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I vini di Riccardo Cotarella al Westin Palace di Milano

5 Maggio 2016 Jessica Bordoni
I vini di Riccardo Cotarella, da Nord a Sud, erano al centro della serata organizzata dall’Ais Lombardia in onore del grande enologo laziale lo scorso 3 maggio all’Hotel Westin Palace di Milano. In assaggio c’erano 12 referenze di cinque Cantine italiane che si affidano alla sua consulenza esterna: le Tenute di Genagricola, il Castello di Cigognola, l’azienda di Roberto Coppo, la Cascina Bruni e Monte Zovo. Nel calice un Pinot grigio, un Albarossa, ben cinque Barbera, due Barolo e tre Amarone della Valpolicella.

Tre appuntamenti con i vini di Riccardo Cotarella

Hosam Eldin, delegato Ais di Milano, ha fatto gli onori di casa davanti a una sala piena di degustatori e appassionati: «Questo è il primo di tre incontri che abbiamo fortemente voluto per rendere omaggio alla figura di Riccardo Cotarella. I prossimi saranno dopo il Congresso nazionale di Assoenologi, di cui lui è presidente, in programma a Verona dal 2 al 5 giugno». Sul palco c’era anche il sommelier Francesco Alberti, chiamato a commentare i vini del tasting. Ecco qualche nota di degustazione.

Il Pinot grigio di Torre Rosazza - Genagricola

Alessandro Marchionne, amministratore delegato delle Tenute di Genagricola del Gruppo Generali Assicurazioni, ha introdotto il Pinot grigio Colli Orientali del Friuli Torre Rosazza 2014, un vino di grande eleganza e complessità, unico bianco italiano nella Top 100 di Wine Spectator.

L’Albarossa di Bricco dei Guazzi - Genagricola

Ad aprire la strada dei rossi è stato l’Albarossa Bricco dei Guazzi 2013, dalla tenuta monferrina di Genagricola, che ha colpito per sua capacità di unire l’acidità della Barbera con la grandezza tannica del Nebbiolo, i suoi due “genitori”. Un vino che ha davanti a sé ancora vari anni di invecchiamento, ha commentato Cotarella.

Le Barbera del Castello di Cigognola

Dal Piemonte all’Oltrepò Pavese, dove ha sede il Castello di Cigognola dei coniugi Letizia e Gianmarco Moratti. Le principali uve di riferimento sono la Barbera e il Pinot nero, quest’ultimo come base spumante. Assaggiamo La Maga, Barbera dalla personalità vivace e avvolgente presentata in versione 2012 e 2010, rispettivamente una buona e un’ottima annata.

Le Barbera Pomorosso di Coppo

Continuiamo con la Barbera, ma stavolta in versione d’Asti da Castelnuovo Calcea, nel cuore dell’area top Nizza. La Casa vinicola di Roberto Coppo collabora con Riccardo Cotarella dal 1998. Si procede con una miniverticale di Pomorosso 2012, 2005 e 1998. Qui la struttura si fa sempre più importante, con una complessità aromatica e una freschezza che non viene mai meno. Belle anche le note di erbe aromatiche, che spaziano dalla menta all’alloro.

I Barolo firmati Cascina Bruni

La Cascina Bruni di Serralunga d’Alba, di proprietà della famiglia Veglio da sei generazioni, ci porta alla degustazione del re dei vini: Barolo 2012 e 2010, da viti di oltre 40 anni di età. Il 2010, in particolare, è una Riserva di grande carattere dalle note fruttate di ciliegia nera, susina, rosa appassita, iris, poi melissa, tabacco. Il tannino è setoso, la persistenza notevole.

Gli Amarone di Monte Zovo

Chiude il cerchio l’Amarone della Valpolicella dell’azienda Monte Zovo, degustato nelle annate 2011, 2010 e 2008. Particolarmente ricca e complessa quest’ultima, con una componente fruttata avvolgente e una speziatura di grande ritmo e profondità. Fine, elegante, sfaccettato: quel che si dice un grande Amarone.

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