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Combattere l’erosione del suolo nei vigneti: il progetto a Soave

26 Novembre 2019 Monica Sommacampagna
Combattere l’erosione del suolo nei vigneti: il progetto a Soave

Monitorare e contrastare l’erosione del suolo nei vigneti terrazzati, proteggendo il paesaggio vitato (e l’ambiente). È la sfida lanciata quest’anno a Soave con il progetto Soilution System. Ecco i primi risultati.

Il paesaggio vitato è un patrimonio da tutelare dalle precipitazioni intense, e dai conseguenti processi di erosione del suolo nei vigneti derivati dal cambiamento climatico. Nell’era dell’industria 4.0, il Consorzio di Tutela del Soave e l’Università di Padova hanno attivato dallo scorso marzo il progetto Soilution System, che sposa le tecnologie avanzate del tele-rilevamento del terreno all’esperienza maturata dai viticoltori. Il percorso di studio si basa sulla collaborazione di Coffele, azienda capofila, con AGREA, Gini, Consorzio Lessini Durello, Consorzio di bonifica Alta Piantura Veneta e Wba Project, legato al Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale.

Gli obiettivi del progetto Soilution System

“Soilution System è il primo progetto di questa natura proposto per il Veneto e in un ambiente terrazzato coltivato a vite in Italia, con un approccio multidisciplinare” ha spiegato Aldo Lorenzoni, direttore del Consorzio di Tutela del Soave. Tra le finalità: aumentare la sostenibilità ambientale, ridurre l’impatto sul territorio delle pratiche agricole, introdurre tecniche conservative anti-erosione e creare un modello gestionale integrato dei suoli.

Le operazioni di rilievo fotogrammetrico con drone a Soave

Piogge da tenere sotto controllo

“Tra il 2071 e il 2100 le proiezioni prospettano più precipitazioni in nord Italia in inverno, estati con grandi ondate di calore e, tra settembre e novembre, un incremento del +30% nell’intensità dei fenomeni piovaschi, che saranno più localizzati”, ha premesso il professor Paolo Tarolli del Dipartimento Tesaf dell’università di Padova e PI del gruppo di ricerca Earth Surface Processes & Society. “In Veneto, in particolare, oggi le piogge sono più intense e di breve durata, con il risultato che dalla Valpolicella alla zona del Prosecco assistiamo a fenomeni di dissesto e talora a frane”.

Al lavoro per fare la “TAC” ai vigneti

Il nuovo progetto triennale punta a monitorare e, quindi, a mitigare i processi erosivi nei vigneti terrazzati in collina e in montagna. Si parte da una ricostruzione 3D del paesaggio effettuata con droni e laser scanner che integrano le immagini ai dati ambientali resi disponibili dal Ministero e ai riscontri in campo per tracciare una mappa geo-referenziata ad alta definizione del vigneto. Una “TAC” dinamica del territorio che non solo consente di contrassegnare i punti critici di deflusso delle acque da tenere sotto controllo nel corso delle stagioni, ma di effettuare simulazioni utili a comprendere la capacità di infiltrazione dell’acqua nel terreno e i rischi possibili, ad esempio con 50-70 mm/ora di pioggia o oltre i 100 mm/ora.

Modello tridimensionale dell'area terrazzata rilevata
Modello tridimensionale dell’area terrazzata rilevata

Dall’analisi alla prevenzione

“Conoscendo dove e come l’acqua si muove all’interno del vigneto sarà possibile studiare e progettare le più adeguate sistemazioni idrauliche agrarie” ha spiegato Eugenio Straffelini, che si occupa dell’elaborazione dei dati nel gruppo di ricerca dell’università di Padova e che in questi mesi è incaricato di verificare rilievi puntuali in campo a ogni evento meteorologico.

Verso un modello gestionale per ridurre l’erosione del suolo nei vigneti

Il progetto è solo all’inizio, e durerà fino al 2021. Tra le possibili soluzioni ai dissesti del suolo è stata prospettata la copertura dei prati con semenze in grado di tutelare la biodiversità per ridurre l’erosione, il ripristino di muretti a secco e l’utilizzo di macchine agricole che non compattino eccessivamente il suolo e producano dilavamento. “Una volta implementato, il modello verrà fornito ai viticoltori che decideranno come intervenire” ha concluso Paolo Tarolli.

In apertura: mappa del deflusso d’acqua nei vigneti terrazzati

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