Vini bianchi
Cantina di Riva
Loré, Trentino Chardonnay Doc 2019
Vini Rosati
Mattè
Fiorir de Soreie, Vigneti delle Dolomiti Rosato Igt 2019
Vini Rossi
Mezzacorona
Nos, Teroldego Rotaliano Superiore Riserva Doc 2016
Tenuta San Leonardo
Vigneti delle Dolomiti Carmenère Igt 2016
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